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Gli Anni Più Belli, Muccino porta sul grande schermo un film sull’amicizia che resiste al tempo e ai cambiamenti

La storia di quattro amici, Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma, raccontata nell’arco di 40 anni tra percorsi di vita diversi, crisi e cambiamenti

Gli anni più belli

Gabriele Muccino torna sul grande schermo con “Gli Anni Più Belli”, ovvero la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. 

Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.

Gli anni più belli nuovo poster

Si tratta di un film che racconta l’amicizia, in tutte le sue sfumature e sfaccettature, capace di resistere ad ogni cosa, rotture e crisi incluse. Le varie fasi della vita dei protagonisti corrispondono anche alle tappe inevitabili dello scorrere del tempo, legate ai cambiamenti personali e professionali di ognuno di noi. All’inizio i 4 amici sono “affamati di vita”, come asserito da una nostalgica Gemma a distanza di quarant’anni dalle dinamiche che li vedevano pieni di energia e aspettative.

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Pian piano mutano i desideri, gli obiettivi e perfino i valori e ne conseguono comprensibili allontanamenti, destinati a durare il tempo necessario per ritrovarsi, prima individualmente e poi a livello collettivo. Gli Anni Più Belli è pieno di tante, forse troppe cose, soprattutto emozioni.

Alle cose che ci fanno stare bene

Il brindisi e il motto dei 4 amici
Gli Anni Più Belli
Presentazione e conferenza stampa “Gli Anni Più Belli”, il cast

Ad immedesimarmi perfettamente nei ruoli non solo Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria ma anche le loro versioni adolescenti, egregiamente interpretate da Francesco Centorame, Alma Noce, Andrea Pittorino e Matteo De Buono. Oltre all’incredibile somiglianza fisica i giovani attori hanno studiato le movenze, le peculiarità, i modi di parlare e recitare degli interpreti di Giulia, Gemma, Paolo e Riccardo.

Il risultato è notevole ed è una delle parti più riuscite del film poiché sembra davvero di assistere all’evoluzione e alla crescita dei quattro giovani visti all’inizio della storia. Fanno inoltre parte del cast Nicoletta Romanoff ed Emma Marrone al suo esordio sul grande schermo.

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Nell’arco della narrazione c’è chi perde se stesso, chi si vende, chi insegue gli ideali di sempre, chi proprio non riesce a trovare il suo posto nel mondo e chi ha conosciuto solitudine e dolore ma non si arrende e crede che prima o poi la felicità arriverà. Tutti i vari percorsi sono però destinati, in un modo o nell’altro e grazie anche a incontri fortuiti o al destino, a ricongiungersi.

Chi vive per il consenso altrui vive sotto ricatto.

Paolo/Kim Rossi Stuart
Gli anni più belli

Il titolo del film riprende il brano di Claudio Baglioni, uscito il 3 gennaio 2020, e la colonna sonora del film è di Nicola Piovani. Gli Anni Più Belli arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 13 febbraio.

Il vero motore del film è il tempo. Siamo modellati dal tempo. Crediamo di essere in controllo delle nostre vite quando invece l’unico grande burattinaio è il tempo che passa e ci modifica lentamente, ci fa accettare le cose che ci parevano inaccettabili, ci disillude, ci disincanta eppure poi ci incanta di nuovo all’improvviso facendoci sentire adolescenti anche quando non lo siamo più. Il tempo segna i personaggi del film, li definisce, li trasforma in qualcosa che trascende dal loro stesso controllo. E’ così che gli anni scivolano via e si susseguono mentre si cerca di cavalcare gli eventi, spesso senza riuscirci. Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma sono nati alla fine degli anni ’60, sotto l’ombra delle grandi ideologie che hanno accompagnato la crescita e i mutamenti del Paese dalla ricostruzione del dopoguerra al tempo delle rivoluzioni studentesche del ’68; la loro è una generazione percepita come nata troppo tardi, troppo tardi per cambiare il mondo, cresciuta col complesso di non essere abbastanza reattiva, abbastanza colta, abbastanza rivoluzionaria. Una generazione che si è arresa sentendosi inferiore ai fratelli maggiori e ai suoi padri. È stata una generazione sostanzialmente passiva e transitoria. Le relazioni umane però non hanno tempo e all’interno della cornice della grande Storia, la “piccola storia” dei protagonisti narra di una grande amicizia, di un grande amore e di tutte le sue declinazioni: il tradimento, la delusione, la corruzione dei sogni, lo smarrimento delle certezze dell’adolescenza e della realizzazione di ciò che siamo realmente stati, una volta entrati nell’età più adulta.
Gabriele Muccino
Conferenza stampa presentazione Gli Anni Più Belli

Conferenza stampa presentazione Gli Anni Più Belli, il commento del regista Gabriele Muccino

Posted by Yepper on Friday, 31 January 2020

Muccino spiega ulteriormente il significato e il lavoro dietro a Gli Anni Più Belli:
Nel film c’è il racconto di tutte le nostre fatiche, sconfitte e vittorie, e delle cose che ci fanno stare bene, che sono quelle più semplici, quelle che avevamo a portata di mano durante l’adolescenza, ma ancora reperibili, se lo vogliamo, nell’età adulta, se riusciamo a trovare la quadra delle cose e ci si accetta per quello che siamo divenuti.

40 anni di storia scorrono sotto i nostri occhi e ci permettono di aprire una riflessione sulle nostre vite, sui nostri ricordi, sulle nostre proiezioni fatte da ragazzi e le valutazioni arrivate dopo quegli anni di formazione col senso di assoluto in tasca. Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma guardano avanti, sono incurabilmente affamati di vita.

Gli anni più belli

La musica di Nicola Piovani, tutta in tonalità maggiore, li accompagna con affetto comprendendo le loro transizioni nel tempo e legandole in un immaginario ponte musicale che osserva la storia dall’alto senza mai sottolineare i momenti bui ma avvertendo invece l’instancabile slancio verso un domani migliore che tutti i protagonisti si portano dentro.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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