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Ambiente: operazione interforze tra Roma e Latina. Arresti e sequestri per traffico illecito di rifiuti

Roma. Agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, i Carabinieri Forestali di Roma e Latina e gli agenti della Città Metropolitana di Roma Capitale, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e patrimoniali emesse dal Tribunale Ordinario di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 27 persone (14 in carcere e 13 agli arresti domiciliari) ritenute responsabili a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e autoriciclaggio.

Agenti della Polizia Locale di Roma Capitale impegnati in un”operazione contro il traffico illecito di rifiuti

L’operazione, scattata alle prime luci dell’alba, ha visto impiegati oltre 200 uomini su diversi obiettivi distribuiti tra le province di Roma e Latina.

Le indagini sono nate dagli sviluppi di una pregressa attività investigativa sul Centro di Raccolta AMA di Roma – Mostacciano.

A febbraio dello scorso anno l’inchiesta aveva già condotto all’emissione di 23 misure cautelari. Nel corso delle indagini fu evidenziato il ruolo svolto da una società di Cisterna di Latina (Latina) operante nel settore del recupero di rottami metallici, quale collettore finale di una vera e propria filiera di soggetti operanti nell’ambito del traffico illecito di rifiuti.

Le attività tecniche, i riscontri sul campo e i mirati controlli della Polizia giudiziaria, hanno consentito di ricostruire l’esercizio di un’attività continuativa ed organizzata facente capo ad un’azienda che, in violazione della normativa in materia ambientale, riceveva e gestiva illecitamente, ovvero in assenza della prescritta documentazione di legge, ingenti quantitativi di rifiuti speciali e urbani, pericolosi e non pericolosi.

I rifiuti provenivano da privati, società e/o imprese individuali prive di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali (ANGA), raccolti e trasportati in violazione della normativa dello smaltimento dei rifiuti.

Al fine di dare una parvenza di legalità nell’ambito della normativa di settore, i materiali oggetto di tali illeciti conferimenti venivano falsamente dichiarati rottami EOW (End of Waste), cioè “non rifiuto” o “rifiuto cessato”, trattandosi invece a tutti gli effetti di rifiuti urbani.

E’ stato scoperto che, a partire dal 2017, si è creato un volume d’affari illecito di almeno 16 milioni di euro, tutti movimentati con transazioni in denaro contante.

Attraverso l’esecuzione di approfondimenti di natura economico-finanziaria condotti mediante accertamenti bancari e l’analisi di specifica documentazione amministrativo/contabile, sono state individuate artificiose annotazioni tese a riciclare le somme di denaro provenienti dal traffico dei rifiuti, destinandole all’acquisto di beni immobili per un valore di circa 1 milione di euro.

L’intervento della Polizia Locale

Unitamente alle misure cautelati personali, il GIP del Tribunale di Roma ha anche disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale della società interessata, la quale nel solo 2019 aveva sviluppato un volume d’affari di oltre 25 milioni di euro, dei suoi automezzi e dei conti correnti ad esso riconducibili per un valore equivalente pari a circa 17 milioni di euro, nonché di 23 autocarri utilizzati per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti all’azienda di Cisterna di Latina.

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