200 lire. Il prezzo di un gettone. Quello era il prezzo che costava all’incirca un minuto di chiacchiere ai tempi della cabina telefonica, della cartolina, delle vacanze fuori porta con irraggiungibilità pressochè assoluta. Fuori dalla portata di amici, parenti e disturbatori vari. L’unica possibilità di essere raggiungibili era OUTBOUND, ovvero dipendente solo ed esclusivamente dalla nostra necessità (o voglia.. Dipende!), chi se lo meritava veniva chiamato spesso, chi meno riceveva la cartolina, chi non lo meritava… “ci becchiamo tra quindici giorni!”
Poi alla fine degli anni 90 con le “schede ricaricabili” e i telefonini gsm sempre più accessibili (in fatto di costi), anche per gli adolescenti, è cambiato un po’ tutto: i collezionisti di schede telefoniche non riuscivano più a completare la loro collezione, risultava sempre meno facile trovare qualche spicciolo lasciato da frettolosi comunicatori… Insomma, era iniziato il declino della cabina telefonica. E anche se i cellulari dell’epoca erano a loro volta delle cabine telefoniche, offrivano massima raggiungibilità oltre a nuove funzioni. Tra queste una comunicazione veloce e pratica, al costo di un minuto circa di teleselezione: l’SMS.
Acronimo di Short Message Service, ha avuto il suo massimo splendore quando le varie compagnie telefoniche hanno, più o meno all’inizio degli anni 2000, iniziato campagne commerciali con una chiave comune: a chi ne regalava di più. La Wind inizialmente li regalava tutti, mentre la TIM e la Vodafone (all’epoca omnitel, con tanto di madrina d’eccezione Megan Gale, ndr), rispettivamente con Carta Vacanze e Summer Card, ci offrivano le promozioni estive (alle quali seguitarono anche quelle invernali) che ci davano la possibilità di messaggiare gratis non superando la soglia dei 100 messaggi giornalieri. Opzioni che ebbero un gran successo anche nella variante ridotta, da 50 sms, e in quella multimediale (ovvero con inclusi anche gli MMS).
Finiti i primi 10 anni del 2000 le promozioni sono molto mutate, anche in fatto di servizi offerti. Facendo due conti le suddette non convenivano più. Complice anche l’avvento di smartphones e internet in mobilità, degli sms se ne fanno molto poco un po’ tutti ormai. E così tra VOIP e MOIP (voice over ip e message over ip) la lotta al servizio migliore è dura. E tra i vari servizi offerti, nessuno ancora si aggiudica la coppa. Tra whatsapp che non è mai stato “esageratamente chiaro” con le sue regole, e ora rivendica un canone annuo del servizio, Viber tacciato di irregolarità e lentezza, il neonato o neopubblicizzato wechat, il “tentativo” di Facebook Messenger, e altri mediamente sconosciuti come Yuilop o Tango. Hanno tutti un unico difetto: non interagiscono tra loro, per cui andrebbero installati tutti. O nessuno.
Soluzione alternativa? Beh visto il risaputo ricarico che le compagnie telefoniche fanno sugli sms, vendendoci un messaggio dai 12 ai 18 centesimi, a fronte di un costo per loro di circa 0,005 euro, l’idea migliore sarebbe una drastica riduzione di costi per questi servizi. O quanto meno pensare a una nuova summer card 2.0. Nostalgia canaglia? Sarà… Ma forse questo è un altro caso in cui si stava davvero meglio quando si stava peggio…
in Vita 2.0
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