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Light of my Life: la toccante opera prima di Casey Affleck

Il film è stato presentato dal regista e dalla coprotagonista, in anteprima a Roma, in occasione dell’evento di chiusura dell’edizione 2019 di Alice nella Città

L’evento che ha chiuso l’edizione 2019 di Alice nella Città, il 3 novembre scorso, è stato l’anteprima di Light of my life, con la presenza a Roma del premio Oscar Casey Affleck per un incontro con la giuria. Il regista nonché protagonista del film insieme alla giovane coprotagonista Anna Pniowsky ha preso parte anche alla Premiere tenutasi al The Space Cinema Moderno. Il film esce oggi 21 novembre nelle sale cinematografiche italiane.

Affleck racconta con grande delicatezza, umanità e sensibilità la storia di un padre e della sua unica figlia di undici anni che si nascondono tra boschi e case disabitate, dopo che un virus ha sterminato buona parte della popolazione femminile. La giovanissima Rag è costretta ad un vagabondaggio continuo e a fingersi maschio ogni volta che non può evitare il contatto con altri esseri umani, tutti uomini, resi brutali e senza scrupoli dalla mancanza di femmine.

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Si tratta di una storia post-pandemica, una storia tra l’uomo e la natura, una storia di invasione domestica, una storia di formazione, una fiaba. Ma soprattutto è una storia di amore genitoriale.

Anteprima Light of my Life, The Space Cinema Moderno di Roma, evento di chiusura di Alice nella Città (edizione 2019).

Anna Pniowsky, cresciuta a Winnipeg in Manitoba, Canada, priva di esperienza di recitazione professionale prima di questo film si è rivelata perfetta per interpretare Rag, creando una connessione profonda immediatamente visibile con “suo padre”, alias Casey Affleck. Dopo aver provinato centinaia di attrici è finalmente arrivata Pniowsky, capace di offrire una recitazione intensa e delicata allo stesso tempo e coinvolgente grazie alle sua espressività. Naturale ed essenziale, un’ottima prima prova, in un ruolo complicato e difficile, su grande schermo.

Light of my Life

Un altro ruolo importante sebbene visto per poco è quello di un genitore che non c’è più continua comunque ad esercitare il suo potere e, per assicurarsi che i flashback della mamma di Rag trasmettessero diversi livelli di interesse emotivo, Affleck ha voluto Elisabeth Moss. Il suo eccezionale lavoro in televisione include le sue performance vincitrici di Emmy e Golden Globe in The Handmaid’s Tale e Mad Men, così come nei film Top of the Lake, The One I Love, Queen of Earth.

Light of my Life

Trama Light of my life

È la storia di un padre e di sua figlia Rag di undici anni, che sono costretti ad una vita nomade dopo essere sopravvissuti a un’epidemia che ha decimato la popolazione mondiale sterminando, quasi totalmente, quella femminile. In questo contesto apocalittico si sviluppa la storia di un padre che cerca di proteggere la figlia dal mondo intero.

Nell’atmosfera disperata di un paesaggio post-pandemico e distopico, a seguito di una pestilenza che ha ucciso quasi tutte le femmine del mondo, i protagonisti cercano di sopravvivere nelle città del Midwest americano, nascondendosi nei boschi, lontano dal pericolo degli uomini. Proteggere Rag (Anna Pniowsky), che ha 11 anni, è la preoccupazione principale del suo amorevole papà (il premio Oscar Casey Affleck).

Light of my Life

Lui mostra alla bambina come sopravvivere mangiando solo i frutti della terra, le insegna l’etica e la storia, esercita la sua memoria e le dà lezioni sulla moralità – cercando di onorare sempre e rafforzare la giovane donna che sta diventando e ricordandole quanto la sua mamma (Elisabeth Moss) la adorasse. Ma poi un incontro casuale mina tutte quelle precauzioni che il papà e Rag avevano preso, mettendo a rischio il rifugio che si erano creati in quel mondo pericoloso e ossessivamente squilibrato.

Light of my Life

Trailer Light of my Life

Light of my Life, debutto alla regia di Casey Affleck, basato sulla sua stessa sceneggiatura, combina un dramma di sopravvivenza, una storia per adulti e una potente metafora sulla genitorialità, lasciando che la preoccupazione per un singolo figlio diventi al contempo plauso e speranza per una specie che sta affrontando le sue maggiori sfide. Come il padre – noto solo come “Papà”, come lo chiama Rag – non riesce a trovare le parole per spiegare quel mondo alla figlia, così anche il film si trattiene dal raccontare tutto al suo pubblico.

Light of my Life


La mancanza di tecnologia nella società che il papà e Rag abitano, ha anche un’eco che per Affleck riflette – ancora una volta, quasi inavvertitamente – come viviamo le nostre vite oggi:

Non avere alcun ‘rumore tecnico’ intorno è sicuramente un’idea che segretamente amo e che mi piacerebbe si realizzasse ma sai, devi stare attento a ciò che desideri. È un’arma a doppio taglio, perché improvvisamente avresti un mondo che non è più così connesso e così sicuro. In realtà, è ciò che accade in questo film – anche se per il papà è molto facile portare un’arma con sé, lui comunque non soccombe alla follia che c’è là fuori. Mantiene un senso di decenza per proteggere i propri valori.

Light of my Life

Il mondo è distopico, ma stranamente tranquillo; l’umanità è al collasso, sebbene la crudeltà persista; la gentilezza può anche esistere, ma la fiducia sembra un concetto impensabile. Girato in splendidi luoghi boschivi, Light of my Life è un bellissimo thriller drammatico, ma è anche una riflessione sull’amore dei genitori nei momenti di crisi, un’analisi sulla precarietà della società…E una complessa e interessante parabola sul non arrendersi. Light of my Life ha come protagonista l’esordiente Anna Pniowsky in uno straordinario debutto cinematografico, Casey Affleck ed Elisabeth Moss.

Il Direttore della Fotografia è Adam Arkapaw (True Detective, Top of the Lake, Macbeth). Le scenografie sono di Sara K. White (Bushwick, Obvious Child). La costumista è Malgosia Turzanska (Hell or High Water, A beautiful day – You Were Never Really Here). Le musiche sono composte da Daniel Hart (Old Man & The Gun, Storia di un fantasma). Il film è prodotto da Teddy Schwarzman, Casey Affleck e John Powers Middleton. I produttori esecutivi sono Michael Heimler, Ben Stillman e Whitaker Lader. Presentato da Notorious Pictures, è nelle sale cinematografiche italiane dal 21 novembre 2019.

Light of my Life

La visione del regista

Casey Affleck
Come film-maker, sono attratto dalle storie che mettono in risalto la nostra umanità. La storia senza tempo di un genitore che si dedica a suo figlio, sopra ogni altra cosa, è quella che spero possa riguardare tutti in modo personale. Come padre di due figli, ho raccontato loro molte storie della buona notte. Ognuna, sebbene a volte ispirata a quella precedente, doveva essere inventata di sana pianta o rischiavo di essere criticato. Per mantenere le cose interessanti, iniziavo con nuovi personaggi in nuove situazioni impossibili e provavo a trovare per loro un percorso credibile verso una conclusione trionfante. Light of my Life è una storia del genere. Light of my Life è un film molto personale per me. Ho iniziato a scrivere questa storia un decennio fa. Con l’arrivo dei miei figli e l’esperienza dell’essere genitore, è cambiata. La storia che stavo raccontando è cambiata.

Dopo aver divorziato, la storia ha preso la sua forma definitiva. Nonostante tutta la fantascienza presente, questa è una storia sull’essere un genitore single, in lutto per la perdita della famiglia. Al centro di questo film c’è una bambina di 11 anni, una bambina in procinto di diventare una giovane adulta. L’altro personaggio principale è il padre, noto solo come “Papà”. L’evento catastrofico che fa precipitare la nostra storia, un concetto fantascientifico, ha lo scopo di aumentare la posta in gioco di quel conflitto atavico e senza tempo tra genitore e figlio: il genitore vorrebbe proteggere e insegnare al figlio, ma il figlio vorrebbe difendersi e imparare da solo.

Light of my Life

Nel mondo rappresentato nel nostro film, dove la minaccia per la bambina è così grave, questo dramma universale diventa una questione di vita o di morte. Nel creare questo mondo, ero alle prese con tutte le innumerevoli e complesse preoccupazioni che condividono tutti i genitori. Come può un genitore capire che non può proteggere sua figlia da ogni pericolo del mondo, ma che il suo compito è prepararla a proteggere se stessa? Come può un genitore avere il coraggio di lasciar andare la propria figlia quando il pericolo è così costante e orribile? Anche se il titolo del film è tratto da una frase pronunciata da una madre a un figlio nell’opera teatrale di Euripide, Andromaca, molti dei miei film preferiti di oggi mi hanno influenzato a livello espressivo e stilistico.

Light of my Life

Senza aver attinto a nessuna fonte d’ispirazione in particolare, il mio processo narrativo però è dipeso dalle storie che mi sono state raccontate per tutta la vita, da The Elephant Man a Witness – Il testimone a I figli degli uomini. Per questo motivo, la storia che il padre racconta alla figlia all’inizio è anche la storia su cui la bambina basa la propria indipendenza narrativa più avanti nel film. I film non sono realizzati da una sola persona. Questo film è stato realizzato da 124 persone ed è, in varia misura, anche la loro storia.

Light of my Liife
Light of my Life dal 21 novembre 2019 nelle sale cinematografiche italiane

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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