in

Mediterraneo allargato: il ruolo della Marina Militare italiana in un’area di numerosi e vari transiti

Di Maria Enrica Rubino

Roma. Nella giornata di ieri la Fregata “Carabiniere” della Marina Militare è diventata la flagship dell’Operazione “Atalanta”, la missione Europea di contrasto alla pirateria nel Golfo di Aden e bacino somalo.

Qualche settimana fa la Fregata gemella, Nave Rizzo, è entrata a far parte della missione “Gabinia”, con le stesse finalità ma nell’area del Golfo di Guinea, nell’Oceano Atlantico.

Nave Carabiniere

Si apre così ai nostri occhi l’evidenza del Mediterraneo allargato, il baricentro dell’economia nazionale tra import ed export e il lavoro della Marina ben al di là degli orizzonti.

Il Mediterraneo allargato è quello spazio di mare contiguo al Mare Nostrum a cui si accede da un lato dal Canale di Suez che porta nel Mar Rosso e poi nell’Oceano Indiano e dall’altro oltrepassando lo Stretto di Gibilterra verso l’Oceano Atlantico nel Nord Europa, ma anche nell’Africa occidentale, compreso il Golfo di Guinea.

Dal mare passano tutti i grandi snodi economici e culturali, tecnologici e di sicurezza del nostro Paese e il bacino del Mediterraneo “pur rappresentando solo l’1% della superficie acquea globale è interessato dal 20% del traffico marittimo mondiale, che sale al 30% per quanto riguarda il petrolio e al 65% per le altre risorse energetiche comprese quelle trasportate dai gasdotti sottomarini” come ha ricordato il Capo di Stato Maggiore della Marina, l’Ammiraglio Cavo Dragone, intervenendo al Circolo di Studi Diplomatici, lo scorso 21 settembre

Per l’Italia, in particolare, l’insieme delle attività produttive associate con lo sfruttamento del mare o delle linee di comunicazione marittima (cantieristica e relativo indotto, attività nautiche e turistico-balneari, settore ittico), concorre per il 3% al PIL italiano con l’87% dell’export ed il 79% dell’import che avvengono via mare.

Ma l’Ammiraglio, il 28 ottobre dell’anno scorso, alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato, ha anche evidenziato come le nostre reti si fondino “su una infrastruttura fisica molto consistente e che si sviluppa quasi integralmente in mare, per via di migliaia di chilometri di cavi sottomarini che trasportano oltre il 90% delle comunicazioni globali e la cui protezione, anch’essa fisica, assume importanza primaria per il nostro sistema economico”.

Geo-economia, quindi, che rende i porti italiani, al centro di un mare così importante, crocevia strategici per i traffici dall’Oceano Indiano, dalla regione del Golfo e dall’Estremo Oriente alla volta dell’area atlantica (raggiungendo i mercati del Nord America e dell’America Latina e le nuove frontiere energetiche e commerciali dell’Africa occidentale).

Nave Rizzo nel Golfo di Guinea

Molto lontano dalle basi nazionali della Marina si svolgono quindi due missioni di vitale importanza per il Paese: una europea come “Eunavformed Atalanta” nella quale la Forza Armata  svolge per la nona volta il ruolo di capo missione con il Contrammiraglio Luca Pasquale Esposito e nave “Carabiniere” che sarà flagship della missione fino ad agosto; l’altra solo italiana chiamata Gabinia, da una legge romana approvata nel 67 a.C. che concesse a Pompeo Magno ampi poteri per condurre la guerra contro i pirati che rendevano insicuro il Mediterraneo e le sue coste, per la quale la Fregata “Rizzo” svolgerà la sua azione di contrasto alla pirateria nelle acque del Golfo di Guinea dove gli attacchi alle navi mercantili è in continua crescita.

Lo stesso Segretario Generale dell’International Maritime Organization (IMO) Kitack Lim ha espresso grande preoccupazione per l’incremento, nel numero e nella violenza, degli attacchi nella regione del Golfo di Guinea.[1]

È oltre l’orizzonte che l’Italia e per essa la Marina Militare inizia la difesa dei confini nazionali, degli interessi economici e tecnologici, delle infrastrutture energetiche e di comunicazione, di vitale importanza anche (o soprattutto) in questo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia da COVID-19.

 

 

[1] Comunicazioni del Segretario Generale dell’IMO

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’articolo Mediterraneo allargato: il ruolo della Marina Militare italiana in un’area di numerosi e vari transiti proviene da Report Difesa.

What do you think?

Written by Report Difesa

Quotidiano di geopolitica e di sicurezza nazionale ed internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Polizia di Stato: operazione in tutta Italia contro la pedopornografia online

Polizia Stradale: operazione “Seatbelt” in tutta Europa. Una settimana di incisivi controlli sulle principali arterie. In campo circa 4 mila pattuglie