in

L'armonia del cinema: gli attori-cantanti tra flop e successo

E’ risaputo che la musica ed il cinema siano due arti ben distinte (secondo il poeta italiano Ricciotto Canudo sono rispettivamente la quarta e la settima), ma spesso e volentieri si intersecano, dialogano in un connubio semplice, diretto e coinvolgente. Quando sul grande schermo è un musicista a recitare, non sempre otteniamo un risultato positivo e viceversa difficilmente un attore riuscirà ad affermarsi nel mondo musicale. Per citare alcuni casi eccezionali del passato, The Voice Frank Sinatra, con la sua filmografia di oltre 50 pellicole, ottenne un Premio Oscar come Miglior Attore non protagonista in Da qui all’Eternità (1953 – di Fred Zinnemann), grande successo cinematografico, e con lui Barbra Streisand (Miglior Attrice protagonista in Funny Girl del 1968 – di William Wyler). Ma sono casi sporadici, eccezioni che confermano la regola. Così come David Bowie, che ha mostrato più volte di avere la stoffa dell’attore, o in tempi più recenti Mark Wahlberg (Ted, 2012 – di Seth MacFarlane) che prima di affermarsi come attore, ha malamente esordito nella musica come rapper (con lo pseudonimo di Marky Mark).

Per quanto riguarda i clamorosi insuccessi cinematografici e la dimostrazione di profonda inettitudine recitativa, come non citare la cantante barbadiana Rihanna (Battleship, 2012 – di Peter Berg) o Christina Aguilera (Burlesque, 2010 – di Steve Antin) e tutta la schiera di rapper che ha preteso di cimentarsi in prove troppo ardue per le proprie capacità, da Eminem (facilitato dalla trasposizione cinematografica della propria vita in 8mile, 2002 – di Curtis Hanson) a Snoop Dogg (Starsky & Hutch, 2004 – di Todd Phillips).

Chi ha invece riscosso un grande successo sia a livello cinematografico che musicale è stato l’attore-cantante americano Will Smith che ci ha divertito con Men in Black (1997 – di Barry Sonnenfeld), impressionato con Alì (2001 – di Michael Mann) e commosso con La ricerca della felicità (2006 – di Gabriele Muccino) oltre ad aver deliziato gli amanti del genere hip-hop per anni. Sulla sua scia, il giovane cantante Justin Timberlake ha le potenzialità recitative, ma ancora tanta strada da percorrere nel mondo del cinema, nonostante la buona prova in In Time (2011 – di Andrew Niccol).

Dall’altra parte vi è una schiera di artisti cinematografici con la passione viscerale per la musica, ma è un passatempo del tutto innocuo: tra questi il pluripremiato attore Johnny Depp ha suonato la chitarra acustica nella colonna sonora di C’era una volta in Messico (2003 – di Robert Rodriguez), oltre ad essere membro della band P; Clint Eastwood incise alcuni brani già nel 1961 e si diletta spesso e volentieri come cantante tutt’ora; lo stesso si può dire di Hugh Laurie che ha inciso due album (nel 2011 e nel 2013) e si è addirittura esibito al Montruex Jazz Festival del 2012 in Svizzera. Come loro tanti altri attori hanno dato sfogo alla propria passione musicale, senza però ottenere grandi risultati.

Cimentarsi in diversi contesti artistici è ovviamente lecito ma bisogna stare attenti a non superare quel sottilissimo confine tra il dovere ed il piacere, evitando di rendersi talvolta ridicoli agli occhi degli spettatori o alle orecchie degli ascoltatori, lasciando lo spazio a chi conosce il proprio mestiere, soprattutto in campo cinematografico, dove il pubblico è più esigente ed il sentiero decisamente più arduo e spinoso.

What do you think?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Box office: The Wolf of Wall Street

Insalata messicana