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Migranti: su Lampedusa (e non solo) la politica cerca soluzioni ma il problema persiste. Il ruolo della Croce Rossa italiana nell’hotspot

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – dal nostro inviato. “Finalmente ce l’abbiamo fatta!”. E’ questa la frase che molti migranti pronunciano una volta sbarcati a Lampedusa (Agrigento).

Provengono dall’area del Sub Sahara, da zone di conflitto, ma anche dall’Egitto o dal Bangladesh. Raccontano di avere fatto lunghi viaggi prima di approdare ad un punto di raccolta, in Libia o Tunisia. da dove sono poi partiti diretti nel nostro Paese.

Alcuni vecchi barchini che hanno trasportato migranti

Lampedusa, in fondo, è un approdo molto conosciuto ai migranti. E questo è stato evidenziato varie volte nel passato.

Siamo davanti all’hotspot di Contrada Imbriacola che ospita, ad oggi, 150 migranti (tra loro anche alcuni minori) arrivati nei giorni scorsi sull’isola siciliana che, da oltre un decennio, è il loro punto di approdo.

Carabinieri all’entrata dell’hotspot di Lampedusa

Nell’ordinario la struttura può ospitare 400 persone ma nelle emergenze si è arrivati anche a 700 posti (altri se ne possono aggiungere utilizzando strutture esterne).

Si tratta, chiaramente, di una periodo temporaneo (al massimo 36 ore). Ci sono stati casi che questo periodo è stato più lungo (fino ad arrivare a 96 ore).

Una volta lasciata l’isola, i migranti vengono trasferiti in Centri di prima accoglienza perchè la loro presenza deve seguire un iter amministrativo.

Oggi, la giornata all’interno della struttura è tranquilla. Nei giorni scorsi ci sono stati vari trasferimenti e i numeri sono scesi.

Dal punto di vista meteo-marino le condizioni non sono buone per tentare un’attraversata dalle coste libiche o tunisine, come è avvenuto nel passato. Ma, una volta che esse cambieranno le partenze sicuramente riprenderanno con tutte le conseguenze del caso.

Sull’isola arrivano e partono, intanto, numerosi turisti italiani e stranieri. Gli aerei di varie Compagnie fanno la spola, direttamente o con scalo a Palermo, da e per il Continente o da e per il capoluogo siciliano.

Gli hotel, gli appartamenti in affitto sono pieni. Così come le spiagge. Via Roma, la strada principale dell’isola la sera è un via vai di gente che si gode queste giornate di vacanza di fine settembre.

Come dire: Lampedusa può veramente vivere di turismo.

Di contro, come dicevamo da oltre 10 anni, c’è la questione dei migranti. Nessun Governo, di vario colore, che si è succeduto alla guida del Paese ha mai trovato una soluzione. Così come neppure l’Unione Europea, malgrado gli impegni presi a favore di telecamere Tv o dei taccuini dei giornalisti, ha fatto molto su questo problema.

Un problema che tocca le tasche degli italiani, in primis. Tutto l’apparato di sicurezza messo su, con poliziotti, carabinieri, militari dell’Esercito con l’appoggio, dal punto di vista della gestione della cura dei migranti, di organizzazioni quali Croce Rossa italiana, UNHCR, Save the Children, UNICEF e altre, ha un alto costo.

Ed oggi che si è celebrata la Giornata del Migrante (https://stampa.chiesadipalermo.it/liberi-di-scegliere-se-migrare-o-restare-messaggio-del-papa-per-la-109-giornata-mondiale-del-migrante-e-del-rifugiato-24-settembre-2023/#) al di là di ogni dichiarazione quello che appare sempre più chiaro è che il tema delle migrazioni è sempre più politico.

Ma anche di sicurezza. Cinque anni, un’inchiesta dimostrò gli interessi della mafia agrigentina sul traffico di esseri umani. Una mafia dove Matteo Messina Denaro, in coma irreversibile, ha fatto da padrone.

L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro

A parte questo legame con Cosa Nostra, c’è anche chi ritiene che siamo di fronte ad  una “guerra asimmetrica” operata da potenze anti-occidentali e anti europee oppure come “un’arma” di “distruzione della cultura occidentale”.

Intanto, mentre la politica cerca il bandolo della matassa, la Croce Rossa, dalla fine del maggio scorso, ha migliorato le condizioni di vita nell’hotspot.

Mezzi della Croce Rossa all’hotspot di Lampedusa

Con Ignazio Schintu, vice segretario e Direttore Emergenze e Soccorsi della CRI, Report Difesa analizza varie situazioni dentro la struttura.

I migranti vengono curati. La Croce Rossa garantisce, con oltre un centinaio di operatori, un supporto psicologico, sanitario, oltre una ventina di cuochi cucinano all’interno della struttura cibo (variando ogni giorno il menu) nel rispetto dei precetti religiosi.

La CRI attraverso il RFL (Restoring Family Link) dopo tanto tempo che i migranti non hanno dato notizie alle loro famiglie, li mette in contatto con esse.

Intanto, questa sera il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, parlerà ai suoi concittadini.

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