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Iran: La vecchia Persia tuona poco prima dell’insediamento di Joe Biden

Di Giusy Criscuolo

Teheran. A distanza di due settimane precise dall’assalto al Campidoglio, tra il silenzio ufficiale delle autorità arabe e quello rumoroso dei social del Middle East, nel giorno dell’insediamento di Joe Biden, il nuovo Presidente degli Stati Uniti, giungono dal Golfo Persico notizie di interesse e carattere militare.

La Marina militare iraniana sarebbe alla sua terza esercitazione per mare. Non a caso, tra la confusione lasciata dall’uscente Presidente Donald Trump e quella creata dalla pandemia in corso, nelle ultime settimane l’Iran avrebbe aumentato l’addestramento e le parate militari, comprese quelle marittime nel Golfo, unitamente a manovre in remoto con uso di droni.

Assalto al Campidoglio – @Manuel Balce

Già da prima dei subbugli a Capitol Hill, l’Iran nell’intento di non dimenticare Soleimani avrebbe deciso, non solo di celebrare l’ex Generale, ma anche di spostare armamenti in Iraq, oltre a muoversi per delle esercitazioni via mare.

Come abbiamo accennato in un precedente articolo, “Il quotidiano kuwaitiano Al-Qabas, avrebbe confermato che le guardie rivoluzionarie iraniane avrebbero trasferito missili intelligenti a corto raggio e droni ai loro sostenitori in Iraq. Dove le tensioni con le Forze irachene stanno aumentando giorno dopo giorno”.

L’Associated Press avrebbe altresì sollevato il timore di una possibile tensione nella regione del Golfo, citando alcuni media “persiani”, secondo i quali la Marina iraniana avrebbe, già dalle prime settimane di gennaio iniziato l’addestramento nel mare dell’Oman. Con navi militari per attacchi missilistici a corto raggio.

Le esercitazioni sarebbero iniziate nel Golfo Persico, detto anche Golfo Arabo, esattamente vicino la costa iraniana nel sud del Paese. A queste, prima di oggi, vi avrebbe preso parte anche la “Makran”, un ex nave mercantile convertita in nave da guerra, la più grande nave logistica iraniana, che comprende un’ampia piattaforma eliportata.

Un tweet del 12 gennaio dell’Agenzia Fars che mostrava la nave logistica iraniana Makran

Ricordiamo infatti che circa due settimane fa, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha descritto l’Iran come il “nuovo quartier generale di al Qa’ida”, superando a suo dire le proiezioni che si erano fatte su Afghanistan e Pakistan.

Avrebbe detto: “L’Iran è davvero il nuovo Afghanistan, che è diventato come un importante centro geografico per al-Qa’ida, ma la realtà è peggiore. –  ha poi continuato – A differenza dell’Afghanistan, che al-Qa’ida utilizzava per nascondersi tra le montagne, oggi la stessa sembra operare sotto la protezione del regime iraniano”.

Teoria, che se pur presa con le dovute cautele, secondo molti analisti locali, potrebbe essere legata al fatto che Teheran, in cambio di un “patto di non belligeranza” tra le parti, avrebbe consentito agli agenti di al-Qa’ida di utilizzare il proprio territorio, poiché più sicuro e meno esposto alle forze armate statunitensi.

Secondo l’agenzia iraniana ISNA, l’esercitazione sarebbe durata due giorni. L’ammiraglio Amir Hamzeh Ali Kaviani, portavoce dell’esercitazione navale, avrebbe affermato: “Oggi abbiamo una capacità molto elevata nel campo dei missili da crociera e una vasta gamma di questi missili è oggi disponibile per la Marina. La varia gamma richiesta oggi a disposizione della Marina li ha resi un’arma efficace e decisiva nelle battaglie navali”.

Esercitazione della Marina Iraniana – @Credit Twitter

Stando all’Agenzia iraniana, nella fase finale dell’esercitazione navale della Marina, le unità di questa forza avrebbero colpito i loro obiettivi sparando vari tipi di missili da crociera.

Questi sarebbero stati sparati dalla riva e dai ponti delle navi in superficie e avrebbero colpito con successo i loro obiettivi nell’Oceano Indiano settentrionale e nell’area dell’esercitazione. A conclusione dell’intervista, l’Ammiraglio avrebbe dichiarato: “I nemici dovrebbero sapere che in caso di qualsiasi invasione dei confini marittimi della Repubblica islamica dell’Iran, il mare sarà preso di mira dalla costa dai missili da crociera”.

Secondo le notizie riportate dall’Agenzia Sepah News, legata alle Guardie Rivoluzionarie iraniane e successivamente rilanciate dalla Arabic CNN e da numerosissime testate del Mashreq, come la Fars New Agency, da poco sarebbe finita la terza esercitazione marittima e terrestre chiamata “Al-Qtdar99”.

Esercitazioni iraniane Al-Qatdar99 – Credit Twitter

Ma ciò che la ISNA ha cercato di mantenere segreto riguardo l’armamentario, la Sepah News delle Guardie Rivoluzionarie lo ha pubblicato incurante delle informazioni che ne potrebbero derivare. A detta dell’Agenzia, le varie esercitazioni soprannominate “Le manovre del grande profeta” nella loro 15a edizione, includevano il lancio di una nuova generazione di missili balistici superficie-superficie.

Le manovre includevano anche un attacco di droni a un sistema di difesa missilistica, seguito dal lancio di “una raffica di missili balistici delle classi Zulfiqar, Zalzal e Dezful”, sempre secondo il sito. La Guardia Rivoluzionaria avrebbe a sua volta confermato che i nuovi missili “sono dotati di testate separate, possono essere diretti dall’aria, e sono in grado di penetrare le difese antimissile nemiche”.

Esercitazione Iraniana – @Credit Twitter

Un videoclip trasmesso dalla televisione di stato ha mostrato il lancio di una serie di missili in un’area desertica, alla presenza del comandante in capo della Guardia rivoluzionaria, il maggiore generale Hossein Salami, e del comandante delle forze aerospaziali della guardia, il generale di brigata Amir Ali Hajizadeh.

Hossein Salami, capo della Guardia rivoluzionaria sembra aver dichiarato: “Il messaggio di questa manovra è di mostrare la nostra ferma volontà e forza di difendere la nostra sovranità, il nostro sistema sacro e i nostri valori contro i nemici dell’Islam e dell’Iran”.

A seguito le dichiarazioni di Hajizadeh: “L’operazione ha dimostrato la nuova forza della guardia e le sue capacità”.

Immagine Sepah News durante le esercitazioni

Questa manovra è avvenuta sulla scia delle esercitazioni navali iraniane condotte mercoledì e giovedì nel Golfo dell’Oman e delle manovre dei droni effettuate dall’esercito il 5 e 6 gennaio. Le esercitazioni sono iniziate due giorni dopo il primo anniversario dell’assassinio del comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana, Qassem Soleimani, ucciso in un attacco Usa in Iraq il 3 gennaio 2020.

Esercitazione Al-Qtadar 99 – @Credit Twitter

Tutto è ancora da valutare, quali politiche adotterà il nuovo Presidente Joe Biden? Di certo le premesse lanciate da Pompeo non lasciano nulla di buono da presagire.

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