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Venezuela, in corso la campagna elettorale in vista del voto del 20 maggio. Lo scontro politico verte sulle ricette economiche

Caracas. Saranno cinque i candidati che il prossimo 20 maggio si sfideranno per la presidenza della Repubblica del Venezuela. Oltre al nuovo capo dello Stato, gli elettori dovranno scegliere anche i loro rappresentanti ai  Consigli municipali ed a quelli legislativi.
Domenica scorsa è iniziata la campagna elettorale che si svolgerà fino al 17 maggio a mezzanotte, come stabilito dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).

Il 20 maggio si vota in Venezuela

Report Difesa, a partire dal 15 maggio seguirà in diretta, dal Paese sud americano, gli ultimi giorni di campagna elettorale e racconterà con reportage, interviste quanto accadrà.

Al centro del dibattito di queste ore si colloca, al primo posto, la questione economica. Vediamo quali sono le ricette che i cinque aspiranti alla presidenza intendono applicare.

Iniziamo dal Presidente uscente Nicolas Maduro Moros, l’uomo che ha proseguito sul solco tracciato dal padre del chavismo, Hugo Chavez.

Il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro in campagna elettorale

Per Maduro, che è dato per favorito alla rielezione, una delle principali proposte è quella di promuovere “una rivoluzione economica per superare l’assedio finanziario internazionale”. Infatti, secondo attuale capo dello Stato “il Venezuela sta affrontando una guerra economica, promossa principalmente dagli Stati Uniti e dai gruppi locali di opposizione che rispondono agli interessi imperialisti”.

Per rispondere a questo, Maduro propone di difendere la moneta nazionale, il Bolivar fuerte come “espressione monetaria del Paese e rafforzare la criptovaluta Petro, sostenuta dalle risorse naturali del Paese, per raggiungere la sovranità finanziaria”.

E come proposta del suo Governo per rafforzare la “Rivoluzione Bolivariana”, il candidato alla rielezione considera “prioritario espandere il sistema di istruzione pubblica e raggiungere i 5 milioni di case consegnate attraverso il programma della Grande Missione di alloggi che, quest’anno, ha raggiunto quota 2 milioni”.
Un altro punto importante per Maduro è il consolidamento del Carnet de la Patria attraverso il quale lo Stato gestisce programmi di assistenza sociale “per proteggere il popolo dalla guerra economica”.

Uno dei principali oppositori di Maduro, Henri Falcón, candidato di Avanzada Progresista e sostenuto da Movimiento al Socialismo (MAS) e dal Comitato di organizzazione politica elettorale indipendente (COPEI), propone un maggiore iniezione di dollari nell’economia venezuelana.

Henri Falcon, uno dei principali avversari del Presidente Maduro

Diversi analisti hanno sostenuto che questa scelta implicherebbe una subordinazione al sistema finanziario degli Stati Uniti. Ad esempio, Asdrúval Oliveros, della società Ecoanalítica, sostiene che “gli Stati Uniti potrebbero adottare una politica monetaria che non interessa il Venezuela”, secondo il rapporto della missione Verdad.
“In Venezuela, il principio fondamentale delle libertà economiche è stato infranto ed i controlli sui cambi devono essere risolti, dobbiamo professionalizzare Petróleos de Venezuela (PDVSA)”, ha detto in un evento della campagna elettorale.

Per l’altro candidato, il pastore evangelico Javier Bertucci (Hope for Change) invece è necessario ristrutturare il sistema educativo e modernizzare quello sanitario.

Javier Bertucci chiede di rafforzare il sistema dell’istruzione e quello sanitario

Un altro punto del suo programma elettorale è quello di “accettare gli aiuti internazionali di fronte a questa crisi alimentare e medica”.

Per l’esperto indipendente delle Nazioni Unite, Alfred de Zayas, in Venezuela “non c’è crisi umanitaria e coloro che promuovono questo discorso stanno davvero cercando di porre fine alla Rivoluzione Bolivariana”.
In una conferenza stampa tenuta nello stato di Carabobo, Bertucci ha affermato che una delle sue priorità è la fornitura di attrezzature e materiale ospedaliero.
Ha poi aggiunto che intende rafforzare i programmi sociali creati negli ultimi 19 anni. I quali ora sono gestiti dallo Stato attraverso il Carnet de la Patria.
Un’altra delle sue proposte, delineata sul suo sito Internet, consiste nella “riattivazione dell’apparato produttivo” attraverso l’eliminazione del controllo dello scambio e la richiesta di crediti multilaterali.

Il candidato indipendente, Luis Alejandro Ratti, sostiene che uno dei suoi principali obiettivi è il consolidamento della “trasformazione delle potenze pubbliche”, una misura che comporta però la convocazione di una nuova Assemblea Costituente nazionale.

Per Luis Alejandro Ratti per governare servono uomini d’affari

Ratti considera la meritocrazia come fondamentale, Inoltre il candidato ritiene necessario che vadano al Governo uomini d’affari, sia come ministri che come consiglieri.
Per quanto riguarda l’economia, il candidato è contrario alla “dollarizzazione” richiesta da Falcon ma si è detto favorevole alla liberazione del controllo dei cambi. Allo stesso tempo, propone il ripristino delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, nonostante l’assedio economico e le minacce che questo Paese ha sostenuto contro il Venezuela.
Riguardo all’istruzione, propone di ristrutturare i curricula ai suoi diversi livelli e di rinnovare quelli accademici. Ratti ha anche intenzione di cambiare il nome all’Università Bolivariana del Venezuela e aprire la strada a carriere più tecniche.

Infine, il candidato dell’Unità patriottica 89 (UPP89) Reinaldo Quijada ha spiegato in un’intervista ad una televisione locale che il suo programma di Governo si concentra sulla “ricostruzione politica, istituzionale ed economica” del Venezuela.

Per Reinaldo Quijada serve una ricostruzione politica, istituzionale ed economica del Venezuela

Quijada sostiene di difendere la “dimensione etica della politica” e la necessità di “decentrare il potere dello Stato”.
Intende rifinanziare il debito pubblico e rimuovere gradualmente il controllo sui cambi per incoraggiare gli investimenti esteri nel Paese. Un altro punto importante del suo programma elettorale è la ricostruzione degli apparati produttivi e della produzione di petrolio.
Quijada è un ingegnere elettronico che ha sostenuto Hugo Chávez dal 1992 ma dopo la sua morte ha preso le distanze dal chavismo, opponendosi all’attuale Governo. Ad esempio, rifiuta l’Assemblea nazionale Costituente, eletta da oltre otto milioni di venezuelani.
Sempre in un’intervista ha espresso la sua intenzione di eliminare la legge dei prezzi equi. Si tratta di norme approvate nel 2013 per proteggere il reddito dei cittadini, fissando una percentuale massima di profitto in beni e servizi.

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