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Guardia di Finanza: a Padova, maxi-sequestro di contenitori per cibi da asporto non conformi ai requisiti di sicurezza. Denunciato un imprenditore cinese

Di Mariateresa Levi

Padova. Stava realizzando un ottimo business profittando dell’assai aumentata domanda di contenitori per cibi da asporto (tecnicamente definiti MOCA (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti) che però non rispondevano ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa, per di più commercializzando prodotti su cui era stato illecitamente apposto il marchio di conformità rappresentato dal noto simbolino con il bicchiere e la forchetta, ma la Guardia di Finanza di Padova si è però accorta della frode sequestrando 1.200.000 pezzi.

L’intervento della Guardia di Finanza di Padova

È questo, in estrema sintesi, l’ennesimo risultato di servizio conseguito dalle Fiamme Gialle a tutela dei consumatori e della loro salute che nasce da un’attenta attività di monitoraggio sulle attività economiche presenti sul territorio, a seguito della quale i Finanzieri patavini hanno voluto vederci chiaro su un ingente approvvigionamento di questi prodotti che, nel caso specifico, erano stati acquisiti da un imprenditore cinese attivo nella zona.

La domanda di contenitori per cibi, infatti, sta incontrando sul mercato una crescente domanda a causa delle severe restrizioni imposte dal COVID-19, le quali stanno trasformando il lavoro di ristoratori e baristi che si trovano così nella condizione di servire la propria clientela affidandosi alle somministrazioni per asporto di cibi e bevande, oppure anche alla consegna a domicilio, fattore questo che gli impone così l’utilizzo di specifici contenitori.

Sul punto va però ricordato come questi stessi contenitori debbono necessariamente possedere requisiti fisico-chimici diversi in base ai diversi alimenti che debbono contenere, nonché alle differenti temperature con le quali sono preparati, e dunque garantire la salubrità dei cibi stessi che – in nessun modo – debbono essere contaminati dai materiali e dalle sostanze con cui i contenitori in questione sono fabbricati.

Il settore merceologico in questione è altresì normato dal Decreto legislativo 29/2017, il quale impone l’obbligo di comunicare all’Autorità sanitaria tutti gli stabilimenti che svolgono attività di produzione, trasformazione, importazione o distribuzione di contenitori per alimenti.

Tutti i requisiti e le prescrizioni sin qui descritte non erano però state rispettate in questa circostanza, atteso che i “Baschi Verdi” della GDF di Padova hanno accertato come la merce rivenduta dall’imprenditore sottoposto al controllo non era stata assoggettata ai previsti test di qualità, tra l’altro uniformi in tutta l’Unione europea.

Ovviamente i citati contenitori (valore stimato 2 milioni di euro) non avevano sostenuto alcun costo derivante dalla sottoposizione ai previsti test di qualità e così l’imprenditore, dopo aver significativamente risparmiato sul loro acquisto, li poteva immettere in commercio a prezzi inferiori rispetto ai prodotti regolari, determinando in tal modo un’illecita concorrenza verso gli altri operatori economici del settore che lavorano nel rispetto delle regole.

Al termine delle operazioni di sequestro del materiale, lo stesso imprenditore è stato dunque denunciato per i reati di frode contro le industrie nazionali, frode in commercio e commercio di prodotti pericolosi.

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