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Petrachi: “A fine ritiro capiremo quali giocatori faranno parte del progetto Roma e quali finiranno sul mercato”

Le parole del neo Direttore Sportivo giallorosso in occasione della presentazione di Spinazzola

Conferenza stampa presentazione Fonseca con Petrachi

In giornata a Trigoria ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione di Leonardo Spinazzola. Al fianco del primo acquisto giallorosso presente naturalmente anche il neo Direttore Sportivo Gianluca Petrachi. A seguire l’intervento del DS successivo alle premesse relative alla presentazione di Spinazzola.

Sul nuovo giocatore dell’AS Roma

Siamo qui per presentare il nostro primo acquisto e credo che Spinazzola rappresenti quell’aria di cambiamento su cui mi sono basato nella mia prima conferenza stampa: il prototipo di giocatore sul quale tutta la Roma si dovrà basare nel prossimo futuro. Un ragazzo con valori morali importanti e che è venuto con un entusiasmo contagioso e ha valori tecnici di assoluto rispetto. Sono contento perché seguivo il ragazzo da diversi anni e, per essere sincero, voglio complimentarmi con il mio collega Paratici perché quando lo mandò a giocare in prestito a Perugia mi diceva sempre: “Spinazzola poteva rappresentare il futuro, in quel ruolo, della Nazionale Italiana”. Io, che non lo conoscevo benissimo, da quel momento ho iniziato a seguirlo essendo Fabio (Paratici, ndr) una persona che stimo. Tutto il suo trascorso ha poi permesso a Fabio di dimostrare che diceva delle cose concrete e vere. Spinazzola è un ragazzo che ha fatto la giusta gavetta che gli permette di poter arrivare oggi alla Roma da giocatore protagonista quindi io ho grandi aspettative in lui, so che è un ragazzo che potrà darci una grande mano e ora dipenderà sostanzialmente da lui.

Spinazzola presentazione Trigoria
Leonardo Spinazzola

Sul calciomercato giallorosso

Giornate decisive per alcune operazioni di mercato. Mancini, Alderweireld e Veretout: a che punto sono queste trattative?
Innanzitutto non parlerei del singolo giocatore ma io parlerei più che altro di reparto. Con l’uscita di Manolas e quella di Marcano, avvenuta la settimana scorsa, naturalmente la Roma necessita di due difensori centrali. Quindi la nostra necessità è portarne due all’allenatore. Stiamo lavorando su più fronti; abbiamo le idee chiare su quello che vogliamo fare e adesso spero, nel più breve tempo possibile, di poter iniziare a ufficializzare qualche entrata, però parlare del singolo giocatore non trovo che sia giusto perché magari si può pensare che si prenda un giocatore invece poi ne arriva un altro, quindi anche per correttezza non ritengo sia giusto.

Il futuro di Pastore e Nzonzi, due calciatori giunti la scorsa estate carichi di aspettative, saranno ancora della Roma?
In realtà l’allenatore è stato molto chiaro, ci ha chiesto di poter avere la possibilità di guardare un po’ tutti e poi eventualmente tirare una linea dopo qualche giorno per decidere chi possa far parte del progetto tecnico. Il giocatore lo riesci a valutare veramente bene solo quando lo alleni; non essendo stato nel campionato italiano, ma in uno straniero, certamente non ha potuto avere delle conoscenze totali su di loro. Per questi due giocatori, come per altri, verso la fine di questi 15 giorni di ritiro a Trigoria tireremo le somme per vedere quali saranno i calciatori che possono essere in grado di far parte del progetto Roma e quali sono destinati a essere sul mercato.

Se ci sono stati passi avanti nella trattativa per Dzeko all’Inter e a che punto è l’opera di convincimento Higuain?
Ribadisco, non parlo singolarmente dei giocatori. La mia prima conferenza stampa è stato un modo per raccontarsi, conoscersi e spiegare qual è il mio modo di lavorare. Come tutti voi state vedendo io sono molto silenzioso in ciò che faccio, non amo dare vantaggi. Lavoro in un molto singolare, credo, che è quello di non comunicare tanto. Comunico solo con chi deve prendere decisioni inerenti alle spese da affrontare, nello specifico il neo Amministratore Delegato che è Guido Fienga. Per il resto non parlo né voglio parlare, se poi mi dite di parlare di reparti vi dico anche che, sicuramente, dovremo prendere un centrocampista. Dirvi oggi chi prendo o chi no è un giochino che è giusto facciate voi per incrementare le vendite dei giornali e di quello che è tutto il sistema che c’è dietro, che io rispetto tantissimo, però in questo tipo di attività non sono d’aiuto e non vi posso aiutare.

Durante questi giorni si sente parlare del futuro di giocatori come Florenzi e Zaniolo, se in questo momento sono in grado di dire ai tifosi se questi due giocatori, italiani, resteranno alla Roma o andranno sul mercato?
Colgo l’occasione per dire quello che penso visto che oggi, tu qui, (riferendosi al giornalista che ha fatto la domanda, ndr) rappresenti il Corriere dello Sport, in cui ho anche degli amici perché il tuo direttore, Ivan Zazzaroni, mi ha premiato in una manifestazione a Milano e c’è un ottimo rapporto. Io dico sempre quello che penso nel senso che, nel momento in cui in conferenza stampa ho sgridato Zaniolo, come fa un padre di famiglia, con tutto l’affetto di questo mondo, per farlo rientrare qualora fosse uscito da certi tipi di binario di comportamenti di professionalità, per farlo ritornare ad avere la testa sulle spalle e come si suol dire i piedi per terra, si è palato subito del fatto che Petrachi avesse messo in vendita Zaniolo. E questo non è assolutissimamente vero. Io devo lavorare per cercare di far rendere al meglio delle sue potenzialità Zaniolo quindi il mio lavoro non si limita solo a fare calciomercato, sono una persona di campo e ho un contatto diretto con i miei calciatori. Dico i miei perché è come se fossero miei fratelli. Se su ogni parola e su ogni espressione bisogna montarci su un caso passo da Zazzaroni a Pedullà, che il giorno dopo ha scritto un articolo sul fatto che io abbia detto ciò poiché Zaniolo era in uscita. Ma non è così. Comprendo la vostra linea di dover vendere giornali ma non ho mai messo in vendita Zaniolo né tantoméno ho detto che è sul mercato. Da quando giocavo io le cose sono cambiate. Si pensava che la Juve non avrebbe mai potuto vendere Zidane e invece lo ha fatto e altri casi simili. Il mercato è pieno di insidie, però se la domanda oggi è: “Zaniolo è sul mercato?”, no, non è sul mercato. Poi nella vita e in questo ambiente bisogna saper valutare tutto. A scanso di equivoci mi piace essere chiaro e diretto su questa situazione come allo stesso modo nella precedente conferenza stampa ho parlato di Baldini che deve essere una risorsa della Roma e per Petrachi. Nell’ultima settimana sono tornate a farsi delle chiacchiere.

Voglio essere chiaro perché poi non tornerò più sull’argomento: se faccio una trattativa, e le trattative le fa il sottoscritto, ad esempio su Alderweireld, perfetto da usare come esempio, e mi rendo conto che Franco Baldini ha lavorato al Tottenham diversi anni e ha degli ottimi rapporti con vertici e può essere di supporto alla Roma, per permettere a Petrachi di prendere l’Alderweireld di turno, e ci vuole una clausola rescissoria per portarlo via e Baldini mantiene degli ottimi rapporti con il club -io magari posso averne con l’agente o il padre di quel giocatore- e quindi può essere di supporto alla Roma per far risparmiare dei soldi, al club e non a Petrachi, è evidente che mi avvalgo delle qualità di Franco Baldini perché rimane una persona su cui ci si può basare. Per me può essere di supporto, di aiuto. Se poi vogliamo montarci sopra e dire che è Baldini a fare il mercato della Roma, siamo totalmente nell’errore. E siccome è un equivoco sul quale ci si gioca tanto, e a me non piacciono gli equivoci, vorrei che fosse chiaro a tutti che l’amico Franco deve essere di supporto alla Roma. Ben venga se un domani viene e mi dice: “Gianluca non c’è bisogno della clausola rescissoria, prendiamo il giocatore con questi soldi”, io dico: “Bravo. Complimenti. Ci sei stato di grande aiuto. Lo sei stato non solo per me ma lo sei stato per la Roma. Quindi qui voglio aprire e chiudere questa parentesi e spero di non riprenderla mai più.

Florenzi?
Ho già detto che, ad oggi, rappresenta il Capitano della Roma, non l’ho mai messo sul mercato. Quelli che sono stati messi sul mercato sono già usciti. Alcuni ce ne sono ancora ma per Florenzi non ho chiamato nessun club per dire “è in uscita”. Poi ribadisco che il mercato è sempre aperto a tutti, possono arrivare offerte e delle situazioni da valutare, generalmente i punti fermi di questa squadra li conosciamo molto bene. Non vale la pena sbandierarli ai 4 venti. Ci sono delle certezze della società che devono rimanere tali e quindi non serve alimentare delle robe che non servono a niente.

A centrocampo quanti elementi arriveranno?
Per fare calciomercato è facile comprare, ma un buon direttore sportivo deve cercare anche di poter vendere qualche giocatore, per far alleggerire le casse con chi sostanzialmente non rientra nei piani tecnici. Qualora dovessimo poi scegliere, alla fine di questi 15 giorni, i giocatori che non faranno parte del progetto tecnico, sicuramente io cercherò in tutti i modi di poterli accompagnare all’uscita e recuperare dei soldi. In base a quelle che sono le uscite, tipo se esce un giocatore che non sono più costretto a tenerlo e mi si libera un posto, e magari avrò modo di poter puntare su qualche giovane forte, da mettere nella rosa e farlo crescere affinché possa poi essere un domani un futuro prospetto per la Roma, lo farò volentieri. Questa è un po’ la mia filosofia di fare calcio però sempre subordinata al mercato: non posso tenere una rosa di 40 giocatori.

Se dovremo spettarci tanti cambiamenti rispetto alla rosa attuale e quale sarà/in quale settore arriverà il prossimo colpo di mercato?
Mi auguro che sia in difesa perché ribadisco, adesso abbiamo Juan Jesus, Fazio e due dello scorso anno che sono usciti; giocando con una difesa a quattro noi dovremmo avere quattro o cinque difensori centrali. Sicuramente manderemo a giocare Capradossi, un elemento che abbiamo in rosa, il Mister sta provando inoltre Kolarov centrale ma non è quello il suo ruolo. In fase difensiva è evidente che siamo un po’ carenti però credo che quanto prima metterò a disposizione del Mister, nell’immediato, almeno un difensore centrale poi sul secondo vedremo quali saranno le opportunità di mercato che arriveranno.

I cambiamenti?
Bisogna capire quali saranno quei giocatori che il Mister vorrà tenere e quali invece no. Oggi non posso dare un numero esatto. Finiamo questi 15 giorni per la conoscenza tecnica del Mister su certi tipi di giocatore. Poi valuteremo certamente l’idea di un cambiamento che c’è. A me piacerebbe poter cambiare, avere qualche giocatore in più, per ricreare quella voglia, quell’entusiasmo e quella sana competizione che un giocatore nuovo ti porta. La freschezza e la vitalità di Spinazzola servono a un gruppo. La voglia e l’ambizione che ti porta a voler giocare in una piazza come la Roma sicuramente alimenta tanto. Gente che c’è stata magari ha avuto qualche piccola contestazione quindi quel giocatore che non è tanto felice mi piacerebbe poterlo accompagnare. Però a volte devi scontrarti con quelli che sono i prezzi e il valore del mercato e gli ingaggi dei calciatori. Fosse per me cambierei qualche cosa in più ma non è semplice che ciò accada. Adesso abbiamo anche dei margini su cui lavorare. Tempo al tempo, si sta lavorando in un certo tipo di modo e stiamo lavorando bene. C’è la voglia e la consapevolezza di poter cambiare qualcosa. Credo che in ognuno di noi ci sia questo tipo di sentimenti e che sia palese a tutti. C’è quest’aria di cambiamento e rinnovamento e spero che si possa vedere non con le mie parole ma con i fatti e quelli che saranno i risultati.

Se Fonseca mi ha comunicato l’incedibilità di qualche giocatore e se i tifosi possono aspettarsi un colpo che li possa emozionare?
Penso sia normale che ci siano dei punti di riferimento su cui la Roma sta cercando di creare struttura anche se non sto qui a dire quali, di certo il Mister ha dato delle linee guida. Ci sono tanti giocatori che lui vuole vedere dal vivo. Sul colpo sensazionale che vuole emozionare i tifosi e tutti noi non mi esprimerei. Secondo me bisogna lavorare in silenzio poi a fine calciomercato tireremo le somme di quello che è stato fatto. Sarà sempre il campo a dare il suo giudizio. A volte uno si entusiasma, si elettrizza e magari quando le aspettative son tante si rimane delusi. A volte quando rimani senza quelle grandi aspettative, ti vedi una squadra che gioca in un certo tipo di modo, ti viene un entusiasmo tale che qualsiasi tipo di pessimismo viene spazzato via. Noi dobbiamo lavorare su questo: sono state fate tante promesse in passato ma io non sono qui per farne. Ho sempre detto, e rimango coerente nel dirlo, che fin dalle nostre prime uscite stagionali mi auguro che i tifosi possano vedere una Roma diversa.

Infine ecco il messaggio rivolto a Mihajlovic
Un’ultima cosa: voglio rinnovare un grandissimo in bocca al lupo al mio amico Sinisa Mihajlovic. Ho lavorato un anno e mezzo con lui e posso dire che è una persona straordinaria e vera nonché un grande allenatore. Ha avuto il coraggio, come ha dimostrato, di presentarsi in sala stampa e dare forza e voce a tante persone che soffrono, questo a testimonianza del valore dell’uomo. Sono altresì convinto che riuscirà a vincere questa battaglia perché lui è veramente tanta roba, come si dice nel calcio, quindi un grande in bocca al lupo Mister. Spero di vederti presto.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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