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Xylella, si parla tanto e non si dice niente

Ormai sono iniziati gli abbattimenti degli ulivi salentini. La Xylella Fastidiosa sta per essere debellata. Ma siamo sicuri?
Da mesi nel Salento non si parla d’altro, da una parte contadini e cittadini, dall’altra Regione e Europa. Un’epidemia nata non si sa come, che porterà non si sa dove. Si sente veramente di tutto, che la colpa sia della mancata cura dei terreni, che non vengono arati e concimati con metodi naturali come facevano i nostri nonni, fino ad arrivare una multinazionale di biotecnologie agrarie, che avrebbe inserito il batterio di proposito per far abbattere tutti gli alberi e piantare quelli OGM da lei prodotti.
Non c’è chiarezza. Si contesta come è giusto che sia, facendo proposte che hanno l’effetto di un sasso lanciato in un lago, smuove un po’ le acque ma poi si ferma sul fondo. La Regione, spinta dall’Europa, ha deciso. Bisogna abbattere. È la soluzione giusta? La Xylella colpisce solo gli ulivi? No. La Xylella colpisce anche vigneti, mandorli, ciliegi e altri alberi presenti nel Salento.
Milioni di euro stanziati per abbattere e pochi, provenienti da privati o associazioni per studiare il fenomeno. Alberi curati semplicemente come se ci si trovasse davanti a un fungo che guariscono.
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Ma non c’è più tempo per studiare, la Regione ha deciso di agire, abbattere. E’ iniziato tutto a Oria, in provincia di Brindisi, dove pochi contestatori hanno cercato, invano, di fermare le ruspe.
Poi sarebbe dovuto toccare agli ulivi di Veglie, ma qui il presidio dei cittadini era più nutrito. Le ruspe sono state fermate per evitare problemi di ordine pubblico. Hanno vinto i contadini? No.
Il commissario per l’emergenza Xylella ha “strappato” il foglio con la scaletta degli interventi. Da oggi massimo riserbo. La cittadinanza non sarà più a conoscenza dei movimenti delle ruspe. È iniziata una partita a Risiko nelle campagne salentine. Con le “truppe” dei contadini e cittadini che affrontano le “truppe” del Corpo Forestale dello Stato. Ancora una volta non c’è chiarezza. Nessuno parla come dovrebbe.
In pratica, hai un’unghia malata e ti tagliano il braccio all’altezza del gomito, per giunta cercano di farlo mentre dormi.
Io credo che ci si sia mossi tutti un po’ tardi, da ambo i lati degli schieramenti. Perché quando nelle campagne dell’entroterra gallipolino i primi ulivi hanno iniziato a soffrire e a seccare in pochi si sono mossi. Erano tutti a parlare.
Oggi tutti parlano ma alla fine non dicono niente.
Da studente in Scienze Ambientali, credo che la tecnica dell’eradicazione non porterà i risultati sperati, perché non sconfiggerà batterio e vettore. La mia ipotesi sarebbe quella di studiare le cause di contagio e diffusione. Ma ormai non c’è tempo. Lo si è perso parlando.
Sono d’accordo con #salviamogliulivi ma proporrei anche #studiamolaxylella.

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Written by AlessPicc

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