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Guardia Costiera: Operazione “Atlantide” per la tutela della pesca. Effettuate ad oggi 6862 verifiche, elevate 385 sanzioni

Di Flavia De Michetti

Roma. Operazione “Atlantide” della Guardia Costiera. E’ questo il nome del dispositivo introdotto dal Centro che controlla la pesca e coordina a livello nazionale.

Il controllo del la Guardia Costiera sul pesce pescato

Grazie all’impiego delle unità in tutta Italia è stato possibile effettuare, ad  oggi, 6.862 verifiche.

Sono state elevate 385 sanzioni ed effettuati 259 sequestri. Le sanzioni elevate sono state pari a circa 6 milioni di euro.

Sono state sequestrate anche 170 tonnellate di prodotto ittico.

I risultati di questi interventi hanno visto il coinvolgimento, a livello territoriale, dei Centri di Controllo Area Pesca delle 15 Direzioni Marittime regionali.

Ieri, nella sede del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali si è tenuta una conferenza sull’importante attività della Guardia Costiera effettuata in tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza della filiera ittica e la tutela del consumatore.

Un momento della presentazione delle attività della Guardia Costiera

L’operazione “Atlantide” ha inteso tutelare i mondi sommersi sotto ogni aspetto.

Controllo dei prodotti ittici

I controlli sono iniziati lo scorso 6 dicembre e termineranno alla fine dell’anno.

L’iniziativa è stata avviata contestualmente alle festività natalizie, durante le quali il consumo di pesce aumenta moltissimo, vista l’alta richiesta dei consumatori.

Il rischio è che venga messo sul mercato un prodotto che non rispetta gli standard normativi e che potrebbe nuocere alla salute.

La Guardia Costiera fa anche notare come ci sia un forte sfruttamento delle  delle risorse ittiche.

L’obiettivo del Ministero e della Guardia Costiera è, dunque, la tutela del consumatore, la sicurezza dell’intera filiera ittica e la garanzia della libera concorrenza nei confronti di operatori del settore che rispettano le regole previste dalle normative nazionali e comunitarie.

L’operazione ha varie aree di azione: il mare, i grandi e piccoli centri di distribuzione, nei quali giungono i prodotti, fino ad arrivare sulle nostre tavole.

I numeri sono in continuo sviluppo e vengono aggiornati in tempo reale.

Un ulteriore gravoso illecito da combattere è quello delle etichettature.

Rimane alta l’incidenza delle violazioni in questo campo, nella tracciabilità delle informazioni per i fruitori.

I controlli della Guardia Costiera sulla filiera ittica

Sono diverse le operazioni che hanno riguardato le violazioni in questo specifico settore e il numero dei sequestri di quest’anno, per il momento, è quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando fu fatta un’analoga operazione.

Tutto ciò è possibile grazie alle attività di raccolta delle informazioni, che ha preceduto la fase operativa e ha consentito di essere ancora più efficaci.

Negli ultimi giorni, gli interventi della Guardia Costiera hanno prodotto numerosi risultati.

A Barletta è stato sequestrato un deposito di prodotto congelato e scaduto da diversi mesi, pronto per essere immesso nel mercato locale a basso prezzo (circa 40 tonnellate di pesce).

A Civitavecchia (Roma), invece, sono stati confiscati 16 mila chili di ricci di mare raccolti da soggetti provenienti dalla Puglia e dalla Sicilia.

Presso Monopoli (Bari), è stata sequestrata mezza tonnellata di ostriche con etichetta con una scadenza irregolare, ovvero è stata riportata la data dei giorni successivi a quelli reali, per far vedere che il prodotto era fresco.

“Anche il mare deve essere gestito – ha spiegato l’Ammiraglio (CP) Nunzio Martello – poiché le sue risorse non sono infinite. Le risorse ittiche devono avere un controllo che sia quotidiano non solo in mare, ma anche all’interno dei mercati e nei ristoranti, dove il personale opera spesso unitamente alle ASL”.

Un impegno di grande spessore e sacrifici, da parte del personale impegnato costantemente in tutto il territorio nazionale.

La pesca, inoltre, è uno degli elementi fondanti dell’attività della Guardia Costiera, fondamentale anche per la società e la politica.

È stato ricordato che, da qualche giorno, si è conclusa la missione della Nave Gregoretti, un’unità di 65 metri, di stanza a Napoli.

Nave Gregoretti in navigazione

La pesca avendo anche un carattere internazionale vede la Guardia Costiera, operare con l’Agenzia Europea del Controllo della Pesca (con sede a Vigo, in Spagna).

A questo proposito  è stata condotta un’attività di controllo delle pesca nelle acque del Mediterraneo orientale tra le isole di Creta, Cipro, Rodi, fino a 90 miglia dalle coste egiziane.

Nel corso della campagna, durata circa un mese, sono state eseguite ispezioni nei confronti di 18 unità da pesca battenti diverse bandiere (tra cui anche quel italiane).

Stiamo parlando di imbarcazioni che, in quel periodo dell’anno e in quella determinata area, sono dediti alla pesca del pesce spada e del gamber.

Sono state riscontrate circa 14 trasgressioni della normativa.

L’intenzione della Guardia Costiera è quella di proseguire con i colleghi dell’area mediterranea e dell’EFCA (European Fisheries Control Agency) questo stesso genere di attività.

“La pesca deve essere una priorità e con l’aiuto della Guardia Costiera il lavoro è sempre migliore – ha spiegato Francesco Battistoni, sottosegretario  alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali -. Soprattutto in questi giorni, con l’approssimarsi delle festività natalizie, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema”.

A Roma si sono tenute anche delle manifestazioni, tra le quali quella denominata “Pesce in piazza” per incentivare il consumo consapevole del pesce (parte integrante della dieta mediterranea).

Nel corso di un incontro, nelle scorse settimane, a Bruxelles, il nostro Paese  cercato di conciliare la sostenibilità ambientale con quella socio-economica riguardo il sostegno delle imprese che lavorano nel settore della pesca.

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