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Baldissoni: “Il vero inizio stagionale è quello all’Olimpico. In Champions i tifosi potranno seguire la Roma dalla prima partita in trasferta”

Le parole del Direttore Generale ai microfoni dell’emittente ufficiale giallorossa

In prossimità di Roma-Atalanta, primo match casalingo per i giallorossi nel corso della stagione 2018/2019, Mauro Baldissoni, Direttore Generale del club capitolino, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio. Di seguito le sue parole.

C’è tanta attesa per la prima in casa
“Sì, è bella l’emozione dell’inizio, abbiamo rotto il ghiaccio la settimana scorsa a Torino, ma secondo me il vero inizio è quello che si fa all’Olimpico, quando si torna a casa e si ripercorrono le ritualità che replichi durante la stagione; in casa riabbracci i tuoi tifosi, che peraltro ringrazio perché abbiamo avuto un incremento per quanto riguarda le vendite in campagna abbonamenti, soprattutto per il girone di Champions League, ma abbiamo superato i numeri dello scorso anno anche in campionato.

“Noi sappiamo quali sono le difficoltà di accedere allo Stadio Olimpico, sappiamo quali sono le difficoltà degli ultimi anni per i protocolli di sicurezza per entrare allo stadio, quindi apprezziamo molto lo sforzo che i tifosi fanno per starci vicino, ovviamente noi speriamo che siano sempre di più e arrivino a popolare lo stadio, anche perché abbiamo visto quanta differenza fa la presenza dei tifosi, sappiamo che i risultati raggiunti in Champions League l’anno scorso hanno visto chiaramente un impatto sostanziale per quello che è stato il risultato in campo da parte della spinta dei tifosi, quindi inutile dire che li invitiamo tutti sempre più numerosi e siamo felici di vederli lì ogni volta”.

In occasione di Roma-Atalanta ci sarà la novità dei palchi lancia cori in curva
“Questa è un’iniziativa su cui abbiamo iniziato a lavorare da metà della stagione scorsa, era un tentativo di superare alcune difficoltà che ormai si erano anche un po’ irrigidite all’interno della curva tra chi tentava di far rispettare il regolamento dello stadio e le norme di sicurezza, per esempio lasciare liberi i camminamenti di emergenza e le balaustre, e le esigenze dei gruppi organizzati di poter far partire i cori di sostegno; questa soluzione dei palchetti sembrava quella che in qualche modo consentisse in totale sicurezza di poter far tifare i gruppi senza dover poi avere le conseguenze delle sanzioni amministrative che erano previste, quindi il palchetto dovrebbe essere la soluzione”.

“Poi ho letto anche qualche inesattezza in giro, per accedere al palchetto è bene che si sappia che è sufficiente avere il diritto di accesso allo stadio, chiunque può accedere allo stadio può accedere anche al palchetto, non ci sarà un tornello aggiuntivo per poterci salire sopra, l’unico accorgimento, anche appunto per motivi di sicurezza, perché c’è anche una limitazione legata alla statica, quindi c’è un massimo di due persone, è che sarà necessario comunicare in anticipo le generalità di chi ci salirà, ma niente più di questo. Ripeto, è un’iniziativa che, secondo noi anche un po’ in ritardo rispetto al momento in cui l’avevamo proposta e decisa, siamo sicuri dovrà migliorare ulteriormente i rapporti allo stadio.

“Ovviamente invitiamo i tifosi, al di là di queste facilitazioni, a mantenere il comportamento più corretto in casa e in trasferta. Sappiamo di qualche episodio spiacevole che è successo in Champions League, a tal proposito vi dico con soddisfazione che abbiamo ottenuto dall’Uefa la riduzione della squalifica in appello, sapete che in primo grado era stata sanzionata l’impossibilità per la prima trasferta ai tifosi di seguire la Roma, con una seconda partita invece sospesa condizionalmente”.

“Ora la nuova condanna è una sola partita sospesa condizionalmente, quindi dalla prima partita sarà possibile seguire la Roma in trasferta, ma ripeto anche e non solo per questa sospensione condizionale che potrebbe far riscattare la squalifica nel caso succedesse qualcos’altro, ma in generale come principio invitiamo tutti ovviamente a comportarsi bene.
C’è un altro appello per il presidente Pallotta, sapete che ha avuto una squalifica di tre mesi, per tutto il girone, abbiamo depositato un ricorso anche per quello, ci sembra estremamente eccessiva, usò parole in pubblico molto più corrette, ha avuto uno sfogo soltanto nell’immediato post partita, per la delusione delle scelte arbitrali, speriamo di avere successo anche con questo secondo appello che ci sarà probabilmente a fine settembre.

Nel frattempo a Cascia è andato in scena il ritiro della Roma femminile, è una bella novità
“Sì, è una novità su cui abbiamo investito molto in termini di risorse, umane oltre che economiche. Noi in generale puntiamo all’eccellenza, cerchiamo di prepararci a fare le cose per bene. Quando la Federazione aveva invitato ad avviare anche le società professionistiche al calcio femminile partendo dal settore giovanile, noi anziché rilevare squadre esistenti che giocavano in categorie superiori abbiamo pensato di imparare e studiare bene il calcio femminile e crescere organicamente per arrivare alla formazione di una squadra che in qualche modo fosse il frutto di anni di lavoro nel settore giovanile.

“Poi quest’anno abbiamo un po’ accolto l’accelerazione, che prima partiva dalla Fifa, ma poi spinta dalla Federazione Italiana, per avere un campionato che prevedesse la presenza di squadre professionistiche, e sottolineo professionistiche, perché noi abbiamo deciso di aderire proprio in virtù della relazione con la Federazione e della promessa dell’impegno anche da parte loro di elevare gli standard di organizzazione a un livello professionistico. La Roma è una società professionistica, ha una matricola di società professionistica, le sue attività federali si svolgono in quel modo, quindi siamo un po’ dispiaciuti di quello che stiamo vedendo, di questa guerra di potere, perché questo è purtroppo, all’interno del Federazione, che non ha nessun riferimento con quello che è il miglior sviluppo del calcio femminile, ma semplicemente un contrasto di poteri personali all’interno del Consiglio Federale, questo non ci fa piacere per niente”.

“Noi insistiamo a dire che siamo una società professionistica, abbiamo investito credendo nella possibilità di elevare il livello del calcio femminile in Italia a un livello tendente al professionismo, quindi riteniamo che l’alveo naturale per cui ciò possa accadere è una divisione specifica all’interno della Federazione che tratti come tale il calcio femminile. La Lega Dilettanti è bravissima a svolgere il suo lavoro e quindi a organizzare i campionati dilettanti, ma evidentemente se si coinvolgono le società professionistiche per elevare il calcio femminile a livello professionistico, tra dilettanti e professionisti c’è una chiara definizione che li rende opposti anche in via semantica, la nostra posizione è che sia la Federazione a organizzare il campionato, campionato su cui siamo felici di riscontrare ormai l’interesse di club professionistici della Serie A e della Serie B. Tornare indietro sarebbe un gravissimo errore.

Speriamo che si parta il 15 settembre
“Siamo convinti che si parta, ma speriamo il campionato parta organizzato come era previsto direttamente dalla Federazione.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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