TARANTO. La Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, con sede a Taranto, si è dotata di un catamarano battezzato «Amphitrite» che sarà utilizzato come laboratorio scientifico e base appoggio per le attività di tutela, monitoraggio, studio e ricerca archeologica in mare. Il catamarano «Amphitrite» è stato acquistato con i fondi dell’omonimo progetto “Amphitrite. Archeologia Subacquea per tutti nei Parchi Marini digitali. Monitoraggio, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso delle Aree marine protette di Portofino, Capo Testa – Punta Falcone, Parco sommerso di Baia, delle Isole Tremiti, Capo Rizzuto”, finanziato dal Ministero della Cultura.
Del reso le finalità per le quali questa imbarcazione è stata acquistata ed allestita sono già esplicitate dal suo motto latino che recita: Profunda speculamur aequora, che, tradotto in italiano significa: Esploriamo le profondità del mare.
Con l’acquisto di questa imbarcazione, afferma la Soprintendente Barbara Davidde: “Finalmente, dopo quarantasette anni, il Ministero della Cultura italiano si dota di una imbarcazione dedicata alla ricerca archeologica subacquea, così come è per la maggior parte dei paesi Europei”.
Infatti, prosegue la Davidde “L’Italia, grazie al prof. Nino Lamboglia, il padre della ricerca archeologica subacquea italiana, e con l’intervento del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero della Difesa – Marina, è stata la prima nazione europea, dal 1959 al 1963, ad avere una nave adattata per le ricerche archeologiche sottomarine.
Questa era l’ex-dragamine «Daino», che fu assegnata al Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, diretto dal Lamboglia. Una convenzione tra il Ministero della Pubblica istruzione e l’Istituto Internazionale di Studi Liguri stabiliva, poi, che quest’ultimo, attraverso il Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina, avrebbe svolto attività di ricerca in tutti i mari italiani, per conto del Ministero, secondo programmi concordati con le Soprintendenze. Negli anni successivi, il Centro Sperimentale si dotò della nave «Cycnus» e del suo battello appoggio «Cycnulus», anch’esse dedicate alla ricerca archeologica subacquea. Dopo l’Italia, nel corso degli anni, anche altre nazioni si sono dotate di imbarcazioni e/o navi progettate per la ricerca archeologica subacquea. Purtroppo, dopo la morte di Lamboglia il 10 gennaio 1977, anche la «Cycnus» e la «Cycnulus» vennero dismesse e da allora l’Italia è rimasta priva di imbarcazioni dedicate a questo specifico uso”.
Alla cerimonia di inaugurazione che si terrà l’11 gennaio 2024 alle ore 11.00 presso il Castello Aragonese di Taranto, grazie all’ospitalità della Marina Militare, parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose per la benedizione. Madrina di «Amphitrite» sarà la Dirigente dell’UNESCO Krista Pikkat, Director Culture and Emergencies and Secretary of the 1954, 1970 and 2001 Conventions -Culture Sector UNESCO.
Per l’occasione, con l’autorizzazione della Regione Lazio proprietaria dell’Opera, sarà proiettato il docufilm “Mare Nostrum. Storie dal mare di Roma” regia di Guido Fuganti, soggetto e sceneggiatura di Roberto Petriaggi, prodotto da Syremont S.p.A. e Agorasophia Edutainment S.p.A., con fondi del FESR POR 2014- 2020. Il docufilm, della durata di circa 20 minuti, presenta il mondo della marineria romana, con particolare
riguardo al commercio dei beni alimentari (grano, olio, vino ecc.) e generi di lusso, tra i quali spicca il marmo impiegato per le costruzioni, attraverso l’interazione tra attori, interpreti di una storia ambientata a Roma al tempo di Traiano, e il narratore della stessa, impersonato dall’archeologo subacqueo Michele Stefanile.
L’opera ha partecipato alla Rassegna Archeologica di Licodia Eubea e alla XXIX Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto del 2020, dove è stata selezionata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per essere proiettata negli Istituti italiani di Cultura nel mondo. Gli invitati potranno inoltre fare l’esperienza immersiva sul commercio marittimo del marmo grazie ai contenuti in 3D a 360 gradi visibili con l’uso di oculus (durata di 8 minuti circa).
Caratteristiche tecniche del catamarano «Amphitrite»
Si tratta di un catamarano Lagoon 46 abilitato alla navigazione senza limite dalla costa, lungo 13,99 m con superficie velica di 173,5 m2 e due motori da 57 Hp, con serbatoi per il gasolio per 1060 litri complessivi.
L’imbarcazione ospita un laboratorio mobile per la schedatura, georeferenziazione e monitoraggio dello stato di conservazione dei siti archeologici subacquei. Grazie alle attrezzature tecniche di cui è dotato il catamarano sarà una efficace base appoggio per le attività di tutela, monitoraggio, studio e ricerca archeologica in mare condotte dalla Soprintendenza Nazionale.
Il catamarano «Amphitrite», allestito con 4 cabine, è dotato di una piattaforma idraulica di 3,80 m, per il sollevamento di reperti o dell’attrezzatura per l’immersione subacquea. L’imbarcazione, attualmente, è dotata di un tender di 3,8 m con motore fuoribordo 20 cv, salpancora con comando supplementare in timoneria, ricetrasmettitori VHF, telefono satellitare, radar, GPS, ecoscandaglio, generatore 11 KW,
dissalatore e serbatoio acqua da 500 litri, climatizzatore, videocamera, pannelli solari da 125 W, wifi hotspot, pc, stampante, dotazioni di sicurezza sistema SEANAPPS. Sono poi presenti 2 compressori per la ricarica delle bombole, uno elettrico e uno a scoppio, oltre alle bombole per l’immersione da 15 litri e da 10 litri, 2 scooter subacquei e varia attrezzatura subacquea per le ricognizioni archeologiche. E’ previsto l’acquisto di
ulteriori attrezzature di bordo e tecniche dopo l’inaugurazione (side scan sonar, multibeam ecc.).
Il Laboratorio scientifico presente nel catamarano è dotato del sistema DIVA Diving Interactive experience based on Virtual and Augmented Reality, progettato per la Soprintendenza Nazionale dalla spin-off dell’Università Sapienza W-Sense. Si tratta di un sistema per il monitoraggio dei siti archeologici subacquei e per la localizzazione, in tempo reale, degli operatori subacquei nell’area di intervento (il sistema è stato
finanziato con il Progetto PON CULTURA E SVILUPPO della Soprintendenza Nazionale denominato “Miglioramento fruitivo e conoscitivo del Parco Archeologico di Saturo – Leporano, Taranto. Satyrion dal mito alla storia”).
Sono anche disponibili a bordo, gli strumenti per la visita subacquea realizzati dalla spin-off dell’Università della Calabria 3D Research, con i fondi del progetto “Amphitrite” della Soprintendenza Nazionale. Si tratta di audioguide e tablet che offrono ai visitatori delle 5 aree marine protette la visione subacquea di selezionanti siti archeologici in realtà aumentata.
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L’articolo Tutela del patrimonio culturale subacqueo: la Soprintendenza Nazionale avrà presto a disposizione il nuovo catamarano Amphitrite proviene da Report Difesa.
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