Sapete quante identità può avere una donna? Sapete quanto mistero avvolge?
Xena Zupanic è una persona/personaggio che accoglie e raccoglie tutto ciò che emoziona e devasta.
Xena, per molti la “Regina delle Performance”, è scrittrice, modella, performer, studiosa di se stessa.
Croata di nascita, italiana per scelta, Xena riesce sempre a stupire e superare ogni limite.
“Inquisit Istriae” è un progetto di Klara Mrsic, direttrice di “Boombarstick”, street-urban art Festival di Dignano in Croazia. Il Fotografo Matteo Cardin, in questo progetto ha documentato, raccontato e interpretato un’inquisizione eretica, dove il mistero viene esaltato da una fotografia abbandonata, con il prezioso aiuto della performance di Xena Zupanic.
Venerdi 31 luglio, presso lo stand Pramantha Arte in Photissima al Chiostro dei Frari a Venezia, il fantasma vivente della città di Dignano ha preso vita nello spirito della performance, interpretata da Xena.
Dignano è una città persa e abbandonata, dove solo l’arte può far rinascere il suo passato illustre, che oggi si mostra con testimonianze architettoniche e artistiche.
C’è solo un modo per sedersi rimanendo in piedi: illudere. La realtà è sempre stata un ordigno meschino di illusioni, dove menti, corpi e cose si fondono con criteri esagerati e spesso mai voluti e pensati.
Xena Zupanic si è fatta fotografare da Matteo Cardin, nell’inquitudine di una rinascita interiore che si dipinge tragica ma attraente. Il dubbio spesso sparge una scenografia spaventosa, ma le situazioni più brillanti da conoscere sono quelle oscure e condannate.
“Chi sei tu per essere Un/Il Dunque?”
XENA è:
«Ammetto: io Xena, il soggetto cosciente, con l’indirizzo e il numero civico in regola, con la misura delle scarpe immutabile, con il colore variabile, con il preciso dolore sul costato sinistro individuabile ma invisibile, sono un aborto non trascurabile, un’annichilita, avvilita, disprezzata, derelitta e abbandonata, un’annientata nel centro del niente, spogliata di me stessa e da tutto, sprofondata nell’abisso del mio niente, staccata dal creato e da me stessa, voglio negazione della volontà, la volontà risoluta di non voler sapere più di volontà propria. Sono un aborto folle, una jurodivyja non molle, una che non molla la matrice maestosa in un punto fisso mostrata».
La mostra sarà visibile fino al 27 Agosto 2015.
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