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Ti faccio il pacco. Basta non contenga cristallo!

Spediamo merce in giro per il mondo. Siamo al sicuro?
Ho deciso di comprarlo. Il mio vecchio smartphone è diventato una ciabatta. Vecchio, tutto graffiato, la batteria dura poche ore… è più facile rimanere a terra con lui che con una vecchia Duna con la testata fusa e 400mila km alle spalle. E’ già arrivato da un mesetto nei negozi il nuovo SuperPhone, domani andrò a comprarlo. Caspita però… Costicchia! 650 euro? per una tavoletta di cioccolato con un po’ di elettronica dentro? Non ho tutti questi soldi da spendere. E allora decido per trovare qualcuno, su uno dei mercatini di elettronica, che lo vende per immediato realizzo. Sicuramente spenderò qualche euro in meno.
Incomincio a girare per mercatini multimediali. Oh, guarda, l’ho trovato. 450 euro. Ha un graffietto sulla scocca e mancano gli auricolari. Ma c’è tutta la documentazione necessaria in caso di problemi futuri. Sì ma… è a CATANZARO! e io sono a Firenze. Rinuncio alla transazione? NO! Piuttosto vado e torno di persona dalla Calabria, a fronte di un risparmio di circa 200 €. E’ una bella sgroppata, soprattutto non fattibile se non con un jet privato o un mucchio di tempo a disposizione. E il risparmio iniziale andrebbe a … quel paese!
Ottimizziamo con una promessa di acquisto, un pagamento a distanza sicuro per evitare fregature last minute (ma di questo parlerò in separata sede…) e la spedizione dell’oggetto in questione. Accordo raggiunto. Tutto finito, penserete. E INVECE NO!
Infatti il problema maggiormente ricorrente, nel caso di un acquisto a distanza, è il “quando e come” questo gadget giungerà nelle nostre mani. Nel 90% dei casi, oggi paghiamo, questo pomeriggio il venditore spedisce, ed entro 24-48 ore abbiamo bello che pronto il pacchetto con l’oggetto richiesto, al nostro domicilio, lavorativo o abitativo, pronti a scartarlo con gli occhioni pieni di lacrime, simili a dei bambini che ricevono un regalo di Natale. Ma se non succede?
Spediamo merce in giro per il mondo. Siamo al sicuro?
Spediamo merce in giro per il mondo. Siamo al sicuro?
Eh già, SE NON SUCCEDE, non allarmiamoci. Esistono dei “servizi qualità” che assicurano che un pacco potrebbe subire ritardi in casi particolari. Pensiamo alla prossimità delle festività, pasquali o natalizie che siano, ma in tutti i casi non devono superare i 3-4 giorni. Ovviamente si intendano LAVORATIVI. Superati i periodi limite, la prima cosa da fare è chiedere delucidazioni ai customer care dei vettori. Loro, anche se forniscono un codice univoco per ogni pacco, meglio conosciuto come TRACKING, nella maggior parte dei casi consultabile tramite internet, possono fare ricerche maggiormente approfondite sulla “lavorazione” del pacco e sui tempi di consegna previsti, facendo in modo di rassicurarci riguardo l’esatta posizione attuale della merce e la presunta data di arrivo.
Ovviamente dimenticavo: il pacco contenente la merce deve essere A PROVA DI BOMBA, e soprattutto se si tratta di merce di valore e fragile (in caso di oggetti particolari, di materiali pregiati o tecnologici molto fragili, come spesso succede). Consigliata al 99% dei casi è anche l’assicurazione. Costa in media 2-5 euro in più, ma fa in modo che danneggiamenti, manomissioni volontarie e smarrimenti vengano rimborsati, al fine di limitare i danni in termini economici.
E se il corriere “ci fa il pacco”? Ok, può succedere di ricevere pacchi vistosamente danneggiati, manomessi o DI NON RICEVERE AFFATTO LA MERCE, anche se sono trascorsi giorni e giorni dalla notizia di avvenuta spedizione. Niente paura in caso di assicurazione. Fatte le dovute segnalazioni all’autorità competente, nonché all’amministrativo del vettore di competenza, si attivano le procedure per la liquidazione del danno subìto, entro il periodo di tempo previsto da regolamenti e carta della qualità dello stesso vettore. Passerà qualche mese e sarà prevista una piccola franchigia, ma almeno i danni saranno RELATIVAMENTE limitati. Ovviamente tra i presupposti da ricordare assolutamente, ci sarà l’accettazione della merce CON RISERVA, ovvero si mette il tutto per iscritto, qualora il pacco in questione sia  vistosamente ammaccato o danneggiato o non presenti le caratteristiche dell’imballo originale. Importante anche la massima collaborazione da parte del mittente, che dovrà fornirvi tutte le “prove” possibili e immaginabili: foto del pacco prima della partenza, fotocopia della lettera di vettura (la ricevuta che il corriere lascia, ndr), fotocopia della prova d’acquisto dell’oggetto “in movimento” e dichiarazioni varie ed eventuali. Vi servirà a velocizzare ogni richiesta – e a zittire le compagnie di assicurazione, che fanno di tutto per minimizzare e non liquidare il danno -.
Se non c’è assicurazione? Beh… denuncia ad autorità competente e in bocca al lupo. Anche se nella maggior parte dei casi, tutto quel che rimane è l’amaro in bocca. Perchè talvolta con i corrieri i pacchi “spariscono” nel nulla, o magari – per mia libera interpretazione personale, un po’ comica, atta a sdrammatizzare – vanno a finire all’indirizzo giusto, ma in un universo parallelo. Si possono provare ad attivare delle procedure di conciliazione per tentare di ricevere almeno un minimo di rimborso, ma nella maggior parte dei casi, non coprono nemmeno minimamente i danni subiti.
Inutile dire che, essendo generalmente corresponsabili mittente e destinatario, tranne in caso di accordi diversi, la soluzione migliore è quella di DIVIDERSI LE PERDITE, ma non sempre sono tutti a favore.
Ultimo, ma non meno importante: chi più spende meno spende? Mai come in questo caso il vecchio adagio fu meno azzeccato; infatti i corrieri più blasonati (vedi UPS o TNT, o anche BARTOLINI) tendenzialmente sono i più costosi, ma esistono dei servizi di spedizione online, ovvero veri e propri corrieri VIRTUALI che per offrire i propri servizi, si appoggiano a corrieri reali, offrendo però un grande risparmio all’utente finale che, anche se sporadicamente, troverà sempre più facile e conveniente spedire merce – anche se ad una manciata di chilometri di distanza -, mentre quelli più noti e celebri spesso nascondono la sorpresa più brutta e negativa (vedasi Poste Italiane, che fa tutto tranne che spedire ormai – e lo posso dire a gran voce dopo una serie di esperienze personali “tragicomicamente negative”, ndr) e sono sempre da evitare.
Insomma, il mio pacco, per fortuna, è arrivato sano e salvo a destinazione. A tutti voi scambiatori multimediali, auguro quindi BUONE SPEDIZIONI. Ma sempre con attenzione. E nella  “prossima puntata” vedremo come evitare truffe e fregature con gli acquisti online!

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