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Polonia: è caos giuridico e istituzionale dopo la condanna dell’ex ministro dell’Interno Kamiński e del suo vice Wąsik. La protezione del Presidente Duda e lo scontro con il capo del Governo Tusk

VARSAVIA. E’ il caos politico in Polonia.

L’arresto di ieri sera compiuto dalla Polizia polacca nei confronti dell’ex ministro degli Interni Mariusz Kamiński e del suo vice Maciej Wąsik all’interno del palazzo presidenziale a Varsavia, ha creato un grande terremoto istituzionale.

Maciej Wąsik e Mariusz Kamiński

Sono state sospese le sedute della Camera dei Deputati e anche il Presidente della Repubblica Andrzej Duda è accusato di aver protetto i ricercati, ai quali aveva già concesso la grazia nel 2015.

Il Presidente polacco, Duda

A quanto si è appreso Duda ha accolto i membri del Partito Diritto e Giustizia (PIS) per 8 anni al potere fino alle elezioni di ottobre scorso, nel palazzo presidenziale, mentre gli agenti era diretti verso le loro case per arrestarli, secondo quanto aveva disposto il Tribunale lunedì.

Duda aveva invitato i due esponenti politici nel suo palazzo per una cerimonia nel corso della quale aveva nominato come suoi nuovi consiglieri due funzionari che avevano lavorato per loro (Błażej Poboży e Stanisław Żaryn).

Il suo ufficio ha pubblicato una foto che lo ritrae in posa con tutti e quattro.

Kaminski e Wasik, uscendo dal palazzo, hanno parlato con i giornalisti. “Non ci stiamo nascondendo – ha detto Kaminski – . Siamo al momento con il Presidente della Repubblica di Polonia finché il male non perde”.

Dopo essere stato condotto in carcere ha annunciato l’inizio dello sciopero della fame.

Ieri sera, subito dopo l’annuncio centinaia di sostenitori del PiS si sono radunati davanti al palazzo presidenziale e in una stazione di Polizia dove i due erano trattenuti per protestare contro la loro detenzione.

E oggi, il capo dello Stato polacco ha detto che “non avrebbe avuto pace” finché Kaminski e Wasik non fossero stati liberati e ha detto di ritenere che la grazia accordata ai due nel 2015 fosse in linea con la Costituzione.

L’accusa su entrambi i politici polacchi è di abuso di ufficio a causa di alcune azioni illegittime che avrebbero compiuto nel 2007, quando dirigevano l’Ufficio anticorruzione. Fonti di stampa parlano di uno scandalo fondiario.

Sempre secondo le indagini, l’ex ministro dell’Interno all’epoca aveva ordinato un’inchiesta considerata illegittima contro un esponente della coalizione del Governo dell’epoca guidata dal Pis.

I due sono stati condannati in via definitiva a dicembre scorso a due anni di carcere, dopo una lunga disputa giudiziaria.

La storia giudiziaria ha visto anche la mossa politico-giudiziaria operata dal Presidente Duda il quale, nel 2015, Duda aveva concesso la grazia a Kaminski e Wasik dopo che erano stati condannati ma prima che i loro appelli fossero stati esaminati da un Tribunale superiore.

L’arrivo di un indulto ha permesso a Kaminski di diventare ministro degli Interni.

E l’anno scorso, la Corte Suprema polacca ha però sentenziato che la grazia concessa da Duda  non era valida perché era stata emessa mentre stavano proponendo appello contro la loro condanna.

 

La sede della Corte Suprema polacca

Kaminski, Wasik e Duda si sono rifiutati di riconoscere l’ultima sentenza della Corte facendo appello alla grazia ricevuta in precedenza.

Subito, tra gli esperti legali è iniziata una disquisizione giuridica sostenendo che la grazia presidenziale deve essere riservata ai casi che hanno superato tutti gli appelli.

A complicare le cose, il Tribunale Costituzionale e una nuova sessione della Corte Suprema, entrambi composti da giudici nominati dal PiS che chiaramente si sono pronunciati a favore di Duda.

Il neo capo del Govenro, Donald Tusk è intanto entrato in rotta di collisione con Duda, il cuio mandato scadrà fino alla metà del 2025.

Donald Tusk, capo del Governo polacco

Tusk ha accusato il Presidente di assecondare le azioni del PIS per creare caos e instabilità dopo la sua sconfitta elettorale.

Il primo ministro ha affermato che il capo dello Stato ha ostacolato la giustizia dando rifugio ai ricercati.

Nel corso di una conferenza stampa, ha letto l’articolo 239 del Codice penale che, secondo lui, Duda avrebbe violato.

La norma in questione, stabilisce che ostacola un procedimento penale aiutando l’autore di un reato può rischiare una pena detentiva tar i 3 mesi e i cinque anni di carcere.

Il primo ministro ha affermato che il capo dello Stato polacco potrebbe risolvere lo stallo istituzionale concedendo una nuova grazia, visto che sentenza è passata in giudicato.

Ma questa scelta farebbe porre una domanda: perchè è stato concesso l’indulto all’epoca?

Questi eventi segnano, dunque, un drammatico cambio di marcia negli sforzi del nuovo primo ministro Donald Tusk per annullare la politica dei suoi predecessori, il PiS e punire coloro che sono accusati di illeciti durante il loro periodo al potere.

Il PIS è stato accusato di aver sovvertito lo stato di diritto durante i suoi 8 anni di governo.

La spinta della coalizione filo-europea di Tusk intende riportare il Paese in linea con le regole democratiche dell’UE e sbloccare decine di miliardi di euro in finanziamenti lo contrappone al Presidente alleato del PIS Andrzej Duda.

Il vero problema, purtroppo, è che oggi  Duda e l’intero campo politico che ha governato la Polonia hanno portato ad un caos giuridico senza precedenti.

“Per dirla senza mezzi termini, oggi siamo di fronte a un tentativo di costruzione di un doppio potere e al coinvolgimento delle più importanti istituzioni statali. Questo è un evidente sabotaggio”, ha evidenziato Tusk.

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