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Allarme Vodafone: "Accesso diretto alle telefonate"

605mila. E’ la cifra, impressionante, che corrisponde al numero di richieste di informazioni relative ad indirizzi e numeri di telefono, località ed orari, contenuto di messaggi di testo e chiamate che Vodafone ha dovuto inoltrare al governo Italiano soltanto nell’anno 2013.
Il quotidiano Guardian ha pubblicato i dati forniti dalla compagnia telefonica britannica, riportando come la Vodafone “abbia rivelato l’esistenza di cavi associati alle sue reti che permettono alle agenzie governative di ascoltare le conversazioni e controllare gli scambi degli utenti” in ben 6 dei 29 paesi in cui la compagnia telefonica opera e fornisce servizi. La società per tutelare la sicurezza dei propri dipendenti non ha fornito dati relativi ad alcuni paesi.
“Esistono questi cavi. Il modello di accesso diretto esiste. Stiamo chiedendo che venga fermato questo accesso diretto utilizzato dalle agenzie governative per ottenere i dati sulle comunicazioni delle persone”. Le parole di Stephen Deadman, ufficio privacy di Vodafone, che chiede di “scoraggiare le agenzie e le autorità a insinuarsi nelle infrastrutture di comunicazione di un operatore senza un mandato legittimo”.

vodafone graphic
Il grafico, pubblicato dal quotidiano “Guardian”, riporta il numero di richieste effettuate dai diversi Paesi

Dati a confronto, richieste di metadati: Italia 605.601, 48.679 Spagna, 28.145 Portogallo.
Dal Regno Unito, la Privacy International tuona: “Questi sono gli scenari da incubo che immaginavamo. Nessuno pensava che le società di telecomunicazioni sarebbero state complici fino a questo punto”.

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