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“Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle” presentato dai registi e produttori americani e dalle voci italiane

Alla scoperta del secondo capitolo della storia “ghiacciata” ambientata in autunno tra retaggi importanti, il domani da conquistare e nuovi personaggi

Nell’incantevole cornice capitolina del St. Regis la sceneggiatrice, regista e Chief Creative Officer dei Walt Disney Animation Studios Jennifer Lee, insieme al regista Chris Buck e al produttore Peter Del Vecho hanno presentato a Roma il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, che arriverà nelle sale italiane il 27 novembre.

Presenti anche gli attori Serena Rossi, Enrico Brignano e il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi, rispettivamente voci di Anna e Olaf e autore della canzone “Nell’Ignoto”, incluso nella colonna sonora del secondo capitolo di Frozen. Come asserito da loro stessi, è con gioia che l’attrice, cantante e conduttrice televisiva Serena Rossi è tornata a interpretare la principessa Anna mentre l’attore e regista Enrico Brignano presta ancora una volta la propria voce a Olaf.

Poster Frozen 2

Il cantautore Giuliano Sangiorgi, tinge di rock il nuovo brano “Nell’Ignoto” (“Into the Unknown”), che il pubblico italiano potrà ascoltare nei titoli di coda del film e che negli Stati Uniti ha visto protagonisti i Panic! At The Disco. L’attrice e cantante Serena Autieri è nuovamente Elsa, che intraprende un viaggio pericoloso ma straordinario oltre Arendelle per scoprire una verità nascosta sul passato, avventurandosi in una terra inesplorata e misteriosa, dove i suoi poteri verranno messi alla prova oltre i loro limiti.

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle gira intorno a una semplice quanto fondamentale domanda: “Perché Elsa è nata con dei poteri magici?”.
La risposta a questa domanda tuttavia metterà in pericolo il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno di rischi. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. 

Conferenza stampa presentazione Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, al St. Regis

Realizzato dalla squadra creativa premiata con l’Oscar® — i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez — Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle arriverà nelle sale italiane il 27 novembre. Di seguito aneddoti, curiosità e informazioni sul secondo capitolo di Frozen divulgati nel corso della conferenza stampa tenutasi martedì 12 novembre al St. Regis.

Come mai e quando è venuta l’idea di far proseguire la storia di Elsa, Anna, Olaf e i loro amici?

Jennifer Lee
Abbiamo iniziato a pensare di raccontare una nuova storia di Frozen perché le protagoniste sono affascinanti e c’era ancora tanto da dire. Abbiamo fatto in modo di esser fedeli pensando al futuro di queste stelle che ci hanno sorpreso con la loro forza che permette loro di arrivare ovunque, abbiamo cercato di rimanere in squadra e lavorare all’unisono per ottenere il miglior risultato possibile.

Noi trasportiamo un mondo grazie all’animazione. Quando abbiamo iniziato Chris ha lanciato il messaggio di cercare l’amore attraverso l’amore stesso. Dobbiamo risolvere i problemi da sole e queste due giovani donne a capo del loro regno fanno sì che ci si renda conto che si devono portare sulle proprie spalle molte responsabilità. Spetta a noi. Loro due non abbandonano mai la lotta e questa è stata una forte motivazione per portare avanti la storia.

Chris Buck
Grazie alla musica abbiamo cercato di realizzare come una sorta di secondo atto di un musical di Broadway, ricordandoci di dare spazio a tante emozioni e tanto divertimento: è stata una sfida ma è stato anche bello portare avanti po’ sviluppo delle trame delle due protagoniste.

Peter Del Vecho
Considerando il tempo passato dal primo film a questo sappiamo che Anna ed Elsa sono cresciute. Sono come delle ragazze appena laureate, all’alba della loro vita e che possono ancora fare tanto.

Che lavoro è stato fatto sui costumi?

Chris Buck
Un grande lavoro merito dei costumisti eccezionali che li hanno disegnati. Sono servite numerose versioni degli abiti per arrivare ai 4 nuovi costumi indossati da entrambe le protagoniste ma in realtà ne sono stati esaminati 50 o addirittura 100 per azzeccare quelli giusti. Servono per far vedere anche quanto siano maturate.

Domanda per Jennifer Lee: Tempo fa lei disse che le sue figlie presero come modello di riferimento “Il mio vicino Totoro”, tanto da appendere un suo poster in camera. Avrebbe mai pensato al risvolto che vede oggi le giovani bambine mettere nelle loro camerette i poster di Elsa e Anna?

Il poster di Totoro lo abbiamo scelto insieme molto prima che iniziassi a lavorare alla Disney, per me la figura di riferimento fu Cenerentola e spero che per altri bambini ora siano Anna ed Elsa, due giovani che crescono, non si arrendono mai e mettono al primo posto l’affetto l’una per l’altra. Spero che abbiano lo stesso effetto sulle nuove generazioni.

Questo secondo capitolo affronta tematiche importanti e cupe volendo, dalla convivenza tra comunità diverse, al genocidio e alla morte; come si è giunti a un simile mutamento relativo ai temi trattati?

Chris Buck
Il tutto si basa su un’architettura complessa. Penso che ascoltiamo il mondo, le questioni importanti e i problemi con cui ci confrontiamo con i nostri figli. Prendiamo sul serio queste cose, il potere di questo mezzo e quello che hanno da dire i personaggi ai giovani (e non solo) va condiviso. Per noi è importante mandare un messaggio di speranza attraverso i nostri film.

Peter Del Vecho 
Le loro coscienze sono reali così come i problemi e le tematiche affrontate. Le protagoniste non sono donne perfette, hanno dei difetti, e noi possiamo sentirci uniti con loro.

Jennifer Lee
I temi cambiamo perché la vita cambia. Si basa molto tutto sulla lotta tra amore e paura e questo ci porta a conversare non a predicare. La situazione è sfaccettata, basta vedere come loro due affrontano il passato e le scelte da compiere per il futuro.

Il rapporto particolare tra i personaggi e la natura vuole essere un altro messaggio da lanciare sia alle vecchie che alle nuove generazioni?

Chris Buck
Noi non predichiamo né diciamo alti altri come devono pensare. Elsa ha un collegamento forte con la natura e il potere di creare le cose, ha una connessione con acqua, vento, terra e fuoco, ossia i quattro elementi. Noi tutti dovremmo sforzarci di avere una connessione maggiore con la natura.

Parola ai doppiatori italiani di Anna e Olaf e all’autore del brano “Nell’Ignoto”

Conferenza stampa presentazione Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, al St. Regis

Serena Rossi
Da donna e madre sono orgogliosa di raccontare ai più piccoli queste storie per la seconda volta. L’amore per noi stessi e le persone che abbiamo intorno ci può permettere di sconfiggere ogni paura e dubbio. Uno sguardo al passato può farci davvero capire chi siamo e aiutarci ad andare avanti. Le emozioni sono state così forte e belle che mi è venuta voglia di fare un altro figlio e chiamare mia sorella tutti i giorni. Noi attori non nasciamo doppiatori e quindi durante le sessioni devi rivivere sullo schermo quello che c’è davanti a te. Le emozioni sono davvero forti e io ho pianto tantissimo in sala di doppiaggio. Il mio contributo è quello di crederci davvero nel raccontare ai più piccoli quanto l’amore possa salvarci.

Enrico Brignano
Al mio doppiaggio di Olaf ci siamo arrivati quasi per caso avevo. Io precedentemente avevo solo doppiato un personaggio secondario di Asterix e Obelix, in appena 4 turni di doppiaggio, ero lontano dal mondo Disney e da quello dei doppiatori in generale. Quando mi hanno chiesto di doppiare un pupazzo di neve ero scettico, anche per le canzoni da cantare, che poi sarebbero state riesaminate in America per vedere se si abbinassero a quelle in lingua originale. In Italia abbiamo visto l’esempio del Genio di Aladdin, doppiato da Gigi Proietti, diventare un grandissimo successo quindi sapevo che ci si doveva mettere alla prova e di avere una bella responsabilità. Sapere di aver vinto il provino, e di essere quindi stato scelto, mi ha fatto esultare ma ancora non sapevo nulla del lato emozionale del personaggio e di quanto mi avrebbe coinvolto. Nel frattempo poi mi è nata una figlia e questo mi ha stravolto: non era il provino per la Disney ma per mia figlia, la testimonianza del mio lavoro per lei.


Quando dopo 6 anni si è ripresentata una simile occasione per ridoppiare un personaggio come Olaf, che non ha conoscenza di niente ma a riprova della follia ama i caldi abbracci e il fuoco, sono stato contento. Devo dire che riprendere questa avventura straordinaria mi ha devastato psicologicamente: sarei stato forse meno emozionato a lavorare a Los Angeles, con un regista americano, piuttosto di trovarmi vicino casa a doppiare un pupazzo di neve. In genere noi attori siamo distaccati dal lavoro quando riguardiamo il film, invece, quando è finita la proiezione privata, nonostante i personaggi parlassero in inglese e ci fossero i sottotitoli, quindi senza aver modo di provare percezione e proiezione personale, appena si sono accese le luci siamo rimasti basiti dalla bellezza e completezza di questa storia. Si tratta di una storia soprattutto per i bambini che sono dentro di noi, visti i temi trattati. Serve per ricordare chi siamo e da dove veniamo, prende la parte dell’anima e della coscienza. Sono orgoglioso, emozionato e felice all’idea di vederlo con mia figlia Martina.

Conferenza stampa presentazione Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, al St. Regis

Giuliano Sangiorgi
Io ho preso parte a modo mio a Frozen e l’ho fatto per amore e per vendetta. Per amore verso un nuovo amore appena arrivato: a mia volta sono diventato da poco papà, da poco più di un anno di Stella e anche io ho pensato che dovrà consumare Frozen 1 e 2, ma prima il 2, e deve pensare che suo padre è ovunque e lavora per la Disney. (ride, ndr). La vendetta, invece, risale ai tempi di Frozen 1, con mia nipote che mi faceva ascoltare le canzoni a ripetizione e da questo momento sono felice di vendicarmi di tali ascolti infiniti visto che ora, con la mia voce, entrerò nella testa di tutti come hanno fatto “Serena 1 è Serena 2” (Rossi e Autieri, ndr) ed Enrico in questi anni. Devo dire che sono anche davvero molto bravi e preparati tecnicamente, sembravo quasi io il più scarso!

Domande finali a  Jennifer LeeChris Buck e Peter Del Vecho 

Quanto è stato difficile rendere l’animazione ancor più straordinaria grazie a tutti gli effetti speciali stupefacenti visti in Frozen 2?

Peter Del Vecho 
Notevolmente. Abbiamo chiesto di poter dare vita a un cavallo d’acqua, visibile sia sopra e sotto il livello del mare, in grado di dissolversi. Questa è stata solo una delle grandi sfide per ogni crew ma tutti hanno collaborato e lavorato tra loro per risolvere e superare ogni sfida che veniva posta e i problemi che sorgevano al fine di dare vita anche a giganti di roccia, spiriti di vento e alla piccola salamandra di fuoco.

Si era parlato della chance di far vivere una storia d’amore omosessuale ad Elsa, ci sarà possibilità di mostrarla, magari in Frozen 3?

Jennifer Lee
In realtà abbiamo dovuto concentrarci per cercare di conoscere meglio Elsa perché anche se ci abbiamo pensato non ci sembrava pronta per nessun tipo di relazione che la vedesse impegnata ad occuparsi di sua sorella, del suo regno e della gestione del proprio potere. C’era spazio per l’amore per sua sorella e tutte le altre cose da risolvere o gestire.

Si può dire che in qualche modo i personaggi maschili siano in qualche modo tutti un po’ più imbranati e buffi rispetto ad Anna e Elsa, come mai?

Chris Buck
Non sono dei personaggi diciamo protagonisti e perciò quando ci allontaniamo dalla storia di Anna ed Elsa ci si distrae, quindi quasi tutto rimane su di loro. Kristoff è interessante e ha un suo momento interamente suo con una canzone: ha tutta la scena cantata, tributo al rock degli anni ’80, cosa in più rispetto al primo film nel quale aveva un momento individuale per lodare le renne e soprattutto Sven, con cui riusciva ad aprirsi e confrontarsi meglio rispetto alle persone. In più ci sono figure come il padre di Anna ed Elsa e il tenente Matthias il quale li e le aiuta ad affrontare meglio tutto.

Jennifer Lee 
La cosa importante da notare è che tutti gli uomini sono in qualche modo degli eroi, anche quelli cattivi, come Hans nel primo film. Kristoff è un uomo forte, un uomo della montagna e accetta l’idea di poter esprimere i propri sentimenti, dando gli spazi che servono ad Anna. Le amano e le aiutano.

Il fatto che venga messa in luce l’intenzione di riparare ai torti delle generazioni precedenti a causa delle quali le nuove forse si trovano sulle spalle qualcosa di cui non hanno colpa e può essere forse troppo pesante per i ragazzi più giovani come messaggio?

Jennifer Lee 
Io direi che i ragazzi, o i bambini, sono più svegli di noi spesso e volentieri. Le responsabilità del passato ricadono sulle nuove generazioni ma è anche un discorso di aspirazioni più che di pesi. Questa situazione fa sempre emergere un aspetto diverso dei loro caratteri, come quello ribelle, quelli di voler far parte del mondo, quello di voler fare la cosa giusta e concentrarsi sulle speranze più che sulle preoccupazioni.

Abbiamo ammirato una sorta di secondo atto, si pensa già all’eventuale terzo atto?

Chris Buck
Ci scherziamo sempre perché naturalmente ce lo chiedono tutti ma abbiamo finito da poco Frozen 2 ed è come una maratona fare film del genere, anzi quasi come un triathlon! Siamo felici di poterci rilassarci dopo essere arrivati al traguardo. Dopo il primo film ci abbiamo messo un anno per ricaricarci e riarrivare anche solo a pensare di fare il secondo. Ne riparliamo tra un anno!

Jennifer Lee
Direi che ci pensa più lui di me. È un’evoluzione del primo viaggio. E io, al momento, non riesco a vederne un altro però ne riparleremo più avanti.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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