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John Travolta alla Festa del Cinema di Roma presenta The Fanatic e si racconta

Il celebre attore è stato omaggiato del riconoscimento alla carriera della quale ha ripercorso origini e tappe fino ad arrivare al suo nuovo film

John Travolta conferenza stampa festa del cinema di Roma

La Festa del Cinema di Roma ha celebrato John Travolta con un premio alla carriera consegnato all’attore nel corso del 6° giorno della 14esima edizione della manifestazione. Il due volte candidato all’Oscar (per la Febbre del sabato sera e Pulp Fiction) ha preso parte anche a una conferenza stampa durante la quale ha presentato il nuovo thriller di cui è protagonista: The Fanatic.

Travolta nel film è Moose, vero patito di cinema, ossessionato dal suo attore preferito, Hunter Dunbar. Quando viene privato dell’opportunità di incontrarlo, si affida alla sua amica Leah, una fotografa che sa come trovare le case delle celebrità. Moose comincia così a perseguitare l’attore per ottenere l’incontro che pensa di meritare. Le sue intenzioni, dapprima innocue, prendono gradualmente una piega oscura e Dunbar sente il pericolo sempre più vicino.

John Travolta festa del cinema di Roma
John Travolta insignito del Premio alla Carriera nel corso del 6° giorno della Festa del Cinema di Roma 2019

Il film è stato prodotto in due mesi, girato in 20 giorni e il budget necessario è stato molto basso anche se tutto ciò non è andato a discapito del prodotto finale. Vestire i panni di un individuo del genere è stato allettante ed empatico come spiegato dallo stesso Travolta:

Quello di Moose in The Fanatic è il ruolo che ho preferito tra tutti quelli che ho interpretato finora anche perché è stato facile per me immedesimarmi. So cosa voglia dire appassionarsi fortemente a qualcosa e a qualcuno, che sia in ambito cinematografico o di altro genere, so cosa voglia dire provare quelle sensazioni, anche nei confronti di miti sportivi. Se mi è mai capitato di avere paura di finire vittima di un fan come quello che rappresento nel film? No, amo il rapporto con i fan e non ho mai avuto problemi con loro.

John Travolta conferenza stampa festa del cinema di Roma
John Travolta, conferenza stampa presentazione “The Fanatic”, Festa del Cinema di Roma 2019

Proseguendo l’attore ha parlato della sua carriera specificando la tipologia di pellicole alle quali ha preferito prendere parte ritenendole capaci di resistere alla prova del tempo:

Che effetto fa pensare di avere influenzato più di una generazione con i miei film? Sicuramente sono molto orgoglioso di realizzare un qualsiasi film che lasci un segno e che questo segno rimanga nel corso dei decenni. Mi piacciono quei film che si possono godere a prescindere da quando li si guarderà, sono film senza tempo. Credo sia sempre un privilegio fare parte pellicole del genere, tipo Il Padrino che ho amato anche solo guardandolo, e Pulp Fiction. Ritengo, che questo discorso valga per tutto, come i mobili, ci sono cose che saranno sempre belle da vedere e che non hanno tempo. Tra i film che ho fatto penso che tre siano i più memorabili e coprano meglio il tempo: Grease, la Febbre del sabato sera e Pulp Fiction. Tutto alla fine fa parte di un mosaico di esperienza, come un grande collage nel quale ci sono i vari tasselli che tu preferisci. Questi tre film hanno tali caratteristiche.

Pulp Fiction è stato uno dei film più speciali. Quentin era un regista nuovo e il suo viaggio è stato interessante da vivere come attore. I suoi consigli erano sofisticati, spesso ero libero nell’interpretazione e mi ha concesso la fiducia, io ho percepito che fosse qualcosa di intelligente. Se il regista è bravo e l’attore fa quel che deve non c’è interferenza, bensì simpatia, tutto viene meglio e in quel caso c’era.

John Travolta festa del cinema di Roma
John Travolta insignito sul red carpet, 6° giorno della Festa del Cinema di Roma 2019

Travolta ha poi raccontato delle origini della sua carriera (dopo essersi soffermato su quelle italiane delle sua famiglia) e delle scelte che hanno inevitabilmente contribuito a plasmarla:

A volte le persone sono fatte per certe cose, la mia famiglia veniva dal teatro e io ho abbracciato il mondo dell’arte come lo avrebbero fatto mia madre e mia sorella. The fanatic è un piccolo film ma anche un grande ruolo. È un po’ come il jazz che non piace a tutti. Devi saper accettare le varie categorie nelle quali rientra l’arte: non tutti i dipinti sono belli e popolari, perfino quelli di Picasso ma qualsiasi cosa tu faccia, devi capire che ti permette di ottenere qualcosa della quale sarai felice. Mi sento fortunato perché il pubblico mi ha consentito di essere così diverso in ogni ruolo. Non pensavo che avrei fatto il Presidente degli Stati Uniti o una donna, un cinico avvocato, o un individuo come quello di The Fanatic. Gran parte della mia carriera è basata sul fatto che sono diventato la musa di altre persone. Sono stato felice di aver interpretato tanti ruoli diversi: ho deciso di essere un interprete piuttosto del creatore di qualche scrittura. Mi è piaciuto intraprendere delle sfide e mi sono sentito molto fortunato.

Naturalmente tale approccio ha portato l’attore del New Jersey a prendere decisioni importanti e ben definite, incluse quello che lo hanno portato a non essere il protagonista di alcune celebri pellicole:

Se ho detto di no a un film che è diventato famoso e poi me ne sono pentito? Non mi dispiaccio mai del ieri perché la vita è oggi e tu la fai per il domani. Ho detto di no a tanti ruoli: American Gigolò, Splash, Il Miglio verde, Ufficiale gentiluomo e anche altri. Sono tutti ruoli che non ho accettato ma ne ho fatti altri al loro posto e, forse, quelli accettati sono stati migliori.

John Travolta conferenza stampa festa del cinema di Roma
John Travolta, conferenza stampa presentazione “The Fanatic”, Festa del Cinema di Roma 2019

L’attore, cantante e ballerino classe ’54 è poi entrato nel dettaglio di quelle che sono le sue passioni e di ciò che lo rende a sua volta un fan:

Di chi sono fan e quali sono i miei miti? Ne ho davvero tanti. Ho adorato fin da subito Sofia Loren e Fellini e crescendo, facendo quindi una sorta di percorso cronologico delle mie passioni, i Beatles, poi sono usciti una serie di musical fantastici e in seguito mi è piaciuto tanto Il Padrino. Amavo Marlon Brando che era anche un amico, poi Liz Taylor e Bertolucci: non ho paura di ammettere che ero pazzo di certe persone. Non mi vergogno di ammirare qualcuno che esprime qualcosa. Si può credere e partire da lì, da quelle sensazioni ed essere ispirato. La capacità di creare è costantemente dentro di noi. Siamo sempre liberi nel creare.

Per quel che concerne i riscontri di The Fanatic Travolta ha chiarito un altro aspetto interessante, asserendo quanto per lui sia più importante la scelta del ruolo rispetto alla produzione, alla distribuzione e alle critiche:

The Fanatic ha ricevuto le migliori reazioni rispetto a quelle che sono state le mie interpretazioni passate ma è un film che ha una uscita limitata, è un piccolo film, io ne ero molto orgoglioso e lo sono ancora. A volte basta che il tuo attore preferito ti dica che è stata una grande interpretazione e non serve altro per essere soddisfatti. Io ho voluto farlo perché era un personaggio unico e qualcosa di estremamente interessante da interpretare, non lo avevo mai fatto prima. C’era quell’amore incontrollato nel suo cuore e tutti si possono identificare in lui, ho capito subito che sarebbe stato un viaggio affascinante da fare ed ero entusiasta. Sono molto fiero di aver avuto modo di interpretare un personaggio unico che è diverso rispetto a tutti gli altri.

John Travolta conferenza stampa festa del cinema di Roma
John Travolta, conferenza stampa presentazione “The Fanatic”, Festa del Cinema di Roma 2019

Infine John Travolta ha parlato del confronto tra la vecchia scuola cinematografica e quella odierna, entrando nel merito di una questione molto viva proprio in questo periodo riguardante il settore filmico e la sua evoluzione:

Come vivo questa nuova realtà cinematografica fatta anche di distribuzione su diverse piattaforme, streaming e film tratti dai fumetti? Sono molto felice di poter fare quei ruoli della vecchia Hollywood, per il resto non sono mai stato un tipo da pubblico Marvel, i miei figli sì, ma io o sono cresciuto con Fellini e altri concetti di cinematografia quindi non parlate con la persona giusta se si tratta di cinema moderno. Mi piacciono le storie e i personaggi e rimanere profondamente commosso. Il cinema è un mondo che cambia e non è una critica ma ci sono delle cose che fanno per te oppure no. Sono semplicemente diverse, non vuol dire che non siano valide, tutto l’intrattenimento che smuove qualcosa è valido. Soggettivamente, però, ci sono scelte di gusti e carattere personale.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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