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Il programma della 18^ edizione di Alice nella città

La manifestazione si svolgerà parallelamente alla Festa del Cinema di Roma

ALICE NELLA CITTÀ
sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma,

Dedicata alle giovani generazioni
XVIII edizione 15│25 ottobre 2020
Auditorium Parco della Musica
Auditorium della Nuvola
Cinema Caravaggio
12 film in concorso
5 fuori concorso
6 eventi speciali
La nuova sezione Sintonie in
collaborazione con Venezia 77
E la sezione Series 3
restauri
26 cortometraggi

Alice nella città arriva all’Auditorium della Nuvola che per la prima volta apre al cinema, grazie alla collaborazione con Eur Spa ZUZU firma il manifesto di Alice nella città 2020.
Premio opera Camera D’oro Alice – MYmovies 2020 sarà assegnato da Agostino Ferrente, Claudio Noce, Caterina Guzzanti, Eva Cools, Roberta Torre.

Il Premio Raffaella Fioretta 2020 sarà assegnato da Riccardo Milani, Dario Albertini, Valentina Lodovini. Il Premio Alice Corti sarà assegnato da Fabio Mollo, Paola Minaccioni, Carlotta Natoli.

Si svolgerà a Roma dal 15 │25 ottobre 2020, nel quadro della Festa del Cinema, la XVIII edizione di Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT, della Regione Lazio, del Comune di Roma in collaborazione con EUR Spa e Fondazione Cinema per Roma, grazie a Timvision Main e Cultural Partner dell’evento e al contributo di BNL-BNP Paribas, Campari e Cotril.

Quest’anno oltre alle sale dell’Auditorium Parco della Musica e del cinema Caravaggio, si aggiungerà l’Auditorium la Nuvola di Fuksas che si aprirà per la prima volta al cinema. Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenterà un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali.

11 +1 le opere del Concorso Young Adult, 7 eventi speciali e 2 serie. Mentre il Fuori concorso, raccoglie 5 film con una forte attenzione al cinema del reale a cui si affiancherà Sintonie la selezione della nuova linea di programma pensata in collaborazione con Venezia 77 che raccoglierà 6 film della Mostra del cinema 2020. 4 serie, 3 restauri e 26 cortometraggi (10 in concorso e 14 fuori concorso 2 eventi speciali) selezionati in collaborazione con Premiere Film. Una selezione che come per la passata edizione metterà l’accento sul cinema italiano con proiezioni di film, documentari e cortometraggi di giovani promesse.

CONCORSO

Saranno 11+1 (uno verrà annunciato nel corso della conferenza stampa della Festa del cinema di Roma) i film a partecipare al concorso, votati da una giuria composta da 15 ragazzi e ragazze selezionati su tutto il territorio nazionale. I film di quest’anno sono collegati da innumerevoli fili che si legano e completano l’un l’altro: abbracciano generi e paesi d’origine diversi che spingono lo sguardo incontro al mondo; generano una relazione fortissima tra l'immaginario e la vita, sorretti da una forma di disperazione creativa che nasce in risposta ad una vita rattrappita, priva di speranze, che abbandona e che rende incapaci di vivere il presente e immaginare il futuro.

Ce lo racconta il visionario GAGARINE, l’opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh che attraverso gli occhi di Yuri (l’esordiente Alseni Bathily) mette in scena, nella mente fantasiosa e libera di un adolescente delle balie parigine, l’Odissea nello spazio di un astronauta urbano che si oppone alla cancellazione del suo mondo e della sua comunità.

Uno spunto ideale anche per Francesca Mazzoleni che con il documentario PUNTASACRA ci svela l’incertezza, la speranza e il senso di appartenenza a una comunità che afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una frontiera dimenticata di Roma da sgomberare per fare spazio alle magnifiche sorti del Porto Turistico di Ostia. Un’impalcatura che idealmente li lega al documentario di Elizabeth Lo che ci porta nel mondo di Zeytin, un cane randagio che sopravvive per le strade di Istanbul, in Turchia.

Ingannevolmente semplice e meravigliosamente commovente, STRAY accompagna il pubblico in luoghi apparentemente impossibili, rimanendo fortemente radicata nella realtà. Sono storie che rimangono ancorate nel mondo: oneste, coraggiose e soprattutto consapevoli del proprio tempo che mettono al centro temi semplici, radicali, capaci di reggere il confronto con il mondo adulto, che sempre più tende a truccare il dibattito culturale con i ragazzi, come nel film IBRAHIM, di Samir Guesmi, interpretato da Abdel Bendaher.

Film che mettono in scena tutta la tenacia dell’innocenza attraverso l’immaginario di personaggi persi tra finzione e realtà, come nella favola noir SHADOWS di Carlo Lavagna che torna dietro la macchina da presa con una produzione italiana interamente girata in lingua inglese. Con un cast d’interpreti d’eccezione – Saskia Reeves, Lola Petticrew, Mia Threapleton – il film riesce ad aprire inaspettati spiragli che rimandano alla grande letteratura ottocentesca di Dickens o di certa tradizione di fiabe classiche, che aggiungono un ambiguo sentimento che rovescia drammaticamente il banco delle apparenze.

FELICITÀ di Bruno Merle, ce lo racconta in una commedia vista attraverso gli occhi di una bambina (Chloe), interpretata da sua figlia Rita, ricca di dettagli vissuti che ruotano attorno a una relazione padre-figlia che diventa un’ancora di salvezza emotiva. Un lavoro di scavo sui rapporti familiari reso prezioso dal nuovo film di Miranda July. KAJILLIONAIRE, con i codici della commedia dell’assurdo, tiene insieme cose tra loro altrimenti diverse: parla d’intimità e abbandono, di personaggi in cerca di una rotta; di punti di riferimento emotivi che si misurano con il mondo e con il loro spaesamento o estraneità ad esso.

Scaccia la morale per cui nella famiglia si trova la soluzione di ogni problema e mette al centro il talento, tutto al femminile, di un cast d’eccezione (Debra Winger, Richard Jenkins, Evan Rachel Wood, Gina Rodriguez). Contro-storie, al femminile che hanno la forza di raccontare, con immagini non troppo rimuginate, le ribellioni necessarie per ridefinire i limiti, i ruoli e le regole indispensabili per uscire da codici e canoni protetti. Rémy Chayé, dopo il successo di Sasha e il Polo Nord, torna con il film d’animazione CALAMITY, al racconto d’avventura e lo fa con una storia ispirata all’infanzia di Calamity Jane, pseudonimo di Martha Jane Cannary, un’avventuriera del selvaggio West nota per essere diventata, che sfida le tradizioni conservatrici, mettendo a fuoco lo spirito di sopravvivenza di una ragazzina.

C’è una linea evidente di continuità tra il catalogo di questi destini adolescenti e lo sport agonistico presenti in questi tre film del concorso: in SLALOM di Charlène Favier (interpretato da Jérémie Renier Noée Abita) lo sport diventa il mezzo per indagare un mondo di pulsioni, talvolta segreto e nascosto, che mostra tutte le ambivalenze e le ambiguità del mondo adulto; TIGERS di Ronnie Sandahl tratto dal romanzo autobiografico In the Shadow of San Siro di Martin Bengtsson, il rigore, la disciplina, l’autodisciplina e il duro lavoro sono ostacolo alle libertà, e mostrano nel film NADIA, BUTTERFLY di Pascal Plante la necessità di abbandonare le richieste sociali, gli obblighi famigliari, i destini già decisi, per farsi se stessi.

Un’indagine che sembra insistere su quel momento speciale in cui la mente e il corpo inizia a farsi contaminare da altre tracce. Un’esplorazione che è di fatto il grande rimosso del nostro cinema, che sembra non essere più attrezzato per raccontare l’innocenza e il turbamento della pubertà, nel contesto culturale contemporaneo.

FUORI CONCORSO

Il programma del Fuori concorso quest’anno punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del giovane cinema italiano. Quello che spesso appartiene ad una nuova generazione di registi, che si muovono al di fuori dei circuiti commerciali/tradizionali, tra le università e le scuole di cinema.

Quello capace di raccontare storie intense e coraggiose nei modi inventivi del cinema indipendente. Documentari, film inediti mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Sono 5 i film che comporranno la selezione che presenta temi a contrasto mostrando la forza di una realtà che non è mai semplice spettacolo.

MOVIDA, opera prima di Alessandro Padovani è uno sguardo vitale e inedito sui giovani della provincia bellunese. Un docufilm di poche parole e molte suggestioni, reale e poetico allo stesso tempo. Filmati che con un montaggio veloce di volti, paesaggi, neve, tramonti,
matrimoni, corse d’auto, bambini che giocano, persone che ridono, testimoniano con immediatezza e sincerità, e senza alcuna retorica, che in quei territori un tempo c’era una vita felice e piena. Un’autentica piccola sorpresa.

A ben guardare tra gli esordi di quest’anno, c’è uno stile comune a molti nuovi autori: concreto, fisico, corporeo, ricco di dettagli che non si accontentano dell’evasione, dell’inerzia ma prendono posizione nella storia, sono curiosi dell’altro, cercano come nel documentario di Michele Pennetta IL MIO CORPO una realtà migliore di quella raccontata. Cercano nella forza del racconto personale di Alexis studente talentuoso e orgoglioso della National Ballet School di Cuba, in CUBAN DANCER di Roberto Salinas, un flusso energetico dirompente che tutto travolge.

Ci sono storie di ragazze autodeterminate, che hanno fisicità combattive e consapevoli che sfidano le tradizioni conservatrici, CLIMBING IRAN di Francesca Borghetti, offre una riflessione audace, anche se sottile, sull’esperienza delle donne nella società iraniana. Nasim, alpinista e free-climber, con mani molto forti e unghie dipinte di smalto rosa shocking, è capace di aprire “nuove vie” su roccia e sulle montagne culturali del suo Paese.

C’è anche nel film di Chiara Bellosi, PALAZZO DI GIUSTIZIA, la voglia di andare oltre lo sguardo cinematografico delle inquadrature, per cercare quelli che rimangono fuori campo e all’esterno dell’aula, di cui il film racconta la solitudine. A prestare volto ai vari protagonisti un cast formato da attori professionisti e non, in cui Daphne Scoccia (Fiore) e Andrea Lattanzi (Manuel) accompagnati dall’esordiente Sarah Short, ne sono l’anima.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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