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Violenza sulle donne, i Carabinieri nei primi 10 mesi del 2019 hanno proceduto per 25 casi di femminicidio

Roma. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’Arma dei Carabinieri evidenzia gli ottimi risultati ottenuti contro gli autori di violenze., gli stalker e gli assassinii.

Le indagini dei Carabinieri dopo un omicidio

Il reato più grave è quello comunemente chiamato “femminicidio”. Rientrano nella definizione sia gli omicidi di donne che avvengono in ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato, sia quelli compiuti da uomini che fuori dal contesto relazionale agiscono poiché considerano le loro vittime (donne o transgender) “inferiori” in relazione alla loro appartenenza al genere femminile.

Nel corso del 2018 i Carabinieri hanno proceduto per 45 casi di femminicidio e, nei primi dieci mesi dell’anno in corso, per 25 casi.

Ma ci sono altri reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne.

Tra questi, spiegano dal Comando Generale, c’è il fenomeno comunemente denominato “stalking”, che è ricondotto al reato di “atti persecutori”, nonché i casi di maltrattamenti in famiglia e le percosse che vedono, come vittime, le donne.

L’Arma, anche nel corso del 2018, ha focalizzato il proprio impegno per poter contrastare tali crimini.

Lo scorso anno sono state arrestate 1.608 persone per reati connessi con gli atti persecutori (pari al 55,5% di tutte le Forze di Polizia.) con un incremento del 22,3% rispetto al 2017 (1.309 arresti), compresi i casi in flagranza di reato (471 soggetti a fronte dei 436 del 2017).

Una crescita che viene rilevata anche nei primi dieci mesi dell’anno in corso (1.499 arresti: +10,3%, pari al 55,3% di tutte le Forze di Polizia).

Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2018 sono stati arrestati 2.320 persone, con una crescita del 16,4% rispetto all’anno precedente (1.993 arresti), rilevamento positivo che si riscontra anche per gli eventi in flagranza di reato (1.054 persone a fronte delle 968 del 2017).

Nel periodo gennaio – ottobre di quest’anno questo tale aumento risulta ancor più marcato. Sono state, infatti, arrestate 2.614 persone (+35%).

L’impegno dell’Arma in ambito nazionale è testimoniato anche dal totale di denunce raccolte presso le caserme in rapporto a tutte le Forze di Polizia operanti.

Infatti, presso i Reparti, l’anno scorso, sono stati denunciati il 59,4% di tutti gli atti persecutori denunciati in Italia. Simile valore percentuale viene rilevato anche nel periodo gennaio – ottobre del 2019 (60,4%).

Anche per quanto attiene ai maltrattamenti in famiglia presso i Comandi Carabinieri sono stati denunciati, nell’ultimo anno, il 71,7% dei reati su questa materia, rispetto a tutte le segnalazioni fatte alle Forze di Polizia.

Un valore percentuale che viene rilevato anche nel periodo gennaio – ottobre del 2019 (70,4%).

In correlazione con la “violenza di genere”, vanno analizzate anche le violenze sessuali.

L’attività repressiva sul fenomeno condotta nel 2018 ha consentito di arrestare 1.118 persone per reati di violenza sessuale (pari al 49,9% di tutte le Forze di Polizia).

Mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso sono stati arrestati 1.015 persone (+10,3%).

Oltre alla quotidiana attività di contrasto dei fenomeni, l’Arma dei Carabinieri ha posto in essere una serie di iniziative volte a migliorare la prevenzione e la repressione dei fenomeni, il sostegno alle vittime e la formazione del proprio personale.

A partire dal 2014 si è dotata della “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su Ufficiali di Polizia Giudiziaria, come i  Marescialli e Brigadieri, inseriti nell’ambito dei Nuclei Investigativi con il compito di sostenere i reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini, raccordandosi con la Sezione Atti Persecutori per un compiuto apprezzamento dei casi.

La campagna di sensibilizzazione dei Carabinieri contro la violenza sulle donne

Il personale appartenente alla Rete è appositamente addestrato presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative di Velletri (Roma).

Si tratta di un Centro di alta qualificazione dell’Arma, ove vengono svolti annualmente corsi di formazione in materia di violenza di genere. Ad oggi sono stati svolti complessivamente 12 corsi, che hanno consentito di formare 339 unità, operanti sul territorio nazionale.

Altra iniziativa è il progetto avviato con l’associazione “Soroptimist International d’Italia”, denominato “Una stanza tutta per sé”, che consiste nell’allestimento (grazie al contributo dell’associazione), all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne e minori vittime di violenza.

La collaborazione con Soroptimist International d’Italia ha consentito di allestire ad oggi oltre 100 stanze su tutto il territorio nazionale, nonché di fornire 26 kit per la videoregistrazione ad altrettanti Comandi, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione.

Il 22 novembre scorso è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa per rafforzare la collaborazione sull’intero territorio nazionale, recante le linee guida da seguire per l’allestimento dei locali all’interno dei reparti dell’Arma.

Sul piano delle collaborazioni interistituzionali, sul territorio nazionale sono state siglate complessivamente 79 intese tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di Polizia, Ospedali e Centri anti-violenza, che vedono tutte la partecipazione dell’Arma.

Inoltre, l’Arma dei Carabinieri collabora, come rappresentante del Ministero della Difesa: al Tavolo Interministeriale, istituito nel 2013, per l’elaborazione del “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, adottato nel luglio 2015 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; all’Osservatorio Nazionale sulla violenza, i cui lavori hanno portato alla redazione del “Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne (2017-2020)”, approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 23 novembre 2017, e delle “Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio – sanitaria” alle donne vittime di violenza, adottate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 novembre 2017.

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