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Commando, armi ed incognite sugli attacchi di Parigi

Gli attacchi terroristici avvenuti in Francia, a Parigi, lo scorso 13 novembre hanno scatenato il terrore nel cuore dell’Europa.
La paura ha un effetto devastante sulla limitazione di libertà, che contraddistingue il nostro stile di vita. Le indagini per identificare i terroristi, la presunta rete di fiancheggiatori e la provenienza delle armi proseguono, anche al di fuori della Francia.
Il commando:
Sono otto i terroristi che hanno materialmente compiuto gli attacchi di Parigi. Del commando sono stati identificati con certezza cinque persone, di cui quattro morte mentre il quinto, Salah Abdeslam, è tuttora in fuga.
Tre dei killer sono stati in Siria. Permane il mistero su Ahmad al Mohammad, presunto siriano arrivato tra i profughi attraverso la Grecia. Ci sarebbe il riscontro dalle impronte ma nessuna risposta definitiva.
Le autorità francesi sostengono la possibilità che il network del terrore sia stato composto da una ventina di persone, tra complici e fiancheggiatori.
Fallita l’operazione allo Stade de France:
L’operazione dei kamikaze contro lo Stade de France sarebbe fallita, l’intento di portare le cinture esplosive all’interno dello stadio non è riuscito. Sembra, inoltre, che le cinture esplosive non fossero ‘troppo sofisticate’ e quindi costruite in maniera ‘artigianale’, tuttavia avrebbero potuto causare ulteriori vittime.
Le comunicazioni criptate:
Gli investigatori francesi riferiscono che i terroristi hanno protetto le comunicazioni con sistemi criptati, gli Stati Uniti avrebbero intercettato contatti tra la cellula e i referenti Isis in Siria. Forse la cellula potrebbe aver usato giochi online per scambiare informazioni. Resta l’interrogativo in merito agli strumenti utilizzati dal commando per comunicare durante gli attacchi.
I rischi segnalati alla Francia:
C’erano ‘segnalazioni’. Secondo indiscrezioni riportate dai media internazionali, ci sarebbero state segnalazioni da parte degli iracheni e della Turchia. Il New York Times aggiunge che i servizi segreti americani avevano allertato la Francia sul rischio di attentati. Purtroppo gli allarmi sono stati troppo generici o sottovalutati, a causa della grande quantità di segnalazioni che periodicamente vengono scambiate dall’intelligence tra i vari paesi.
Le incognite:
Restano alcuni punti oscuri legati alle dinamiche degli attacchi. E’ necessario comprendere se la fuga dell’ottavo uomo fosse già pianificata o rappresenta una modifica del piano. Inoltre sarà necessario tracciare la provenienza delle armi, dato fondamentale per identificare la rete dei complici in Francia.

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Splendido splendente

“Loro hanno le armi, noi lo champagne”