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San Valentino: l'amore al cinema

La festa degli innamorati del 14 Febbraio è sempre motivo di discussione tra chi la percepisce come un evento commerciale privo di un qualunque significato romantico e chi invece coglie l’occasione per godere della compagnia della propria dolce metà in un’intensa giornata colma d’amore, magari davanti ad un bel film ricco di sentimento.

Tra questi è obbligatorio citare l’immortale Via col vento (1939 – di Victor Fleming), vincitore di 8 Premi Oscar: una perfetta mescolanza di drammaticità e romanticismo, in un contesto storico fortemente influenzato dalla guerra. Ritenuto uno dei migliori film della storia del cinema, è stato oggetto di critiche negli anni ’70 per il suo carattere discriminatorio nei confronti degli afro-americani, doppiati volontariamente male nella versione italiana rilasciata nel 1950. Selezionato nel 1989 dal National Film Registry per la conservazione, Via col Vento ha regalato al grande pubblico momenti di puro sentimento, rafforzati dalle battute più famose della storia del cinema, tra cui l’indimenticabile “Francamente me ne infischio” pronunciata dall’incommensurabile Clark Gable, facendo sognare milioni di persone. Accantonato dalle nuove generazioni, questa gloriosa pellicola d’epoca ha permeato per decenni l’animo degli spettatori con un profondo romanticismo ormai andato perduto, una perla rara in una società gretta e narcisista.

Cult movie degli anni ’70, anche Love Story (1970 – di Arthur Hiller) ci ha fornito una splendida interpretazione dell’amore, benché in chiave fortemente drammatica. Vincitore di 1 Premio Oscar, 5 Golden Globe e 2 David di Donatello, questa pellicola commuove per i suoi tristi sviluppi, dimostrandoci però quanto la forza dell’amore sia fondamentale all’essere umano. Il finale straziante che spezza il cuore è accompagnato dal famosissimo motivo della colonna sonora scritto da Francis Lai, coinvolgendo lo spettatore con un’armonia carica di sentimento ma allo stesso tempo malinconica, dai toni cupi e drammatici.

Nel 1990 altre due pellicole dalla lacrima facile fanno la loro comparsa sul grande schermo: da una parte un ectoplasmatico Patrick Swayze ed una innamoratissima Demi Moore sono entrati nella storia del cinema d’amore con Ghost (di Jerry Zucker2 Premi Oscar, 1 Golden Globe), dall’altra un affascinante Richard Gere ed una giovanissima Julia Roberts coinvolgono con una trasposizione in chiave moderna di Cenerentola nel film Pretty Woman (di Garry Marshall1 Golden Globe). Il primo è una commovente mescolanza di drammaticità e sentimentalismo, coadiuvata dalla componente del paranormale sempre in chiave romantica: profondo, malinconico e spirituale. Il secondo si pone come storia d’amore in una crescita progressiva del sentimento, creando tra i protagonisti un’iniziale legame “professionale” tra una prostituta di Hollywood ed un affarista miliardario privo di scrupoli, per poi scaturire in un sincero e genuino romanticismo. Accomunati dalle splendide colonne sonore, questi due film sono stati all’epoca due grandissimi successi commerciali, incassando al botteghino cifre da record.

In tempi più recenti, l’appena ventitreenne Leonardo DiCaprio, supportato dall’ammaliante Kate Winslet, diventa il re del mondo nel lungometraggio da 194 minuti Titanic (1997 – di James Cameron), vincitore di 11 Premi Oscar e 4 Golden Globe (entrando al terzo posto nella classifica dei film premiati con più statuette), intrattenendo il tenace pubblico con una storia d’amore che non conosce confini sociali, che non si ferma davanti al pericolo né davanti alla morte. E’ difficile stabilire quale, tra la relazione sentimentale e la disgrazia dell’affondamento del transatlantico, sia la storia di fondo e quale quella principale, poiché il tutto è in perfetta armonia.

Ciò che si evince dall’analisi della struttura di tali film è la costante compartecipazione della componente drammatica e di quella sentimentale, dove una rafforza l’altra, incrementando le sensazioni e le emozioni negli spettatori. La trasposizione dell’amore sul grande schermo non è semplice, l’amore stesso è un sentimento complicato, non sempre chiaro, ma l’effetto è sicuramente di straordinaria intensità emotiva e conseguentemente di grande efficacia sugli spettatori più teneri di cuore, commossi, palpitanti e strutti. L’amore è attorniato da una complessa varietà di emozioni: porta serenità, felicità, ma anche disperazione, tormento.

Ciò che conta è che questo nobile sentimento non muoia mai, perché con esso morirebbe l’essenza della vita stessa.

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