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Guardia di Finanza: a Roma scoperto call center della droga. Sette arrestati tra cui un indiziato per omicidio Sacchi

Di Michele Toschi
Roma. Il concetto della piazza di spaccio per loro era ormai superato ed è stato questo il motivo per il quale avevano creato un vero e proprio call center della droga con cui rifornire i loro non pochi clienti, con orario 14.00-02.00 sette giorni su sette.

Operazione antidroga della GdF a Roma

Sono queste le cause che hanno stamani determinato l’arresto di 7 giovani di nazionalità italiana (tre in carcere e 4 ai domiciliari), i cui traffici sono stati smascherati a seguito di un’indagine condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica capitolina e della locale Direzione Distrettuale Antimafia (DIA).

Tra i tre soggetti sottoposti a carcerazione figurano gli ideatori del call center, vale a dire i fratelli M.B. (22 anni) e S.B. (19 anni), ai quali si aggiunge P.P. (22 anni) soggetto che si trovava già ristretto in carcere poiché implicato in un altro traffico di droga, poi culminato con l’omicidio Sacchi.

I tre arrestati, secondo quanto ricostruito dagli investigatori delle Fiamme Gialle, gestivano la loro base operativa nel quartiere periferico di San Basilio, con un vero e proprio servizio di centralino telefonico grazie al quale proponevano e ricevevano gli ordini delle dosi di droga dai propri clienti.

Per questi contatti “di lavoro” il gergo utilizzato era ovviamente di tipo “criptato”, laddove la parola “un amico” stava per una dose di cocaina, mentre “una mano” stava per 5 grammi della stessa sostanza stupefacente.

 

Le consegne delle dosi di droga, che potevano praticamente avvenire dovunque, era invece affidata a “pony” moto-muniti che i tre avevano reclutato tra i loro clienti in difficoltà economiche.

Un metodo operativo che lo stesso GIP ha definito come estremamente efficace, e che gli consentiva di “spingere” cospicui quantitativi di cocaina (fino ad 80 dosi al giorno) con un guadagno medio di circa 15 mila euro a settimana.

Il periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da COVID-19 aveva però rallentato inesorabilmente gli affari, ma l’intraprendenza dei tre, ansiosi di rimettersi al più presto in pista, è testimoniata anche dal “battage pubblicitario” operato tramite le app di messaggistica telefonica e che, nello specifico, era rappresentato da queste parole: “Ciao bello/a sino lele di san basilio siamo stati fermi x un po a causa del Covid-19 comunque da domani alle 14 fino alle 2 di notte risaremo attivi con amichetti a 30 e (mani o tmax a 230) disponibili a raggiungerti dove sei siamo tornati al top top chiamami un abbraccio lele”.

L’intraprendenza del sodalizio delinquenziale è dimostrata anche dal fatto che la zona da dove operavano è già connotata da una forte concorrenza nel settore del traffico degli stupefacenti, peraltro gestiti da clan dotati d’una superiore caratura criminale, e che dunque molto difficilmente avrebbero tollerato il business messo in piedi dai tre giovani proprio all’interno della loro zona di predominio delinquenziale.
P.P., che come detto sopra è pesantemente implicato nell’omicidio Sacchi (avvenuto nell’ottobre scorso) si era peraltro già reso protagonista di un tentato investimento ai danni di due militari della Guardia di Finanza che gli avevano intimato l’alt ad un posto di controllo stradale. In quel frangente l’arrestato riuscì però a sfuggire alla pattuglia, dileguandosi in una delle tante stradine secondarie che tracciano l’estrema periferia est della Capitale.

Di non poco conto nel traffico oggi sgominato, era altresì il ruolo dei 4 corrieri finiti ai domiciliari (tre donne ed un uomo di età comprese tra i 19 ed i 22 anni) i quali, portando addosso soltanto piccoli quantitativi di droga per non subire sequestri economicamente e penalmente più pesanti in caso di fermo da parte delle Forze di Polizia, erano così continuamente pronti a rifornirsi di altre dosi presso la base della banda accumulando consegna su consegna pur di guadagnare qualche soldo oltre che qualche dose di coca.

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