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Guardia di Finanza: sequestrati a Como e Latina 1.800 kg di “botti” detenuti illegalmente, tra i quali artifizi ad alto potenziale maneggiabili solo da personale autorizzato. Denunciati sei responsabili

Di Redazione

COMO – LATINA.  Come sempre, con l’approssimarsi della notte di San Silvestro, si fa ancor più stringente il dispositivo di controllo che la Guardia di Finanza attua su tutto il territorio nazionale per contrastare l’illecito commercio, la fabbricazione e la detenzione di artifizi pirotecnici pericolosi, per il cui stoccaggio e maneggio occorrono specifiche autorizzazioni di pubblica sicurezza, ed i risultati non hanno tardato a manifestarsi proprio in queste ore con il sequestro complessivo di circa 1.800 kg di “botti” rintracciati dai finanzieri dei Comandi Provinciali di Como e Latina nell’ambito di diversi interventi condotti nelle aree geografiche di rispettiva competenza.

Autopattuglia della Guardia di Finanza

La prima attività portata a termine dalle fiamme gialle comasche, che ha visto il sequestro di 210.425 artifizi pirotecnici del peso complessivo di oltre 1.000 kg, è stato condotto nei confronti di due esercizi commerciali ubicati in altrettante località del Comasco, dei quali uno è gestito da un cittadino italiano mentre il secondo da un cittadino cinese.

L’accesso nel primo locale, eseguito unitamente a personale dei Vigili del Fuoco, ha consentito di rilevare numerose irregolarità nello stoccaggio di questi materiali esplodenti che erano stati ammassati in un ambiente angusto nonché colmo di materiale potenzialmente combustibile, a cui si sono aggiunti ulteriori rilievi circa l’omessa adozione delle misure antincendio nonostante la presenza di clienti interessati proprio all’acquisto di tali prodotti.

Il secondo intervento ha invece interessato un deposito dove i militari hanno rinvenuto oltre 600 kg di materiale pirotecnico stoccati in prossimità di prodotti infiammabili e/o vicino a potenziali fonti di innesco.

Al termine delle descritte attività di polizia giudiziaria, gli uomini della GDF comasca hanno deferito alla locale Autorità Giudiziaria i titolari delle attività commerciali, i quali si trovano ora a dover rispondere – a vario titolo – per il reato di commercio abusivo di materiale esplodente nonché per violazioni concernenti la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Stesso “refrain” operativo anche per gli interventi effettuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Latina i quali, operando in diverse località della provincia pontina (oltre che compiendo un monitoraggio su internet), hanno sottoposto a sequestro oltre 60.000 articoli aventi un peso complessivo di 800 kg.

Una parte degli artifizi pirotecnici sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Latina

Anche nella realtà territoriale del basso Lazio si sono palesate le consuete violazioni, che vanno dalla vendita senza alcuna autorizzazione di questi esplodenti fino alla detenzione in siti semi-clandestini assolutamente non idonei a contenerli; siti che i finanzieri pontini sono comunque riusciti a scoprire dopo un’attenta attività di ricognizione e controllo economico-finanziario, integrata da appositi servizi di appostamento e pedinamento.

Da rilevare come tra il materiale esplodente finito sotto i sigilli dell’Autorità Giudiziaria (e tutto detenuto in assenza delle prescritte comunicazioni all’Autorità di Pubblica Sicurezza), oltre ai comuni prodotti classificati come di categoria F1 e F2 figurino anche prodotti appartenenti alla categoria F4, ovvero alla tipologia di fuochi pirotecnici dotati di un’elevata capacità esplodente che possono dunque essere maneggiati esclusivamente da persone in possesso di competenze specialistiche.

I quattro soggetti detentori dei materiali in questione sono stati denunciati – a vario titolo – alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodente ed omessa denuncia di materie esplodenti, oltre che per altre violazioni al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Resta in ogni caso ferma la presunzione di innocenza dei soggetti denunciati penalmente, la cui colpevolezza non potrà essere dichiarata prima che intervenga nei loro confronti una sentenza definitiva di condanna.

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