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EDITORIALE-La domenica dei "little" della Serie A che se ne frega.

Piena zeppa di stranieri. E’ questa la Serie A 2014/2015. Poche stelle, tanta mediocrità. Pochi italiani, tanti forestieri. E quando i giovani (nostri e non) stupiscono, l’Italia pallonara bypassa e s’affretta nel contattare esperti geometri per tracciare linee parallele, o, peggio, si improvvisa possessore della verità assoluta.
Davide Zappacosta, Daniele Verde e Francesco Acerbi. Sono loro i veri protagonisti del 22° turno della nostra tanto amata, quanto bistrattata, Serie A. Ma nessuno pare essersene accorto, abbagliato dal putiferio, inutile e a tratti irritante, post Juventus-Milan.
Zappacosta è un classe 92′, terzino proprietà Atalanta e punto fermo dell’under 21 di Gigi Di Biagio. Grande gamba, fluidificante ed in continua crescita, anche in fase di copertura. Ma, parafrasando una canzone di Ligabue“La Serie A se ne frega”. Ieri a segno nella sconfitta bergamasca a Firenze, oggi già caduto nel dimenticatoio. Il “nuovo Zambrotta”, dal futuro assicurato, è già pronto per grandi palcoscenici e sarà, presto (mi auguro), un punto fermo della Nazionale di Antonio Conte.
Daniele Verde è l’uomo della provvidenza per la Roma. Il classe 96′ è stato l’apripista in quel di Cagliari per i giallorossi. Due assist e tanta qualità al servizio della squadra. Prima scarta un cioccolatino per Ljiaic, poi pennella per il 2-0 di Paredes. Prende per mano la sua squadra da veterano, conducendola al successo. Che personalità, mica male!.
E poi c’è lui, Francesco Acerbi. “Little”, perchè a 26 anni non si è di certo vecchi nel mondo del calcio, anzi. Sul difensore del Sassuolo potremmo soffermarci ore ed ore. Il guerriero neroverde è già al terzo centro stagionale (ultimo quello di ieri, contro la Samp, ndr). Un bottino inusuale per chi centravanti non è. Ma ciò che stupisce di Ace è la voglia irrefrenabile di non mollare mai ed “essere sempre sul pezzo” con un’invidiabile forza di volontà.
Ma “La Serie A se ne frega”, che importa. Ace, Zappacosta e Verde, perdonateli. Sono il virus del nostro campionato. Hanno solo perso, l’ennesima, ghiotta, opportunità per restare in silenzio.

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Written by Alberto Stasi

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