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Divorzio Breve: una rivoluzione storica, 6 mesi e addio!

L’aspettavamo da sempre e finalmente la Camera l’ha approvato! Manca solo la firma del Presidente della Repubblica e la rituale pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ricordo che è nelle funzioni del Presidente Mattarella poter rinviare la legge alle camere ma non voglio certo fare l’uccello del malaugurio.
Tuttavia pongo una domanda: possiamo rallegrarci per questa legge?
Dipende da come s’interpreta. Sicuramente le novità sono comunque positive, considerato com’era prima la situazione.
Le novità principali:

  • Il Divorzio potrà essere richiesto dopo 6 mesi dalla separazione consensuale indipendentemente dalla presenza di figli.
  • Nel caso di  separazione giudiziale il tempo richiesto passa ad un anno massimo di attesa (sperando nei tempi della giustizia).
  • I termini per poter avviare il divorzio decorrono dalla comparsa dei coniugi davanti a presidente del tribunale nella procedura di separazione.
  • La divisione dei beni entra in vigore contestualmente al momento dell’autorizzazione dei Giudice a vivere separati.
  • Il Divorzio Breve diventa operativo anche per i procedimenti in corso.

Purtroppo i gradi di giudizio restano due: Separazione e Divorzio. Questo è appunto il grosso limite della nuova legge.  Se avessero voluto veramente velocizzare l’iter burocratico e far risparmiare i coniugi avrebbero eliminata o reso facoltativa la separazione.
Infatti la sola velocizzazione della tempistica non risolve tutti i problemi presenti nel diritto di famiglia. Possiamo solo attendere e sperare che la nuova disciplina possa innescare dei miglioramenti aggiuntivi come è successo in altri paesi.
Per esempio in Spagna l’introduzione del Divorzio Breve ha di fatto aumentato i casi in cui le coppie scelgono un avvocato unico per gestire la procedura quindi si è notata una minore conflittualità nella coppia in via di separazione e alla fine una salutare riduzione dei prezzi delle pratiche.
Purtroppo, infatti, quello dei costi è un tema da non sottovalutare poiché se non verranno ridotte le parcelle, difficilmente una coppia sarà in grado di pagare la pratica del divorzio dopo solo sei mesi dal saldo della pratica per al separazione. Magari gli avvocati proporranno una pratica all inclusive (paghi 1 e prendi due)? Magari.
Insomma, stiamo a vedere.  Comunque per chi come me è un sostenitore del Divorzio Lampo, non è tutto perduto. Infatti questa norma che è rimasta esclusa dalla legge approvata, seguirà un suo percorso autonomo in Senato con un DDL specifico.
Per inciso, poi, sulle polemiche politiche di stampo cattolico che sono state sollevate da più parti in merito al pericolo di sfascio della famiglia, semplicemente sorvolo e dico che lasciano il tempo che trovano. Forse non è ben chiaro alle parti che lanciano allarmi che lo sfascio della famiglia è già avvenuto, quindi penso sia più importante dare alle coppie strumenti per gestire al meglio un momento della propria vita che non è e mai sarà, semplice.
di Luca Pennati, Capitan Daddy

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Written by Yepper

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