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Baldissoni: “Vogliamo che la Roma diventi una delle squadre più importanti d’Europa. Stadio? Aspettiamo la prima pietra per l’inizio del 2019”

Le parole odierne del direttore generale

Baldissoni

Il Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni, oggi ha rilasciato un’intervista a Sky Sport. Queste le sue parole in merito all’eliminazione dei giallorossi dalla prestigiosa competizione europea: Se c’è rammarico per come si è concluso il cammino in Champions League? Ci mancherebbe che non ci sia rammarico. Quando ci si gioca fino all’ultimo la possibilità di una finale bisogna giocare pensando di meritarla. Il Liverpool era una squadra alla portata, visto il risultato, ma non possiamo ignorare il percorso di questa squadra. Quello che rimane è la consapevolezza, noi abbiamo avviato questo percorso con l’impegno di portare la Roma a essere una delle squadre più importanti d’Europa”.

Balidissoni ha così proseguito: “È un percorso ambizioso, questo è il quarto anno che ci qualifichiamo per la Champions, poi questi eventi come ieri sera costituiscono le pietre miliari che ti consentono di capire dove sei arrivato. Secondo noi stabilisce quello che sarà il nostro nuovo punto di partenza, pensare di poter competere. A prescindere da quante volte torneremo a giocarci una semifinale, ma con la consapevolezza di giocare non da vittime sacrificali o ospiti ma con l’atteggiamento di chi ritiene di meritare il turno successivo e questo deve rimanere.

È cambiato il rapporto tra la proprietà americana e i tifosi? Grazie ai risultati?
“I risultati aiutano a riconoscere il lavoro che si fa. I risultati però non arrivano a caso, si vede che il lavoro svolto nel tempo è eccellente. I tifosi sono ben attenti a quello che si fa per loro, non possono che apprezzarlo e riconoscerlo con felicità a questa società. L’impegno non è mai mancato poi è difficile spiegare quello che si fa, quando si tocca con mano il livello che si raggiunge è tutto più facile”.

Sente una percezione diversa?
“Io ho sentito sempre molto rispetto per quello che si fa, poi ci sono delle arene dove si fanno commenti più legati all’immediato ma è sempre stato chiaro il rispetto. Ora si accompagna entusiasmo in più. C’è necessità di sciogliere questa patina di inevitabile pessimismo. Quello che vogliamo sognare bisogna capire che si può raggiungere e questo dà una diversa leggerezza anche nei rapporti con la società”.

I ringraziamenti sentiti della moglie di Sean Cox sono un segnale che la società ha saputo muoversi nel modo giusto nel prendere le distanze da quanto accaduto?
“Noi non abbiamo mai momenti di esitazioni o distinguo o spazi per incomprensioni. Noi non tolleriamo che ci siano concessioni alla violenza. Se chi segue la Roma pensa di poter affermare qualcosa di se stesso con questi gesti, pensando di aver meriti o crediti nei confronti della tifoseria, invece sono solo gesti di vigliaccheria che non possono avere spazio nel mondo del calcio. Non retrocederemo di un millimetro su questo”.

L’arbitraggio non è stato benevolo contro il Liverpool, Pallotta si è espresso chiaramente ma potrebbero arrivare delle sanzioni
Il Presidente si è espresso richiamando l’attenzione sulla tecnologia, probabilmente nell’immediato avrà usato qualche parola un po’ colorita ma il rispetto non deve mancare. Noi non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, men che meno all’arbitro che è il primo a sapere quando sbaglia. Noi dobbiamo occuparci nei nostri errori, non di quelli dell’arbitro. I giocatori hanno fatto degli errori e noi dobbiamo preoccuparci di quelli come causa della nostra sconfitta. Se ci sono stati errori dell’arbitro sono stati riconosciuti prima di tutto da lui stesso. Il rispetto non deve mai mancare, altrimenti non si può continuare a giocare”.

Il lavoro di Di Francesco?
“Ci contavamo, è stata la prima scelta di Monchi, che lo seguiva da tempo come ha già dichiarato tante volte, ne era convinto. Di lui ci piace la metodologia di lavoro, come si pone riguardo l’aspetto tecnico in campo ma anche fuori, nell’esternare le cose più importanti. Come ad esempio quando ha detto che non è importante occuparci di dettagli ed errori arbitrali, nella testa dei giocatori non ci deve essere spazio per la protesta ma deve restare sempre la convinzione di potercela fare. Questo raffigura il messaggio che ha passato da inizio anno, siamo cresciuti tutti insieme. Al primo anno in un’esperienza importante in una grande squadra come la Roma e da esordiente in Champions ha capito il modo migliore per affrontarla, credendoci fino alla fine. E’ un grande lascito che la squadra ottiene ed è il miglior presupposto per la prossima stagione”.

Che cosa significa il 30 giugno? Coi 100 milioni di guadagni dalla Champions cambia qualcosa nell’approccio sul mercato, oppure sara non ancora necessarie cessioni per fare plusvalenza come quella di Salah?
Il 30 giugno ha un solo significato, la chiusura dell’anno fiscale. Per cui quando si chiude l’anno bisogna essere in regola per rispettare le regole del Financial Fair Play. Arrivare ad anticipare alcune cessioni serve a riequilibrare il disavanzo tra costi e ricavi e quindi mantenersi all’interno dei range dettati dalle regole internazionali. Ma è sempre stata una scelta, per mantenere i costi più alti dei ricavi e se questa scelta è stata fatta è stato per poter competere e mantenere il diritto di accedere alla Champions League. Entrare in palcoscenici così straordinari, e speriamo di poterci ritornare, implica dei costi molto alti che appunto vanno sanati da alcune cessioni. E’ un’opportunità che abbiamo colto e i risultati ci hanno dato ragione, ovviamente più si accede ai ricavi grazie alla competitività meno ci sarà necessità di ricorrere a cessioni ‘tattiche'”.

Ma potrebbe accadere
“Potrebbe comunque accadere perché è un’attività fisiologica quella del trading dei calciatori, quindi perché non approfittarne proseguendo nel percorso di crescita attraverso con un ribilanciamento dei conti”
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Chi potrebbe essere il sacrificato? Alisson, Florenzi, Strootman?
No no, faccio un discorso generale, le scelte su chi può essere funzionale a questa strategia, che comunque implica anche l’acquisto di calciatori, non sacrifici fini a se stessi…Non è nemmeno detto che saranno necessari, vedremo come saranno i conti finali, ma le scelte sono di pertinenza della direzione sportiva, non mie”.

Alisson ha un prezzo?
“Nessun giocatore ha un prezzo. Il prezzo lo fa il mercato. E sapete che non sceglie sempre la società che vuole vendere o comprare, la volontà del giocatore è determinante. Vale lo stesso anche per il prezzo”.

Il contratto di Florenzi?
“È di competenza del ds, ne abbiamo preso uno bravissimo, uno dei migliori in Europa. Sono tematiche e valutazioni sue”.

Monchi le ha confidato se è in contatto con il suo agente?
“Siccome è bravo e sa far bene il suo lavoro, parte del suo lavoro è anche essere in contatto con l’agente di Florenzi”

Monchi le ha confidato su come sarà la Roma del prossimo anno? Sarà molto nuova o no?
“È un gruppo che è insieme da tanti anni. Spesso si parla della Roma come di una società che vende troppo, ma la maggioranza dei titolari sono qui da 4-5 anni, alcuni anche 6, 7 o 16… E’ un gruppo che è stabilmente insieme da tanti anni. La stabilità tecnica è un valore, vanno integrate solamente le mancanze, come le difficoltà nelle dinamiche di relazione, che vanno a crea l’amalgama per la competitività all’interno del gruppo. Questo determina sempre delle scelte. Quanti giocatori cambieranno? Non è il momento per questa valutazione, non è stata nemmeno fatta. Fino all’altro ieri eravamo in corsa per un grande obiettivo e abbiamo preferito rimandare a fine campionato valutazioni più approfondite”.

Novità concrete sullo stadio?
“È sempre più semplice identificare questi segmenti temporali quando si va avanti con il processo autorizzativo, forse quello che aveva più dubbi di riuscita. Siamo in fase di pubblicazione del progetto ai fini della variante urbanistica. Ci sarà tempo fino all’11 giugno per le osservazioni e i commenti delle terze parti, da lì in poi si torna nell’alveo delle istituzioni. Il Comune dovrà approvare la variante urbanistica e la Regione poi dovrà ratificare il tutto per rilasciare i permessi per costruire. Questo, nelle nostre aspettative, dovrebbe finire tutto entro l’estate. Da lì in poi ci sono tempi tecnici per organizzare le gare d’appalto pubbliche, è obbligatorio il bando europeo per quelle. E cercheremo di far partire il prima possibile anche i lavori per le opere private, che naturalmente andranno in parallelo con quelle pubbliche. Il tempo ipotizzabile è di sei mesi, poi da qui a riuscirci alla posa della prima pietra…Lo scenario di tempo è più o meno per la fine dell’anno e l’inizio dell’anno prossimo”.

Pallotta è stato chiaro con le istituzioni: “Sbrigatevi o me ne vado”. Si è affezionato di più dopo l’abbraccio dell’Olimpico alla squadra per la Champions?
Il presidente è affezionatissimo alla squadra ed è soprattutto molto competitivo. Non mollerebbe facilmente, vuole portare la Roma dove aveva l’ambizione di portarla fin dall’inizio. Quello che sottolinea è non tanto la differenza di prospettive tra il non avere e l’avere lo stadio. C’è una valanga di persone al lavoro sul progetto e ci sono costi quotidiani che sono sostenuti e anticipati da lui, ogni ritardo nell’iter di un mese potrebbe portare il ritardo dell’apertura dell’impianto anche per un anno o una stagione intera, comporta costi e ritardi nel rientro. E questo può arrivare ad un punto che non è sostenibile. Ma siamo in una fase in cui il rischio è scongiurato, le istituzioni hanno compreso la bontà nel nostro progetto e sono al nostro fianco. Siamo fiduciosi e convinti di vederlo realizzato al più presto”.

Queste infine le parole di Baldissoni in merito all’opportunità dei giallorossi di qualificarsi alla Champions League della prossima stagione: Se la Roma ci riuscirà? Non vedo perché no, siamo terzi al momento…”.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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