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“Un Altro Ferragosto” di Paolo Virzì: finalmente al cinema l’atteso e riuscito sequel di Ferie d’agosto

Mazzalupi e Molino tornano a incontrarsi e scontrarsi a Ventotene: un’isola che ormai, proprio come loro, si è trasformata e rappresenta il mix tra nostalgia, bisogno di ricordi per non dimenticare mai il passato e inesorabile adeguamento alla frivolezza odierna

Sono trascorsi ben 28 anni da quando un poco più che trentenne regista livornese portava sul grande schermo il suo secondo lungometraggio, “Ferie d’Agosto”. Un film diventato negli anni un vero e proprio cult italiano grazie al suo tipico sapore dolceamaro che ha poi caratterizzato ogni opera di Paolo Virzì.

L’oggi 60enne regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano ha presentato, proprio in occasione del suo 60° compleanno, l’attesissimo sequel del celebre sopracitato film del 1996. Il 4 marzo a Roma Virzì ha spiegato alla stampa ciò che lo ha spinto, finalmente, a riprendere in mano la storia raccontata con Ferie d’agosto. Al termine di una delle tante proiezioni del film (che vengono fatte molto spesso e in tutta Italia), avvenuta invero a Bologna, uno degli spettatori presenti ha chiesto a Virzì come mai, un regista come lui, avesse paura di affrontare una tematica come la morte.

Il cineasta livornese ha difatti più volte affermato che non se la sentiva di dare un seguito a Ferie d’agosto, a causa delle premature dipartite di due grandi interpreti nonché tra i protagonisti più importanti del primo film, ovvero Pietro Natoli (venuto a mancare nel 2001) ed Ennio Fantastichini (scomparso nel 2018). Virzì ha asserito di aver capito in quel momento di poter ideare un seguito della storia, ricordando anche due personaggi e persone tanto rilevanti.

E soprattutto ha detto di aver compreso di non averne paura poiché la morte fa parte della vita stessa. Sono complementari e tale concetto è tangibile quanto centrale in Un Altro Ferragosto. Si tratta infatti di un film che parla di vita, di morte e di ricordi. Ma anche di futuro.

C’è una sorta di passaggio di testimone generazionale ma anche del Virzì 32enne e di quello del giorno d’oggi. Più maturo, consapevole e profondo che mai, senza però smettere mai di raccontare tematiche tanto importanti e delicate, anche con leggerezza.

Un Altro Ferragosto, proprio come il primo film, riesce a far sorridere e ridere. Certamente rimane altrettanto sempre presente la sensazione di nostalgia, quella d’impotenza dinnanzi allo scorrere inesorabile del tempo e quella di fragilità, sia a livello personale che di rapporti tra persone. Tutti sono invero frangibili. Lo siamo tutti.

Tuttavia la tipica veracità italiana e le rappresentazioni accurate della realtà odierna (fatta di rimpianti/nostalgia di ciò che è stato, social, spesso apparenza più che sostanza), a tratti grottesche o, quanto meno, tragicomiche, rendono il film molto realistico, spesso esilarante e senza dubbio toccante.

Le parole del regista Paolo Virzì per la presentazione de “Un altro Ferragosto” :

Il richiamo al passato è costante e un altro concetto è più chiaro che mai: certe cose non tornano più. Come si viveva negli anni ’90, quello che si era ai tempi e tante altre cose, restano preziose ma ormai lontane. Una cosa solo non muta: il fatto che tutto cambi. L’isola di Ventotene stessa, dove i protagonisti tornano in prossimità di Ferragosto, si è trasformata:

“Da allora -dal 1995, in occasione delle riprese del primo film- Ventotene è cambiata meno di quanto non sia cambiata l’Italia turistica. Avendo una capacità di accoglienza ridotta, non ha fatto in tempo a diventare come Ponza o Capri, ma è comunque cambiata come sono cambiate le persone, le abitudini di vacanza, com’è cambiata l’Italia. Avevo scelto Ventotene proprio per la modestia, e per una certa severità spartana del luogo, rispetto ad altre località di vacanza più frequentate, e non avevo sottolineato troppo la sua storia di luogo di confino durante la guerra, ma l’avevo usata per enfatizzare il contrasto tra un gruppo di persone abituate a passare le vacanze in un luogo non affollato perfino a Ferragosto, con pochi servizi, e l’arrivo del “nuovo che avanza”.

Paolo Virzì

Ventotene è diversa o lo sono anche inevitabilmente i protagonisti che vi fanno ritorno a quasi 30 anni di distanza nonostante ciò però non mancherà lo scontro tra i Mazzalupi e i Molino, le cui differenze tangibili si palesano già dai rispettivi approdi sull’isola (ormai più turistica e mondana). Ad unirli ci sono però anche delle similitudini e soprattutto un sentimento: la cinica consapevolezza di un’Italia alla deriva, senza più ideologie e qualcuno a rappresentarla dal punto di vista politico con fazioni marcate e contrapposte.

C’è un malessere generale, rassegnazione. Tuttavia speranza per il futuro grazie appunto al passaggio di testimone che si concretizza di più tra nonno e nipote (tra Sandro Molino e Tito, il figlio dell’ormai adulta, moderna e realizzata donna che è divenuta Martina) più che con Alberto, il figlio del quale era in attesa Cecilia nel primo film.

Tra padre e figlio non c’è comunicazione come praticamente all’interno di tutti gli altri rapporti interpersonali che legano i personaggi e intrecciano, ancora una volta, le vicissitudini relative a Mazzalupi e Molino, in quel di Ventotene ad agosto. Facendone uno spaccato italiano perfetto. Sabrina è cresciuta e incarna la capacità di ritagliarsi un proprio spazio nel mondo (in qualche modo), di far sentire la propria voce più negli scontri e nei contrasti con i vicini di casa e, soprattutto, con la propria famiglia (più che con i “followers”). Proprio come quando era un’adolescente.

Marisa, Cecelia, Sandro e tutti gli altri personaggi tornati a Ventotene sono ancora alle prese con quanto di irrisolto e tormentato nelle proprie esistenze. Alla fine però una cosa è evidente: la memoria è importante, i ricordi lo sono. La vita si basa su tutto questo perché è vitale non dimenticare e non arrendersi alla frivolezza, alla superficialità della società nonché dei rapporti odierni. Ognuno dei protagonisti, new entry -di livello- incluse, sono più di ciò che appaiono. Nascondono bisogni, nature, fragilità e molto altro ancora dietro a facciate che sentono di dover avere per non soccombere.

L’inizio della storia

In Ferie d’agosto (1996), interpretato da un cast di rilievo, come Silvio Orlando, Laura Morante, Ennio Fantastichini, Sabrina Ferilli e Piero Natoli, l’isola di Ventotene è il teatro del conflitto tra due famiglie italiane in vacanza. In questa commedia Virzì riflette sulla rivoluzione politica italiana dopo l’avvento del sistema maggioritario, la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la conseguente trasformazione di un paese chiamato a schierarsi su due fronti politici contrapposti. Ferie d’agosto vince il David di Donatello come miglior film dell’anno.

Un Altro Ferragosto

Un film di Paolo Virzì – da un soggetto di Carlo Virzì e Paolo Virzì – sceneggiatura di Francesco Bruni, Carlo Virzì e Paolo Virzì – con Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli Ravel – con la partecipazione di Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Paola Tiziana Cruciani, Agnese Claisse 

Una produzione Lotus Production una società Leone Film Group con Rai Cinema – Produttore associato Tenderstories distribuito da 01 Distribution.

“UN ALTRO FERRAGOSTO”, il nuovo film di Paolo Virzì, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Tenderstories, e distribuito da 01 Distribution, uscirà al cinema dal 7 marzo.

Seguito dell’acclamato Ferie d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film, UN ALTRO FERRAGOSTO vede il ritorno a Ventotene delle due famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.

Paolo Virzì dirige nuovamente un cast stellare e arricchitosi composto da Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli Ravel, con la partecipazione di Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Paola Tiziana Cruciani, Agnese Claisse.

E che vede tra gli altri interpreti: Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio Vannucci.

L’arrivo dei Molino a Ventotene

L’arrivo dei Mazzalupi a Ventotene:

Gli attori di “Ferie d’Agosto” durante le riprese del nuovo film di Virzì, hanno fatto un tuffo nel passato, per raccontare quell’esperienza speciale, fatta di risate e serate in compagnia. Il tutto è racchiuso nel video pubblicato su Instagram da 01 Distribution.

Qui inoltre i link-collegamenti agli interventi dei vari protagonisti in occasione della presentazione avvenuta il 4 marzo del film Un Altro Ferragosto. Andrea Carpenzano ha parlato del suo rapporto-non rapporto con Silvio Orlando (suo padre nel lungometraggio). Emanuela Fanelli della sua “Daniela”, capace con un monologo di riassumere perfettamente la sensazione nichilista dello scoraggiamento odierno dell’essere umano.

Sabrina Ferilli del ritorno di Marisa, sempre più disillusa ma anche consapevole e risoluta. Christian De Sica della sua prima esperienza con Virzì, sul set in generale e di quanto fatto per inserire il suo rilevante personaggio all’interno della storia. Stesso discorso per quello fondamentale (e più complesso di quel che sembri) interpretato da Vinicio Marchioni.

Trailer e trama Un altro Ferragosto

In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva.

Photo credits: Paolo Ciriello

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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