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Trattato INF, scontro aperto tra americani e russi. Mosca continuerà a contrastare in modo decisivo i passi distruttivi degli Stati Uniti nella sfera del controllo degli armamenti e della non proliferazione

Mosca. Scene da Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia. Mosca ha risposto a Washington sulla decisione di denunciare il Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l’8 dicembre 1987 dal Presidente USA, Ronald Reagan e ad quello sovietico Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986).

https://www.state.gov/t/avc/trty/102360.htm

“La Russia continuerà a contrastare in modo decisivo i passi distruttivi degli Stati Uniti nella sfera del controllo degli armamenti e della non proliferazione”, ha scritto in una nota il Ministero degli Esteri russo in una dichiarazione diffusa, ieri alle Agenzie di stampa.

Il Ministero degli Esteri russo

“La Federazione Russa consoliderà i rapporti con la comunità internazionale sulla costruzione e rafforzamento del sistema esistente di diritto internazionale – si legge nel comunicato stampa -. Tutte le iniziative che promuoviamo sono basate sul diritto internazionale e mirano a garantire una sicurezza uguale e indivisibile per tutti i Paesi”.

Questa la posizione russa. Mosca ha notato “una nuova ondata di commenti critici, assolutamente infondati fatti dagli Stati Uniti, sugli  obblighi della Russia per il controllo degli armamenti, del disarmo e della non proliferazione”.

Per la diplomazia russa “Washington sta ignorando che le questioni emergenti si regolano con i negoziati”.

Insomma, i russi sostengono che il loro Paese “adempie in modo coerente ed incondizionato ai propri obblighi nell’ambito del controllo degli armamenti, del disarmo e della non proliferazione”.

E rifiutano categoricamente i metodi e i mezzi di Washington. E considerano “tali approcci statunitensi come trucchi puramente propagandistici” che gli Stati Uniti sta usando nel tentativo di convincere la comunità internazionale che “le loro azioni possono essere giustificate, che sono presumibilmente finalizzate a rafforzare la pace e la sicurezza. Non siamo d’accordo con questo”.

Il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo

La Russia resta ferma sulle sue posizioni, ritenendo che “la vera ragione alla base di tali azioni statunitensi risieda nel reale e piuttosto grave indebolimento delle posizioni degli americani sulla scena internazionale e, di conseguenza, la paura di Washington di essere richiamata sui passi da compiere per smantellare il sistema del diritto internazionale e per imporre un determinato ordine basato sulle regole per il mondo, formulate in conformità con quelle che sono le loro immediate esigenze di politica estera “.

Ma Mosca non chiude le porte del dialogo. “Siamo aperti a uno stretto coordinamento ea una cooperazione a tutto campo con i Paesi che condividono gli stessi interessi, al fine di rafforzare la stabilità strategica e la sicurezza internazionale”, conclude la nota del Ministero degli Esteri.

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