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Marina Militare, celebrato oggi il Centenario dell’impresa di Premuda. Il ministro Trenta propone la Forza Armata per il Premio Nobel per la pace

Di Lia Stani

Ancona, Nel porto antico di Ancona, arrivate in rada qualche giorno fa, dopo delicate manovre, ormeggiate alle banchine del molo Luigi Rizzo, ci sono le Unità navali della Marina Militare. Sono la cornice di uno spettacolare scenario scelto per festeggiare la “Giornata della Marina Militare”.

Impresa di Premuda. La corazzata Santo Stefano colpita dai MAS italiani

Alle spalle del luogo della cerimonia c’è l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, la nave idro-oceanografica Galatea e la Nave Comandante Borsini, a lato la Nave Scuola Palinuro ed immediatamente di fronte alla banchina principale i sommergibili Pietro Venuti e Romeo Romei abbracciati dalla Fregata Luigi Rizzo. Quest’anno ricorre anche il Centenario dell’Impresa di Premuda.

La scelta della città dorica per questa celebrazione è piena di significato. Qui da Ancona, esattamente cento anni fa, la sera del 9 giugno 1918 due motoscafi armati siluranti (MAS, comandati dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo e dal Guardiamarina Giuseppe Aonzo partirono per la storica “Impresa di Premuda”.

All’alba del 10 giugno, proprio al largo dell’isola dalmata, il comandante Rizzo sferrò l’attacco alla flotta astro-ungarica con i due MAS armati di siluri, riuscendo ad affondare la corazzata Santo Stefano. L’azione bloccò la veemenza della flotta nemica e contribuì al successo, sul mare e su terra, della Prima Guerra Mondiale.

Il 13 marzo 1939 quando ogni singola Forza Armata scelse il giorno in cui celebrare la sua festa, la Marina Militare  trovò nel 10 giugno il giorno per celebrare una delle più significative ed ardite azioni compiute sul mare nel corso della Grande Guerra.

Il capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Valter Girardelli

Lo schieramento, come un unico grande equipaggio, comprendeva i cinquanta musicisti della Banda Musicale della Marina Militare, una compagnia d’onore costituita da 60 fucilieri del 3° Reggimento San Marco, gli equipaggi dei sommergibili Venuti e Romei, schierati alla base della passerella che conduce al loro ingresso ed una rappresentanza di 250 marinai delle navi presenti nel porto della città dorica, insieme al personale nelle diverse tenute operative.

Ad assumerne il comando il Capitano di Vascello Alberto Tarabotto del reparto sommergibili dello Stato Maggiore Difesa. Non poteva mancare una rappresentanza dell’Associazione Marinai d’Italia, custodi delle tradizioni e della memoria della Forza Armata.

Al medagliere della Marina Militare, vessillo in rappresentanza di tutte le decorazioni concesse alle Unità navali e ai marinai, sono seguite la Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali e di quelle del Raggruppamento subacqueo incursori “Teseo Tesei”, del 1° Reggimento San Marco e delle Forze aeree della Marina Militare.

Al loro passaggio i sommergibilisti hanno emozionato il pubblico intonando il loro inno. A bordo di uno yankee il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta ha passato in rassegna tutte le navi schierate per la cerimonia. In sincronia quattro incursori si sono lanciati in caduta libera da un elicottero NH 90, esponendo la bandiera della Marina Militare, quelle del Comune di Ancona e del Gruppo Operativo Incursori. Alla tribuna il ministro della Difesa è stata accompagnata dal capo di Stato Maggiore, Claudio Graziano, e da capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Valter Girardelli.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha ringraziato il Ministro Trenta per la sua presenza ed il Capo di Stato della Marina Militare per celebrare assieme virtù e valori “che la Marina Militare condivide con le altre Forze armate in un legame indissolubile, fatto di storia e tradizioni, che illumina il percorso attuale della Difesa, nel complesso scenario geopolitico attuale. E’ uno sforzo, quello dei nostri soldati, marinai, avieri e carabinieri integrato nel Sistema Paese, che ci viene richiesto con sempre maggiore convinzione per contrastare le attuali sfide alla sicurezza. La scena internazionale, infatti, presenta minacce tradizionali sul fianco est degli spazi euro-atlantici e criticità multiformi sul fianco Sud”.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano

“Nell’area euro-mediterranea, – ha aggiunto Graziano –  la fragilità istituzionale-Stati falliti, i fenomeni di migrazione incontrollata, il terrorismo-criminalità transnazionale che tiene spesso le fila di un traffico illegale di esseri umani richiedono una rinnovata e costante attenzione in ragione del loro impatto diretto sulla sicurezza dell’intera Europa, nonché un’azione contemporanea su tutte queste dimensioni, chiaramente interconnesse (triangolo della stabilità)”.

Oltre alla consegna delle onorificenze al personale che si è particolarmente distinto durante l’espletamento del proprio servizio il ministro Trenta ha sottolineato come “in un contesto internazionale complesso la Marina Militare svolge con passione e grande senso di responsabilità tutte le missioni che le sono affidate, importanti per l’Italia, per l’Europa e per l’intera Comunità internazionale”.

“Dalla EUNAVFORMED all’ EUNAVFOR Somalia garantendo la libertà commerciale al largo del Corno d’Africa – ha aggiunto il ministro -. Questo ci rende orgogliosi di come il Paese sappia sostenere l’Europa e di come la Marina Militare abbia saputo tradurre in pratica i valori e gli ideali di solidarietà umana e di salvaguardia dei diritti fondamentali, onorando il nostro Paese, portando in alto i valori e i principi dell’Unione Europea e per questo mi batterò per ogni mezzo per avanzare la candidatura della Marina Militare e di tutte  le componenti che hanno partecipato ai salvataggi in mare, per il Premio Nobel per la Pace, ve lo meritate e ce lo meritiamo”.

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta

Ancona è stato anche uno dei principali punti di approdo per i sommergibili italiani: un’altra spina nel fianco, un secolo fa, della flotta austro ungarica.

Durante l’evento sono state consegnate agli equipaggi dei sommergibili di nuova generazione Pietro Venuti e Romeo Romei, le bandiere di Guerra simbolo del senso di appartenenza alla Patria che suggelleranno l’ingresso dei due battelli all’interno della flotta operativa.

Consegna delle Bandiere di Guerra ai Sommergibili Venuti e Romei

Gli alfieri portano le Bandiere di Guerra ai Sommergibili Venuti e Romei

 

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