in

Guardia di Finanza: Torino, le fiamme gialle partono da un sequestro in città e scoprono in Toscana un intero impianto produttivo di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti

Di Aldo Noceti

Torino. Era una “stamperia del falso” in grandissimo stile quella sequestrata dai finanzieri del Comando Provinciale di Torino – Gruppo Pronto Impiego, gestita un imprenditore d’origine cinese il quale aveva messo in piedi una florida attività specializzata nella produzione e vendita di capi d’abbigliamento con marchio di fabbrica rigorosamente contraffatto.

Per giungere al bersaglio grosso, i “baschi verdi” della GDF sono dovuti partire da un precedente intervento condotto pochi giorni addietro nel quartiere torinese di Porta Palazzo, una circostanza operativa che si è dimostrata piuttosto interessante e che di lì a poco li ha condotti sino in Toscana nella città di Prato, ovvero nell’epicentro d’una frode in commercio di proporzioni milionarie.

E proprio a Prato – non a torto ritenuta la capitale nazionale del “pronto moda” – le fiamme gialle hanno scoperto un opificio all’interno del quale sarte ed operai di varie mansioni (tutti di etnia cinese), realizzavano a ciclo continuo migliaia e migliaia di capi d’abbigliamento del tutto simili a quelli di noti brand della moda internazionale come “Fendi” e “Burberry”, che poi venivano smistati in punti-vendita del falso attivi tra Torino, Milano e Roma nonché addirittura esportati in Francia, Germania e Polonia.

GDF – Stemma Comando Interregionale Nord Occidentale

Per dare un’idea di quale fosse la capacità produttiva del padiglione pratese adibito ad opificio clandestino, basti considerare che i finanzieri hanno rivenuto al suo interno oltre 200.000 marchi contraffatti che erano stati riprodotti avvalendosi di una stampa sublimatica diretta applicata direttamente su tessuto, 270 km di tessuto in materiale acrilico e cotone destinati a stampa serigrafica, nonché 10 moderni macchinari industriali tra cui plotter, macchine da cucitura, stampanti di vario genere e stiratrici; tutta attrezzatura necessaria alla fabbricazione di capi d’abbigliamento “fake” caratterizzati però da un elevato livello di accuratezza realizzativa, il che li rendeva particolarmente richiesti sul mercato illecito del settore.

Secondo gli investigatori, l’avvenuta commercializzazione dei materiali rinvenuti e sottoposti a sequestro durante le operazioni avrebbe consentito guadagni tranquillamente stimabili in oltre 1.500.000 euro.

L’imprenditore cinese a capo di tutta la vicenda, è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per fabbricazione di generi di vestiario recanti il marchio di fabbrica contraffatto.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

L’articolo Guardia di Finanza: Torino, le fiamme gialle partono da un sequestro in città e scoprono in Toscana un intero impianto produttivo di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti proviene da Report Difesa.

What do you think?

Written by Report Difesa

Quotidiano di geopolitica e di sicurezza nazionale ed internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Guardia Costiera: nave da carico detenuta nel posto di Napoli

Crisi Serbia-Kosovo: Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg a colloquio con l rappresentante speciale dell’Unione Europea per l’area Miroslav Lajčák