Fa discutere l’ultima proposta del presidente Inps, Tito Boeri. Togliere versamenti non contributivi ai pensionati italiani residenti all’estero, per creare un tesoretto da 3 miliardi di euro destinato all’investimento sulle politiche d’integrazione per immigrati.
Boeri ha sottolineato come solo nel 2014 si sia avuto un incremento del 65% in più, rispetto all’annata precedente,  di pensionati emigrati all’estero e addirittura del 109% rispetto al 2010.
L’obiettivo dell’operazione? Secondo quanto asserisce il presidente dell’istituto previdenziale, il fine principale dell’iniziativa è quello di tagliare prestazioni assistenziali a pensionati, che all’estero usufruiscono già di un’assistenza di base.
Le nostre considerazioni, invece, per quanto possano contare, sono altre. L’Inps annovera tra il proprio patrimonio immobiliare la bellezza di 700 sedi e 25440 tra palazzi, negozi e appartamenti, il cui valore è pari all’incirca a 3,2 miliardi.
Procedere alla dismissione di tali, incredibili nel numero, immobili, non creerebbe il tesoretto necessario per dare luogo a queste pseudo-politiche d’integrazione per immigrati? E poi, il buco da 650 milioni chi l’ha creato? I pensionati, che emigrano per sfuggire al soffocamento della fiscalità italiana, o l’Inps stesso?
Inoltre,  dei super-stipendi di cui Boeri e altri dirigenti usufruiscono, perchè se ne parla poco o nulla? Un bel taglio, no eh!?!

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