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Renzi, Grasso e la riforma del Senato

“A Renzi è scappata la frizione”, è il giudizio comune in merito alle parole pronunciate dal premier, ieri, durante la direzione del Partito Democratico.
La possibilità, sbandierata da Renzi, di convocare Camera e Senato in seduta comune per l’approvazione della Riforma del Senato, ha scatenato la bufera politica: “Il presidente del Senato ha lasciato intendere che potrebbe aprire alle modifiche su un articolo già passato due volte per le Camere. Sarebbe un fatto del tutto inedito”, sostiene Renzi.
Infatti, il presidente del Senato, Pietro Grasso, potrebbe riaprire la discussione sull’articolo 2 della riforma del Senato.
Lo scontro Renzi vs Grasso:
A Palazzo Madama sono le cinque della sera quando Grasso ascolta la relazione di Renzi davanti al «parlamentino» del Pd.
E quando il premier dice che se Grasso dovesse aprire a modifiche dell’articolo 2 della riforma «si dovrebbero convocare Camera e Senato, perché saremmo di fronte a un fatto inedito», il presidente teme di non aver capito bene e si consulta con i suoi: «Che ha detto? Vuole convocare le Camere?».
Chi era presente racconta che Grasso abbia allargato vistosamente le braccia per esprimere la sua incredulità e sia scoppiato a ridere, concedendosi una battuta, in punto di Costituzione: «Che esagerazione! Nemmeno in caso di guerra Camera e Senato vengono convocate in seduta comune…».
E poi, rivelando tutto lo stupore e la divertita sorpresa per l’uscita di Renzi: «Aspettiamo mezz’ora e vedrete che arriverà la solita smentita».
E in effetti, quaranta minuti più tardi, Renzi chiarisce di non aver affatto minacciato Grasso.
Il racconto della giornalista Monica Guerzoni, pubblicato sul Corriere della Sera, ricostruisce lo stupore del presidente del Senato al siparietto renziano.
In serata, come previsto, «la rettifica è arrivata. Però un presidente del Consiglio le parole le deve misurare prima, non dopo», avrebbe commentato in seguito Grasso, che poi precisa “non fidatevi di chi dice che ho deciso. Renderò nota la mia scelta soltanto nell’Aula del Senato”.
Articolo 2 della riforma del Senato:
L’articolo 2 del ddl Boschi sul nuovo Senato prevede la non eleggibilità dei senatori. Per Renzi l’articolo non si tocca, in quanto già votato due volte dal parlamento, sarebbe disposto soltanto a “modifiche tecniche”.
Direzione Pd:
La linea del premier e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, sulle riforme viene approvata all’unanimità dalla direzione del partito. Ma la minoranza dem non partecipa al voto.

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