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Camorra: la DIA di Napoli notifica decreto di confisca definitiva a imprenditore considerato vicino al clan dei casalesi-fazione “Zagaria”

Napoli. La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Napoli ha notificato il decreto di confisca definitiva, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere (Caserta), nei confronti di un imprenditore edile aversano.

La DIA di Reggio Calabria notifica ad un imprenditore edile il decreto di confisca dei beni

Le indagini hanno consentito di ricostruire il suo reale assetto patrimoniale e di di delineare la sua “pericolosità qualificata”, derivante dai rapporti avuti con il clan dei casalesi, fazione “Zagaria”.

Questi rapporti, secondo l’accusa, sono emersi non solo dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ma soprattutto dall’inchiesta giudiziaria del giugno 2000, nell’ambito della quale fu tratto in arresto per aver fornito appoggio logistico agli affiliati, nascosto armi, riscosso proventi di estorsioni e reinvestito illeciti profitti delle attività del clan.

Per la DIA significativi sono anche gli esiti di un’indagine risalente agli anni ’90 da cui era emerso l’acquisto, da parte di una società facente capo all’imprenditore ed ad altri soggetti, di un complesso immobiliare ad Aversa (Caserta) ad un prezzo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato, proprio a testimonianza della capacità di intimidazione derivante dalla loro appartenenza al clan dei casalesi.

Sempre in quegli anni, l’uomo è rimasto coinvolto in attività che hanno acclarato l’importazione, per conto dell’organizzazione criminale di riferimento, di armi dalla ex Jugoslavia (tra cui fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati).

Nell’estate del 2018, è stato tratto in arresto a La Maddalena (Sassari) in esecuzione di un provvedimento di cattura internazionale, emesso dall’Autorità giudiziaria del Principato di Monaco, perché ritenuto responsabile di riciclaggio di denaro.

I decreti di sequestro e di confisca emessi dal Tribunale, a seguito della proposta del direttore della DIA, eseguiti nel 2015 e nel 2016, sono stati in parte definitivamente confermati dalla Corte di Appello di Napoli.

I beni acquisiti al patrimonio dello Stato, per un valore di circa 4 milioni di euro, consistono in società e fabbricati, aventi sede o ubicati principalmente nella provincia di Caserta, nonché in diversi beni mobili e rapporti finanziari, tra cui un conto corrente cifrato presso una banca del Principato di Monaco (valore nel 2011 di circa 300 mila euro).

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