Nel corso della trasmissione odierna “1927 On Air – La storia continua”, in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 16:00 alle 20:00 e dalle 16:00 alle 18:00 il sabato, su Centro Suono Sport, sono intervenuti nel Forum l’Avvocato Luigi Esposito, Fabio Petruzzi e Federico Vespa. Ha poi rilasciato ulteriori dichiarazioni anche Mario Somma.
Avvocato Luigi Esposito: “Totti ha fatto bene a dire che bisogna aspettare la fine della stagione per valutare l’operato di Monchi. Io non ritengo sia un pazzo che ha preso giocatori che Di Francesco non è in grado di gestire, sono arrivati a Roma per volere di entrambi. Solo il tempo ci potrà dire se Monchi è il Direttore Sportivo giusto per questo ambiente. Di sicuro non liscia il pelo alla tifoseria. Vedremo dove ci porterà la sua strategia. Non è vero che Monchi ha smontato la squadra che è arrivata in semifinale di Champions: la Roma ci è arrivata soprattutto grazie a Dzeko, e anche ad Alisson, però non a Nainggolan o Strootman“.
Fabio Petruzzi: “Bisogna dare tempo ai calciatori nuovi di ambientarsi e trovare la condizione. Monchi non prende e cede autonomamente ma in accordo con la Società: ha le sue responsabilità, come le hanno gli altri. Che la Roma lotti per il 2° posto è vero, Totti non ha voluto prendere in giro i tifosi, è stato realista e sincero. Non credo che Monchi sia l’uomo giusto nel momento giusto ma è pur vero che la Roma la scorsa stagione è arrivata in semifinale di Champions. Crescendo pian piano in Europa potrebbe diventare un club simile all’Atletico Madrid, l’obiettivo è quello”.
Federico Vespa: “Totti ha detto delle cose giuste: ai giovani si deve dare tempo e spazio per farli esprimere. L’operato di Monchi a mio avviso è però indifendibile. Condivido le parole di Totti, sono tutte cose che già sapevamo, ha parlato pubblicamente e con il cuore e ha fatto bene. A Roma c’è tempo per aspettare altri 15 anni e arrivare a vincere l’Europa League? Io non credo. A Siviglia c’è una realtà diversa rispetto a quella capitolina. Monchi è arrivato in un periodo in cui il tasso di pressione è alto e lui non è abituato, a peggiorare tutto sono gli 8 anni trascorsi dall’ultima Coppa Italia vinta, quindi c’è ancor più impazienza”.
Mario Somma: “Nei grandi club come la Roma le dinamiche partono per tempo, l’allenatore in genere è coinvolto in minima parte nel mercato nelle scelte a lungo termine, essendo condizionato dai risultati, poi può capitare anche che un tecnico sia più inserito nel progetto. Se giochi col 4-3-3 sono fondamentali gli esterni d’attacco. Pastore è un acquisto che parte da lontano, Di Francesco avrà pensato che sarebbe riuscito ad adattare le qualità dell’argentino al suo gioco, magari però a volte manca la predisposizione mentale del calciatore. Per me Pastore è un elemento duttile che arricchisce una squadra, è un gregario di lusso, ti alza il livello della rosa ma non è Totti che ti fa la differenza. Spero che nessuno della dirigenza giallorossa metta in discussione il lavoro quotidiano di Di Francesco“.
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