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Universiadi 2019, due Gruppi Tattici dell’Esercito impiegati nella sicurezza di infrastrutture e atleti. In collaborazione con le Forze di Polizia

Napoli. Il successo di un grande evento si raggiunge anche tenendo conto della sicurezza. E le Universiadi 2019, conclusesi ieri in Campania, hanno evidenziato come il dispositivo messo in campo con il concorso del personale dell’Esercito abbia funzionato al meglio.

E’ stata costituita una Task Force “Universiadi”, alle dirette dipendenze del Comando delle Forze Operative Sud, alla guida del Generale di Brigata Roberto Angius, con due Gruppi Tattici. Uno su base 6° Reggimento Bersaglieri di Trapani alla guida del Colonnello Massimo Di Pietro, della quale faceva parte anche personale del 4° Reggimento Carri di Persano (Salerno), dell’8° Reggimento Bersaglieri di Caserta, del 3° Reggimento Bersaglieri di Capo Teulada (Cagliari), del 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino.

Un Bersagliere impiegato in occasione delle Universiadi

Ed ancora 7 binomi di cinofili, più conosciuti come K9 del Gruppo Cinofilo del Centro Militare Veterinario dell’Esercito di Grosseto.

Un k9 con il suo addestratore

Il secondo Gruppo Tattico era al comando del Colonnello Giuseppe Schiariti del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta, formato sulla base del Raggruppamento Campania già operante nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.

Il Raggruppamento è composto, attualmente, dal Reggimento Cavalleggeri Guide (19°), dal 5° Reggimento Fanteria “Aosta”, dal 62° Reggimento Fanteria, dall’8° Reggimento Artiglieria “Pasubio”, dal 152° Reggimento Fanteria “Sassari”, dal 3° Reggimento Fanteria Bersaglieri, dal 5° Reggimento Genio Guastatori e da 41° Reggimento “Cordenons” di Sora (Frosinone).

Il personale dell’Esercito, in occasione delle Universiadi, è stato impegnato per la sorveglianza dei siti sportivi destinati all’allenamento, alle gare ed agli alloggiamenti, dislocati nelle cinque province campane.

Al comando del dispositivo davanti alla piscina Scandone di Napoli, troviamo il Caporal Maggiore Capo Scelto Piero Scredi, insignito di una Croce al Merito dell’Esercito perchè il 15 giugno 2012 nel distretto di Farah (Afghanistan) nel corso di un’attività operativa fu investito, mentre era a bordo del suo Lince, dall’esplosione di un IED.

In presenza di elementi ostili riuscì a individuare la minaccia ed ad ingaggiare gli insorti con la mitragliatrice di bordo, costringendoli così alla fuga.

Il CMCS Scredi ci spiega il loro lavoro in occasione delle Universiadi. “Qui davanti alla piscina Scandone abbiamo garantito una sicurezza esterna per gli atleti e il personale che ci lavora”.

Il Caporal Maggiore Capo Scelto Piero Scredi con i suoi uomini alla piscina Scandone

All’interno della struttura la vigilanza è, invece, stata demandata alla Polizia di Stato e ai vigilantes.

I militari hanno effettuato anche delle pattuglie mobili.

Molto importante la presenza dei militari in occasione delle gare, anche per vigilare sull’afflusso e il deflusso degli spettatori. Una presenza che ha ricevuto il plauso e i ringraziamenti delle Forze di Polizia e dei cittadini.

Un altro aspetto molto importante, in occasione delle Universiadi è stato l’impiego dei K9.

In compagnia del Maresciallo Ordinario Danny Marconi del Gruppo Cinofilo dell’Esercito di Grosseto assistiamo ad una breve dimostrazione del binomio uomo-cane.

In una sala di un terminal portuale di Napoli, viene simulato l’intervento in un’area bagagli.

Il K9 ed il suo addestratore in pochi minuti riescono a trovare 200 grammi di tritolo che erano state “occultati” sotto la colonna dell’infrastruttura.

Nel caso che la minaccia fosse stata reale, si sarebbero registrati gravi danni e morti.

L’abilità dei binomi uomo-animale fa sì che queste minacce vengano sventate. I cani impiegati in occasione del grande evento sportivo internazionale erano tutti addestrati alla ricerca di esplosivi, armi e munizioni.

I 7 binomi sono stati perfettamente integrati in occasione della bonifica delle navi prima dell’arrivo degli atleti a bordo dove sono stati alloggiati per la durata dell’evento sportivo.

Le aree sono state rese “sterili” dalla Polizia di Stato.

Ma come si diventa un cane antieplosivi? “L’animale – spiega il Maresciallo Marconi- segue un percorso addestrativo di un anno. Subito, da cucciolo, viene affidato al suo operatore. I K9 sono addestrati a rilevare sostanze basi per armi ed esplosivi utilizzati all’estero”.

Una volta terminate le loro attività operative, anche i K9 vanno in “pensione”. Akira, 9 anni, ha terminato la sua missione proprio con le Universiadi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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