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Roma, Di Francesco: "Non chiederei mai ai miei di accontentarsi del pareggio. Voglio trasmettere una mentalità precisa e circondare la squadra d'entusiasmo"

Conferenza stampa derby Di Francesco

Eusebio Di Francesco ha parlato in occasione della consueta conferenza stampa pre-gara. Alla vigilia del derby il tecnico della Roma si è così espresso in relazione allo stato d’animo dei tre azzurri eliminati insieme all’Italia dai Mondiali: “Due di loro sono anche romani, io spero che si rifacciano della delusione mettendo in campo quella rabbia e quell’orgoglio che contraddistingue proprio i giocatori romani. In generale dalle Nazionali sono tornati quasi tutti in buone condizioni, anche se abbiamo lavorato in gruppo solo ieri. Tra oggi e domani deciderò se Nainggolan può essere convocato. Schick, come ho detto in precedenza, ritornerà ad allenarsi quando riferirà di stare bene”.
Proseguendo il tecnico giallorosso ha aggiunto: “Lo sport deve unire e non dividere poi che ci sia campanilismo è normale. Nei giorni scorsi mi ha colpito l’affetto che è stato dimostrato per il decimo anniversario della morte di Sandri, questo è lo sport e io mi auguro che sia una grande festa e naturalmente che vinca la Roma. Dal punto di vista emotivo non è mai una partita come le altre, da allenatore sarà ancor di più così perché questo ruolo ti porta a dipendere dagli altri mentre, da calciatore, puoi trasferire quella carica e quella rabbia in campo personalmente. Le due squadre stanno vivendo un momento ottimo e io sono contento di giocarmela”.
In merito agli avversari Di Francesco ha asserito: “La Lazio per essere dove è e aver ottenuto tutti quei punti è andata bene, sono abilissimi nelle ripartenze in verticale, Immobile è impressionante ad attaccare in profondità, anche con l’Italia è stato il giocatore più pericoloso ed è l’arma in più della Lazio, i numeri parlano per lui. Il parallelo tra me e Inzaghi, che veniamo definitivi due giovani allenatori che hanno stupito? Vi ringrazio ma lui è più giovane di me, il suo percorso rispetto al mio è stato del tutto diverso. Nei suoi confronti mi sono più volte complimentato per come è riuscito a gestire i suoi giocatori e l’ambiente, abbiamo punti in comune sotto l’aspetto della gestione. Lui aveva magari meno esperienza rispetto a me come tecnico però ha fatto un ottimo lavoro in un ambiente difficile. La Lazio negli ultimi anni ha sbagliato pochissimo anche a livello di mercato, hanno fatto un bel lavoro graduale, Milinkovic-Savic e Immobile ne sono la riprova e hanno rigenerato anche alcuni giocatori tipo Luis Alberto. Oggi come oggi Roma e Lazio se la giocano alla pari e lo dicono anche i numeri”.
Di Francesco conferenza stampa pre-derby
Non sono naturalmente mancate anche domande relative all’ex biancoceleste Kolarov: “Lui questi giorni li sta vivendo bene. L’altro ieri mi sono fatto male a un ginocchio e Aleksandar ha scherzato dicendomi «Mister ho giocato io nella Lazio non tu!» come a dirmi che devo sentire meno la pressione del match, quindi ripeto, lui sta vivendo serenamente questi giorni e l’affronterà al suo solito. Io questa partita la tolgo dalla classifica, mi piace viverla come gara unica, a sé e diversa dalle altre, noi al di là di ogni cosa giocheremo per portare a casa i tre punti e se la Lazio è brava a ripartire ma noi dobbiamo essere bravi a non snaturarci”.
Di Francesco tornando sull’argomento Schick ha fatto ulteriore chiarezza: Patrik non lamenta dolore, andando sullo specifico in relazione alla fibrosi vogliamo che guarisca del tutto e sia al top, prima del raggiungimento di quella situazione non si allenerà con me. Non tutti i giocatori recuperano allo stesso modo, a volte per questioni fisiche altre emotive, io ho chiesto ai medici di ridarmelo quando sarà davvero al top, ma garantisco che si allena anche se individualmente! A volte ha fatto perfino qualche esercizio con il gruppo, mai quelli con la palla, sono io che lo voglio alla sua condizione ottimale in modo tale da farlo giocare poco dopo dalla ripresa degli allenamenti realizzati con il resto della squadra”.
Anche il discorso Mondiali è stato approfondito: “Quello degli stranieri è un alibi, dobbiamo lavorare meglio con i nostri giovani per farli diventare dei giocatori importanti, giocando nelle seconde squadre potrebbero fare il salto di qualità, il bello del calcio e di essere allenatore è il fatto che dopo una partita hai sempre occasione di rifarti: dalle sconfitte nascono grandi vittorie e io spero che domani sia una vittoria per me. Se l’eliminazione dai Mondiali può incidere sull’umore dei 3 romanisti e dei 2 laziali? Sicuramente c’è grande dispiacere e voglia di rifarsi, sì tra noi parliamo anche di questo e io li carico, loro stessi hanno voglia di rifarsi. Per il nuovo ct della Nazionale non ho preferenze, sono più importanti gli obiettivi, di allenatori grandi ce ne sono tanti in Italia! Troppo facile dire Ancelotti che è un grande nome, mi piace ed è una garanzia”.
Questi i commenti sul Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio: “Io francamente sono molto concentrato sul derby e poi ognuno di noi è padrone della propria vita e delle proprie scelte, io parlando del ruolo di Tavecchio, sono e sarei più curioso di sentire delle proposte e dei programmi ma vi assicuro che ho altro a cui pensare. No non ho detto che la penso come Ulivieri, sono cose che vanno affrontare nelle sedi opportune ma i programmi vanno ascoltati, dispiace perché tutto sembra diventato più politico mentre sarebbe meglio diventasse concreto. Comunque è prematuro parlare di questi argomenti. Io in realtà qualche settimana fa ho parlato del calcio italiano e ho detto che eravamo indietro rispetto ad altre Nazionali e tutto torna. Quando ci saranno alcuni nomi, vi dirò chi potrebbe essere tra loro il più adatto a fare il ct azzurro.
Nello specifico, in vista di Roma-Lazio, l’allenatore giallorosso si è così pronunciato: “Non voglio che la mia squadra si accontenti del pareggio! Stiamo lavorando per far crescere questo club seguendo un certo percorso che vi assicuro non cambio nemmeno in occasione di questa partita. No, non chiederò mai ai miei giocatori di pareggiare, voglio trasmettere loro una mentalità da applicare in ogni match e situazione. Pronostici non ne faccio, al massimo qualche quiz, io cercherò di vincerlo: è una cosa doverosa nei confronti del nostro pubblico, non vorremo deludere i nostri tifosi ma non posso né voglio fare promesse particolari”.
Queste invece le riflessioni conclusive:Nainggolan? Torno a dire che a differenza di tanti altri giocatori lui potrebbe essere forte anche recuperando solo all’80% io, però, lo schiererò solo se starà almeno al 90% anche se vorrei davvero farlo giocare e spero che oggi ci siano riscontri positivi. La scelta inerente all’inserimento di Radja a livello di formazione non incide affatto sulla scelta del tridente offensivo. Per me entrambe le squadre sono giunte con merito in alta classifica. Sì, Bruno Conti ha detto che ho riportato la romanità a Roma e questo succede se ti senti inserito, io mi sento integrato in questo ambiente. Se serve lo stile roma che diceva Spalletti? Lo stile Roma parte dall’alto, cioè da una società che sta cercando di fare grandi cose e costruire qualcosa di solido. Io voglio portare amore ed entusiasmo intorno a questa squadra.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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