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TOLO TOLO: Zalone non sbaglia un colpo

Una critica sagace, pungente e più attuale che mai tra citazioni di Primo Levi e luoghi comuni contemporanei, sfruttati per incarnare e deridere l’italiano medio, invitando gli spettatori a riflettere su tematiche che riguardano tutti

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Non compreso da madre patria, Checco trova accoglienza in Africa. Ma una guerra lo costringerà a far ritorno percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Lui, Tolo Tolo, granello di sale in un mondo di cacao.

Zalone torna al cinema con la sua consueta geniale critica alla società e all’italiano medio. Incarnandolo e sfruttando i luoghi comuni, li sfata uno dopo l’altro, analizzandoli con arguzia in base a un ben delineato percorso pragmatico.

Il noto artista osa più del solito e certamente dividerà il pubblico come mai prima. Perché sì, si ride, ma ancor più si riflette. Il road trip, necessario per raccontare la realtà, sebbene in chiave ironica, segue lo sviluppo della narrazione proprio per portare alla luce tutte le maggiori problematiche politiche -e non- legate all’Italia.

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Checco, affetto da una malattia correlata al razzismo, afferma che è “come la candida: con lo stress e col caldo esce fuori”. E la cura per combatterla è l’amore. Tale messaggio però risulta tutt’altro che banale e rappresenta una citazione de “Se questo è un uomo”, di Primo Levi. Si tratta nientemeno che della seguente: “la convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente”, in relazione al fatto che il “nemico comune”, il nemico pubblico, numero uno, sia lo straniero. L’immigrato.

Le tematiche affrontate sono tante, si mescolano infatti i rapporti familiari, le tasse, le raccomandazioni, la povertà e perfino l’Isis anche se il fulcro del tutto è ovviamente il tema dei migranti. Pur senza tradire se stesso o uscire dal personaggio che siamo ormai abituati a identificare con Luca/Checco, si nota una maturità stilistica decisa a dar meno spazio alle battute facili, strappa risate assicurate, in favore di sagaci frasi in grado di far sorridere anche se poi ci si rende conto di essere rimasti con l’amaro in bocca.

Un Zalone agrodolce, brillante e pungente è dunque l’attore-autore di Tolo Tolo (scritto insieme a Paolo Virzì),considerato da molti perfino sgradevole essendo così abile a trattare temi scottanti usando però la sua inconfondibile ironica caustica e tagliente. Non ci si può dunque nascondere dietro a un dito: Zalone piace o non piace. Il punto è che non è per tutti, e coloro che non lo comprendono, nella maggior parte dei casi, sono proprio gli individui incarnati e derisi dallo stesso poliedrico artista.

Di certo, Zalone, tra le varie cose laureato in giurisprudenza, continua a dire la sua, rispecchiando perfettamente la società e l’attualità, spingendo anche gli spettatori alla riflessione. Ergo, Zalone non sbaglia un colpo.

Curiosità: Tolo Tolo significa “solo solo”, ed è la prima cosa che, vedendolo per la prima volta, gli dice il bambino africano che poi diverrà uno dei suoi compagni di viaggi, quello con il quale instaurerà il rapporto più profondo.

Luca Medici, in arte Checco Zalone, è alla sua quinta prova sul grande schermo, la prima in qualità di regista, dopo “Cado dalle Nubi” (2009), “Che bella giornata” (2011), “Sole a Catinelle” (2003) e “Quo Vado?” (2016), tutti di Gennaro Nunziante.

TOLO TOLO

Il noto attore comico ha scritto, interpretato e diretto il suo nuovo film. In attesa del lungometraggio, al cinema dal 1° gennaio 2020, è arrivato l’ironico e provocatorio brano “Immigrato”.

Per il lancio del suo ultimo lavoro l’eclettico attore pugliese regala ai suoi fan una canzone inedita e originale: né il testo né le immagini del videoclip infatti, sono tratte dal film.

Nel singolo Checco rappresenta, con il suo stile ironico, la giornata di un italiano alle prese con un immigrato. Il video è stato girato in diverse zone di Roma tra le quali il quartiere Bologna, nel caseggiato popolare che è stato set del film di Ettore Scola “Una giornata Particolare” con Marcello Mastroianni e Sofia Loren. Oltre a Zalone, protagonisti della clip sono l’attrice Emanuela Fanelli, che interpreta la moglie di Checco e l’ attore Maurizio Bousso, l’immigrato.

TOLO TOLO

Cast: Checco Zalone, Souleymane Sylla, Manda Touré, Nassor Said Birya, Alexis Michalik, Arianna Scommegna, Antonella Attili, Gianni D’ Addario, Nicola Nocella, Diletta Acquaviva, Maurizio Bousso, Sara Putignano e con la partecipazione di Barbara Bouchet nel ruolo della Signora Inge e con la partecipazione di Nicola Di Bari nel ruolo di Zio Nicola.

Il commento del cast

TOLO TOLO

Souleymane Sylla
Com’è stato lavorare con Checco?
È stata la mia prima esperienza nel cinema, il mio primo lungometraggio. È stato molto stimolante perché Checco è come un gran direttore d’orchestra che conosce alla perfezione la musica di un film comico, che ha il senso della commedia, e anche a livello di ritmo sapeva sempre esattamente quello che voleva, dove voleva andare. È stato quindi davvero stimolante lavorare con lui. In più è estremamente simpatico e sorprendentemente molto modesto.

È stato molto difficile lavorare su un film con una troupe e degli attori in gran parte italiani?
Il rapporto all’inizio effettivamente è stato molto difficile. Non era per nulla simile al cinema francese. Anche a livello linguistico, di interazione. Non è assolutamente lo stesso rapporto che puoi trovare in Francia. In Italia è tutto molto gerarchizzato mentre in Francia molto meno. Quando hai bisogno di qualcosa devi passare sempre da diverse persone perché non è necessariamente compito di qualcuno fare qualcosa. Per cui è stato interessante fare questo tipo di esperienza. Le riprese sono state molto lunghe, siete stati in molti paesi.

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Manda Touré
Com’è stato lavorare con Checco?

È stato molto interessante. È un personaggio davvero geniale, sia come musicista che come attore e regista. Alcune volte è stato difficile seguirlo, ma una volta capito chi è e quello che vuole è molto stimolante. Lavorare con lui è un’esperienza unica; ogni giorno si impara qualcosa. Per le riprese sei stata in molti paesi – Kenya, Marocco – con una troupe italiana.
Quali sono state le differenze più evidenti che hai riscontrato rispetto a un film francese?

Ho avuto l’impressione che ci fossero molte differenze nel mondo di lavorare di una troupe italiana rispetto a una francese. Sono diversi i modi di assemblare la squadra. Devo confessare che all’inizio è stato un po’ difficile capire chi facesse cosa e perché, credo anche a causa della barriera linguistica. Ma poco a poco mi sono adattata molto bene, ho incominciato a capire l’italiano sempre di più e da quel momento è andata meglio. davvero fantastico. Nella vita è come appare sullo schermo cioè una persona molto gentile – sullo schermo ha l’aria un po’ più buffa che nella vita – molto generosa, cordiale, ama gli attori e vuole che le cose vadano bene. Ama giocare e accetta sempre tutti i suggerimenti senza avere mai una parola scortese. È molto divertente e dotato. Io ho amato tanto i suoi film precedenti. Mi hanno anche commosso. Nelle sue commedie ho trovato poesia, humor e intelligenza. Per me riuscire a far ridere è difficile, far ridere in modo intelligente è ancora più difficile e far ridere con umanità come fa lui è semplicemente meraviglioso. Checco è effettivamente come nei suoi film: umano, simpatico, accattivante e di una profonda umiltà. Tutto il contrario del mio personaggio nel film.

Tolo Tolo

Alexis Michalik
È stato molto diverso lavorare su un film italiano rispetto a uno francese?

Sì, ma trovo che sia stato positivo che fosse diverso. Anche tra due film francesi ci possono essere molte differenze per cui immagino che ci siano anche film Italiani in cui tutto è più tranquillo ed organizzato e altri un po’ più caotici. In questo film c’era sempre la poesia e l’humour di quello che raccontavamo ed era semplicemente geniale. Giravamo nel deserto marocchino, abbiamo girato a Malta, a Roma. È stata una fortuna poter viaggiare così su un film, senza sapere troppo, trovarsi con scene nuove. Checco a volte riscriveva molto, tagliava, diceva: “facciamo questo in modo diverso”, inventava continuamente sul set. È davvero un fortuna girare con qualcuno che è immerso nella sua creatività costantemente.

Tolo Tolo è il quinto film di Checco che produco ed è il primo che lo vede anche nel ruolo di regista. Si tratta di un debutto dietro la macchina da presa che ho fortemente voluto; ora a film finito, posso dire che non solo non si è trattato di un salto nel vuoto, ma di un passaggio doveroso nella carriera di un artista completo come Checco. È un film che manifesta, oltre al suo inarrivabile talento comico e musicale, anche quelle qualità che in un regista fanno la differenza: la composizione della scena, il lavoro con gli attori, l’attenzione ai dettagli che vedrete nel film lo rendono l’opera di un vero regista. E queste qualità Checco le ha messe in mostra in un progetto molto ambizioso, di estrema complessità sia artistica che produttiva, e che proprio per questo motivo ha avuto una lunghissima gestazione. Quello che ne è uscito è un film al cento per cento suo, con il suo sguardo unico sulla realtà e il suo stile inimitabile di racconto. È stato un lavoro molto lungo (quasi nove mesi dal primo ciak in Kenya a gennaio all’ultimo a Roma a settembre, con molte pause in mezzo), complesso (molte settimane di riprese in Kenya e nel deserto del Marocco, ma anche a Malta e in tante città italiane, con tantissime comparse), che non sarebbe stato possibile realizzare senza il grande lavoro di tutto il reparto di produzione che merita un grazie per l’impegno e l’energia che ha messo in ogni momento. Ora che il set è chiuso posso dire che valeva la pena aspettare quattro anni per avere un film così, un’opera importante in cui Checco dimostra ancora una volta un talento davvero unico.
Pietro Valsecchi
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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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