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Gabon. Il Generale Brice Oligui Nguema giurerà lunedì. Promette una nuova Costituzione e lotta alla corruzione. Il ministro della Difesa francese Lecornu: “Ci sono dubbi sulla sincerità delle elezioni in questo Paese”

LIBREVILLE (GABON). Ci saranno istituzioni “più democratiche” e rispettose dei “diritti umani”, ma senza “fretta”.

Così si è espresso, ieri, il Generale Brice Oligui Nguema, il nuovo uomo forte del Paese africano, dopo avere destituito il Presidente Ali Bongo Ondimba, eletto nelle elezioni di una settimana fa che i golpisti hanno respinto.

Il Generale Brice Oligui Nguema

Il Generale, lunedì prossimo, giurerà e sarà un “Presidente di transizione”.

Obiettivo principale: la corruzione dell’ex capo dello Stato Bongo. la sua famiglia era al potere da 55 anni..

Sarà, ha aggiunto il Generale, un Gabon nuovo. Con una nuova Costituzione e una nuova legge elettorale.

Intanto, i circa 400 soldati francesi in Gabon, presenti per una cooperazione militare bilaterale, hano sospeso le loro attività, in attesa che il quadro politico sia più chiaro.

Intervistato ieri sera, dall’edizione on line del quotidiano francese Le Figaro. il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu ha ragionto sulla diferenza tra i colpi di Stato in Niger e nel Gabon.

Il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu

Lecornu ha insistito nel differenziare i colpi di stato in Gabon e in Niger. “La Francia condanna tutti gli atti di forza – ha detto -. Tuttavia, non possiamo mettere sullo stesso piano la situazione del Niger, dove soldati illegittimi hanno destituito un Presidente legittimamente eletto, e quella del Gabon, dove il motivo addotto dai militari è proprio il fallimento del rispetto della legge elettorale e della Costituzione. Perché in effetti, e soppeso le mie parole, ci sono dubbi sulla sincerità delle elezioni in questo Paese”.

Ricordiamo che Ali Bongo era stato eletto nel 2009 alla morte del padre, Omar Bongo Ondimba, che aveva governato il Paese per oltre  41 anni ed era stato uno dei pilastri della “Françafrique”, poi rieletto con difficoltà nel 2016, in un’elezione che l’opposizione denunciò come truccata.

L’ex Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba

E proprio nel quadro di un nuovo disegno costituzionale, ora a Libreville si ragiona sulla creazione di un nuovo corpus giuridico in materia di rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto, ma anche la lotta alla corruzione divenuta ormai un luogo comune nel Paese.

Pugno duro del nuovo Governo gabonese contro il mondo imprenditoriale accusato di “fatturazione eccessiva” nei contratti con lo Stato.

Un sistema che ha fatto sì che molti alti funzionari si arricchissero con le tangenti.

Un’immagine evidente della corruzione è quella trasmessa dalla Tv nazionale gabonese.

Uno dei figli del Presidente deposto, Noereddin Bongo Valentin, e altri giovani vicini a lui “e alla first lady”, alti funzionari del Gabinetto di Bongo, arrestati il giorno del colpo di Stato, sono stati mostrati davanti a bauli, scatole e borse traboccanti di mazzette di banconote per “miliardi di franchi CFA” (milioni di euro).

Sono tutti accusati di alto tradimento, di  massiccia appropriazione indebita di fondi pubblici e di falsificazione della firma del capo dello Stato.

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