in

SPECIALE. Scuola Militare Nunziatella tra tradizione e modernità. L’alto valore della formazione culturale e militare

Napoli (nostro servizio) Correva l’anno 1787, quando Re Ferdinando IV di Borbone decise di fondare, a Napoli, un’Accademia militare.

Re Ferdinando IV di Borbone

Ubicata nel soppresso noviziato dei Gesuiti a Pizzofalcone, accanto alla Chiesa della “Nunziatella”, l’Accademia fu destinata alla preparazione degli ufficiali da impiegare presso i Reggimenti dell’Esercito Borbonico fino al 1798.

Nel 1799 la Scuola assunse il nome di Nazionale Accademia Militare e visse da protagonista la breve stagione della Repubblica napoletana (1799-1805).

Da essa, infatti, provenivano il Presidente della Repubblica Carlo Lauberg e altri due autorevoli componenti di quel governo provvisorio: i docenti Pasquale Baffi e Michele Granata.

Nel maggio 1799, in particolare, gli allievi di età superiore a 16 anni furono congedati d’ufficio ed arruolati nelle milizie dei generali Matera e Schipani e l’Istituto venne adibito a centro d’istruzione per orfani di servitori dello Stato.

In questi anni, la Nunziatella assunse prima il nome di Real Convitto Militare e poi quello di Real Accademia Militare, fino ad arrivare, a seguito dell’occupazione francese nel maggio 1806, ad una breve chiusura.

Dal settembre 1806 (sino al marzo 1815), durante il decennio francese, la Scuola viene riordinata secondo il prototipo della Scuola politecnica francese, assumendo la denominazione di Scuola Reale Politecnica e Militare.

A seguito della seconda restaurazione borbonica nel 1816 e successivamente con il Regio Decreto del 1° gennaio 1819 vene varato un nuovo ordinamento delle Scuole dell’Esercito borbonico articolato in due Accademie: il Real Collegio Militare con sede nell’ex noviziato dei Gesuiti di Pizzofalcone, cui competeva la formazione degli ufficiali di Artiglieria, del Genio e dello Stato Maggiore e la “ Real Accademia Militare”, con sede nel convento di San Giovanni a Carbonara, dalla quale uscivano tutti gli ufficiali degli altri Corpi.

Il nuovo ordinamento non corrispose però alle aspettative dei Borboni, dato che durante i moti carbonari del 1820 la Nunziatella divenne uno dei riferimenti nodali dei fermenti rivoluzionari.

All’epurazione e alla successiva riforma del 1823 seguì la reintroduzione del nome di Real Collegio Militare ed un controllo più ferreo delle sue attività.

Il periodo che seguì, quello che arriva sino al 1848, fu uno dei più felici per la Nunziatella, sia per i docenti che annoverò tra le proprie fila, uno su tutti Francesco De Sanctis, sia per gli allievi che vi furono istruiti, tra i quali Enrico Cosenz e Camillo Boldoni.

Scosso dagli eventi del 1848, Ferdinando II, dopo aver trasferito la corte nella sontuosa Reggia di Caserta, volle che anche la Nunziatella traslocasse a Maddaloni (Caserta), dove il “Real Collegio Militare” ebbe la sua sede dal 1855 al 1859.

Rientrata nella tradizionale sede di Pizzofalcone nel 1860 la Nunziatella conobbe il dramma che accompagnò la caduta del Regno delle Due Sicilie ed in particolare nel combattimento al Garigliano, dove numerosi ex-allievi morirono dando prova di coraggio e di abnegazione.

Il periodo post borbonico (1861 con l’Unità d’Italia) fu sicuramente il più buio vissuto dalla Scuola.

Venne prima declassata ad Istituto secondario, acquisendo la denominazione di Collegio Militare in Napoli e poi rischiò di essere soppressa nel 1873, quando fu presentata in Parlamento una proposta di chiusura sventata solo per l’appassionata difesa che ne fecero Mariano d’Ayala (ex- allievo) ed altri deputati meridionali. Si passò così dal rischio di chiusura ad una nuova valorizzazione della Scuola, che nel 1881 vide tra i suoi cadetti il principe ereditario Vittorio Emanuele III.

Da quel momento in poi la gloria ed il ruolo dell’Istituto non sono più stati mesi in discussione, tanto che la Nunziatella è passata indenne, senza minacce di nuove chiusure, dalla monarchia, al fascismo alla Repubblica.

A seguito dei violenti bombardamenti del 1943, la Scuola fu trasferita a Benevento dove assunse la denominazione di “Liceo convitto Nunziatella”.

Ma il trasferimento fu breve e nel febbraio 1944 l’esilio forzato cessò e la Nunziatella fu di nuovo trasferita nella sua antica sede.

Nel 1949 la Scuola prese la denominazione di Collegio Militare di Napoli, ottenendo il successivo 24 maggio 1950 la propria bandiera.

Tre anni dopo, infine, la assunse l’attuale denominazione di Scuola Militare Nunziatella.

Varie riforme scolastiche succedutesi nel tempo modificarono man mano l’ordinamento degli studi presso la Scuola partenopea attualmente impostato sull’intero corso del Liceo Classico (3 anni) e degli ultimi 3 anni del Liceo Scientifico.

La sua sede è al centro di Napoli, sul monte Echia, ove 2000 anni fa sorse l’antica Neapolis.

Numerosi ex-allievi nel corso della pluri-centenaria storia della Scuola hanno acquisito cariche di assoluta importanza sia in ambito militare, come i Generali Cosenz, Primerano e Pollio che divennero capi di Stato Maggiore dell’Esercito, sia nei vari settori della vita sociale del Paese (politica, pubblico impiego, privati).

Numerosi sono anche gli ex-allievi caduti e distintisi sui campi di battaglia, specie durante il I e il II conflitto mondiale, per i quali già nel 1920 fu costruito l’austero Sacrario all’interno dell’Istituto.

Tra coloro che con le loro gesta hanno dato e danno lustro alla Scuola è doveroso ricordare quelli che, agendo con sprezzo del pericolo ed altissimo senso del dovere, hanno immolato la loro vita per la Patria.

L’albo comprende:

600 Caduti per la Patria;

3 decorati dell’Ordine Militare d’Italia;

39 Medaglie d’Oro al Valor Militare (di cui una vivente: il Generale dei Carabinieri Rosario Aiosa)

273 Medaglie d’Argento al Valor Militare

1 Medaglia di bronzo al Valor Militare e della Croce d’oro al merito dell’Arma dei Carabinieri.

Il monumento ai Caduti all’interno della Scuola Nunziatella

MODALITA’ DI ACCESSO

Il reclutamento degli allievi/e avviene secondo le norme di specifico bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Possono partecipare alla selezione giovani di età compresa tra i 15 ed i 17 anni che abbiano conseguito la promozione al I Liceo Classico ed al III Liceo Scientifico.

Il concorso di ammissione, unico per le Scuole di Napoli e di Milano (Touliè) si svolge presso il Centro di Selezione Nazionale di Foligno (Perugia) dove si effettuano tutte le prove ed in particolare:

  • un test preliminare di cultura generale
  • una prova di educazione fisica
  • gli accertamenti sanitari
  • l’accertamento attitudinale
  • un test di cultura generale.

ATTIVITA’

L’attività formativa dell’Istituto si suddivide in attività scolastiche, attività militari e ginnico – sportive.

Attività scolastica

È l’attività preminente della Scuola. Viene svolta al mattino nel rispetto dei programmi e delle disposizioni emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione ed è integrata da visite guidate e viaggi di istruzione, conferenze, seminari, incontri culturali, studi e ricerche di gruppo, nuoto e scherma.

I Licei sono articolati su due sezioni per il Classico e tre sezioni per lo Scientifico.

Al fine di approfondire l’attività didattica e di ricerca, anche a livello individuale, ogni classe (organizzata con un massimo di 18 allievi) è dotata di impianto televisivo e di videoregistrazione unitamente ad una postazione informatizzata L.I.M. per lo sviluppo di lezioni a livello multimediale.

La Scuola dispone anche di un’aula di informatica (con 10 postazioni), un laboratorio linguistico multimediale  (con 20 postazioni), un laboratorio di fisica, uno di chimica; un Museo di scienze; un’aula di disegno, un’Aula magna (attrezzata per proiezioni multimediali), una sala scherma e una biblioteca.

Allievi della Nunziatella

Attività Militari

In sede

Vengono svolte attività militari quali l’addestramento formale e scuola comando, i regolamenti e l’addestramento al combattimento, le armi e tiro, lezioni su NBC, la topografia, l’istruzione sanitaria.

Attività fuori sede:

Le attività al termine del 1° quadrimestre, della durata di una settimana circa prevedono per la 1^ Compagnia una visita delle Accademie militari e delle rispettive città d’arte; per la 2^ Compagnia l’addestramento sciistico e per la 3^ Compagnia la preparazione di concorsi in sede.

Attività ginnico-sportive

Queste le numerose attività che vengono svolte: scherma, equitazione, atletica leggera, taekwondo, pallavolo, basket, nuoto, canottaggio, pugilato, rugby, tiro sportivo e vela.

LE TRADIZIONI

Gli Allievi, al compimento del 16° anno di età, prestano giuramento di fedeltà alla Patria.

La cerimonia si svolge annualmente in una data molto prossima al 18 novembre (anniversario della fondazione della Scuola) alla presenza delle massime autorità militari civili e religiose. E spesso è onorata anche dalla presenza di alte cariche dello Stato.

Uno dei momenti più suggestivi della cerimonia è la “consegna dello spadino”, gesto con il quale l’allievo “anziano” investe formalmente della qualifica di “allievo” il neo giunto alla Scuola, il “cappellone” che entra così a far parte della grande famiglia della “Nunziatella”.

Un momento della consegna della Spadino. A destra l’anziano e a sinistra il cappellone

Altrettanto significativa e suggestiva è la cerimonia del “Mak P 100”.

Ogni anno la Scuola Militare dà l’addio agli allievi maturandi, che si apprestano a lasciare l’istituto dopo tre anni di permanenza, con il tradizionale “Ballo delle  Debuttanti” e  con la  cerimonia  militare del passaggio della stecca.

L’appuntamento, ormai entrato nella tradizione napoletana, vede presenti le massime autorità cittadine nonché personaggi di assoluto rilievo a livello nazionale.

L’evento si articola  in genere in una cerimonia militare, che ha luogo in una delle più belle e famose piazze cittadine dove gli allievi dell’ultimo anno, con una manifestazione semplice, ma estremamente suggestiva, affidano agli allievi del II l’emblema, il simbolo che da anni racchiude in sé quei sacri valori e quei principi su cui si sono formati generazioni di cadetti: la stecca.

C’è poi una serata di gala, che ha come momento topico il famoso “Ballo delle Debuttanti”, dove le soffuse ed eleganti atmosfere viennesi di fine ‘700, quando l’ingresso delle 18enni in società, al Teatro dell’Opera, era un avvenimento mondano tra i più attesi, rivive come per incanto.

A prendere parte a questa serata sono in genere 50 fanciulle, in abito bianco nel rispetto della tradizione fiabesca, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, ragazze con tanta voglia di sognare e di vivere un’esperienza indimenticabile, accompagnate da altrettanti cadetti in uniforme storica.

L’alto contenuto morale di entrambe le manifestazioni, che di fatto trasformano una giornata qualunque in un momento magico, in cui la storia e la tradizione si fondono con il presente, con le ambizioni, le aspirazioni e i sogni di giovani donne e uomini, danno all’avvenimento uno spessore di assoluto rilievo e prestigio.

Tra curiosità e tradizioni vogliamo anche ricordare il “duepizzi”.

Si tratta del tradizionale copricapo da fatica tuttora in uso alla Scuola Militare Nunziatella ,la cui denominazione esatta è berretto a due punte.

Il 7 luglio 1872 venne adottato per tutti i corpi dell’Esercito, fatta eccezione per i Bersaglieri, quale nuovo berretto da fatica, di panno turchino con visiera.

Era formato in un sol pezzo di panno, foderato di tela liscivata, con allura interna di marocchino nero e con soprafascia di panno.

Un cordoncino di lana rossa per fanteria e distretti ornava la cucitura posteriore e parte dell’anteriore, svolgendosi in forma di ellissi sul lato destro con un bottoncino metallico posto nel punto più basso della curva.

Vi era poi una visiera di cuoio nero verniciato ed inclinata leggermente verso il basso.

Sul davanti vi era una stella a cinque punte su panno nero.

Per i sottufficiali il fregio era ricamato in oro, per la truppa era di colore rosso con cerchio interno ricamato in giallo, fondo nero e numero del distretto in giallo.

Fu utilizzato fino al 1934 , sostituito poi dal berretto a busta, la cosiddetta bustina.

page1image876963008

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

L’articolo SPECIALE. Scuola Militare Nunziatella tra tradizione e modernità. L’alto valore della formazione culturale e militare proviene da Report Difesa.

What do you think?

Written by Report Difesa

Quotidiano di geopolitica e di sicurezza nazionale ed internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Sing 2, trailer e poster dell’atteso sequel del film d’animazione musicale

Guardia di Finanza: scacco alla mafia nigeriana. Eseguiti 40 arresti a Cagliari