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Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures

E’ questo il titolo della mostra fotografica dedicata al maestro del brivido, ospitata a Milano, a Palazzo Reale dal 21 Giugno al 22 Settembre 2013, in un percorso espositivo costituito da 70 fotografie che ripercorrono la carriera di uno dei più importanti registi della storia del cinema mondiale attraverso 14 dei suoi film, tra il 1943 ed il 1976: Sabotatori (1943), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La finestra sul cortile (1954), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956, remake del 1934), La donna che visse due volte (1958), Psycho (1960), Gli uccelli (1963), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972), Complotto di famiglia (1976); tutte pellicole dal forte impatto emotivo, ansiogene, come tipico di tutta la produzione cinematografica di Hitchcock, maestro indiscusso del genere thriller. In particolare, una sala del percorso è interamente dedicata a Gli uccelli, che festeggia proprio quest’anno il 50° anniversario dell’uscita cinematografica, dove il pubblico può scoprire dettagli curiosi sui geniali artifici utilizzati per la realizzazione delle scene più memorabili.

Sir Alfred Hitchcock (1899 – 1980) cominciò la sua carriera cinematografica nel 1919 come disegnatore di didascalie per film muti presso lo studio cinematografico Famous Players di Londra, dove imparò anche le tecniche di sceneggiatura e montaggio. La sua produzione si suole suddividere in tre grandi periodi: periodo inglese (1925-1939), primo periodo americano (1939-1947), secondo periodo americano (1948-1975). La mostra in particolare mette in evidenza quest’ultimo periodo, quello più prolifico per il regista, fornendoci un’analisi approfondita che svela i retroscena, i backstages, il modus operandi di un uomo che ha influenzato per anni il modo di fare il cinema, con la sua personalità emblematica, oscura, dall’umorismo decisamente particolare ma caratterizzato da una genialità tecnica ed interpretativa senza eguali, svelandoci tutto quel mondo di terrore, di mistero che attornia il carattere umano, con le sue sfaccettature inquietanti, aberranti, che lasciano attoniti gli spettatori, in un’atmosfera tetra e spesso grottesca.

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