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I Carabinieri del NAS sequestrano 5 milioni di litri di vino

Roma. Nell’ambito della Campagna Vinicola 2018 i Carabinieri del NAS, il Nucleo Anti Sofisticazioni preposto alla difesa della salute dei cittadini, ha operato una serie di iniziative nel settore della produzione e commercializzazione dei vini, accentuato nei periodi di raccolta e produzione dei prodotti vinosi.
Su scala nazionale i controlli sono stati intensificati da settembre a novembre, per verificare illecite pratiche di vinificazione ed alla ricerca di indicatori di adulterazione e contraffazione. L’obiettivo dei controlli è di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti della filiera vitivinicola, a garanzia dell’affidabilità del settore e della salute dei cittadini.
In particolare le ispezioni, alcune delle quali effettuate anche con la collaborazione tecnica dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF), sono state indirizzate alla produzione e commercializzazione di vino fittiziamente proposto con denominazioni di origine non possedute.
Le denominazioni di origine possono essere attribuite solo a vini che hanno seguito rigidi disciplinari di produzione e conferiscono un valore aggiunto ai prodotti anche dal punto di vista economico, determinando su di essi una maggiore propensione alla concentrazione di falsificazioni e frodi.

Carabinieri dei Nas impiegati in un controllo

I numeri relativi alle attività di controllo dei NAS certificano che sono state eseguite 871 ispezioni, individuando 178 situazioni di non conformità. A seguito delle irregolarità riscontrate, sono stati deferiti 14 titolari di aziende operanti nella filiera del vino e sanzionati ulteriori 162, per un totale di complessive 245 violazioni amministrative contestate, pari a 237.000 euro.
Sono 29 le aziende che hanno svolto la propria attività in condizioni di gravi carenze strutturali ed igienico-sanitarie, per le quali è stato disposto un provvedimento di sospensione delle attività; allo stesso tempo sono stati riscontrate situazioni relative a prodotti vinosi detenuti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina, per le quali è stato operato il sequestro complessivo di oltre 5 milioni di litri di prodotti sfusi, contenuti nelle vasche o cisterne di vinificazione, ancora in fase di trasformazione da mosto o già trasformati in vino. Inoltre sono state bloccate 4.500 bottiglie di vino già confezionate e avviate al circuito commerciale.
La detenzione di vino privo di tracciabilità e la mancanza delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli sono le irregolarità più frequenti e costituiscono elementi di interesse info-investigativo utili ai Carabinieri per approfondire possibili fenomeni illeciti perpetrati nell’ambito della filiera vitivinicola, come il ricorso alla pratica illecita dell’aggiunta di zucchero al mosto con il fine di aumentare la gradazione del vino, condotta ancora presente nelle fasi di produzione. Per queste violazioni sono previste solo sanzioni amministrative.

Carabinieri Nas

Nel dettaglio le attività del NAS di Treviso, avviata nel settembre 2018, ha consentito di individuare, all’interno di cantine riconducibili a tre diverse aziende vitivinicole trevigiane, oltre 3 tonnellate di zucchero in sacchi da 25 e 50 kg, detenute abusivamente in azienda, celate in aree adibite a ricovero degli attrezzi agricoli o occultate all’interno di furgoni, risultate peraltro prive di tracciabilità poiché oggetto di approvvigionamento clandestino su canali di fornitura esteri. Oltre alle partite di zucchero, sono stati rinvenuti anche altri additivi (acido tartarico e solforico), incompatibili con la produzione del vino nonché residui di ulteriori involucri contenenti zucchero, risultati da poco bruciati. Oltre alle sostanze vietate in vinificazione, è stato eseguito il sequestro amministrativo anche dei prodotti amministrativo anche dei prodotti in lavorazione, riconducibili a 69.600 litri di mosto e vino nuovo in fermentazione destinato a divenire D.O.C.G., sui quali converge l’ipotesi di sofisticazione con illecito aumento del titolo alcolometrico, nonché ulteriori 730.000 litri di prodotti vinosi in fermentazione, atti a dare prosecco D.O.C.G., risultati privi di una regolare registrazione di cantina e non dichiarati all’Autorità regolatoria. I titolari delle tre cantine sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di tentata frode in commercio.
A Roma il NAS della Capitale ha sanzionato alla competente Autorità amministrativa il legale responsabile di uno stabilimento vitivinicolo ritenuto responsabile di detenzione di eccedenze di vino rosso e rosato non giustificabili dalla documentazione contabile e di giacenze della cantina. L’intervento, condotto d’intesa con l’Ispettorato Controllo Qualità – Repressione Frodi di Roma, ha determinato il sequestro amministrativo di complessivi 18.000 litri di vino rosso e rosato contenuti sfusi interno vasi vinari, per un valore complessivo di circa euro 40.000, e la contestazione di violazioni amministrative per euro 17.000.

Controlli in tutta Italia

Anche a Pescara e Bologna i NAS hanno riscontrato diversi illeciti: in collaborazione con l’I.C.Q.R.F., il NAS di Pescara ha segnalato competente autorità sanitaria e amministrativa il legale responsabile di una cantina vinicola della provincia per aver mantenuto i locali della cantina con inadeguatezze igienico-sanitarie e strutturali ed in assenza di rintracciabilità dei prodotti detenuti nei vari vasi vinari e in parte già imbottigliati. Nel corso del controllo sono state elevate sanzioni amministrative per 8.000 euro ed operato il sequestro amministrativo di 85.800 litri di prodotti vinosi e 84 bottiglie di “vino cotto”, per un valore di euro 80.000.
In due cantine vinicole in provincia di Bologna e Ravenna, invece, è stato eseguito il sequestro amministrativo di oltre 2 milioni di litri di vino e mosti d’uva, del valore complessivo pari a 3.300.000 euro, in relazione alla riscontrata difformità tra la giacenza fisica e quella contabile dei prodotti vinosi che venivano stoccati all’interno di vasi vinari, alcuni dei quali privi di numerazione. Nelle medesime operazioni sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 27.000 euro.

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