in ,

Terminata la stagione calcistica 2023/2024: dimentica e ricorda. Il nome del futuro deve essere Roma

Stemma logo AS Roma

Si è concluso un altro campionato ed è giunto il momento di tirare le somme. La Roma ha terminato la stagione al sesto posto in campionato e raggiungendo la semifinale di Europa League, uscendo sconfitta dall’invincibile (o forse no) Bayer Leverkusen.

Andiamo ad analizzare più nello specifico i dati raccolti in serie A: 63 punti fatti; 18 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte; 65 gol fatti e 46 subiti. I numeri sono importanti ed incontrovertibili. Ma negare che quest’anno ci sia stata una Roma fino a gennaio ed un’altra nei mesi restanti fino a maggio significherebbe distorcere la realtà. Due “Rome” completamente diverse tra di loro. L’una più efficace dell’altra? Impossibile da sapere. Ma qualche considerazione deve essere fatta se non altro dal punto di vista del gioco.

Tutti, me per primo, siamo stati con Mourinho perché abbiamo intravisto nello “Special One” quel cambiamento di mentalità nella squadra e nella città che prima del suo arrivo restava soltanto utopia.

Quel suo modo di accentrare tutte le critiche su di lui per fare da parafulmine alla squadra poteva essere la soluzione giusta per la rivoluzione della consapevolezza di sé.

Tutto questo ha portato i suoi frutti con la conquista di una Conference League, storica, e il raggiungimento di una finale di Europa League che non si è trasformata in un sogno a causa di un arbitraggio quantomeno scadente e a senso unico.

I risultati sono rilevanti, la cosa più importante. Ma dichiarare che sono l’unica cosa che conta e che il raggiungimento degli stessi può prescindere dalla prestazione della squadra è quanto di più lontano non solo dalla verità, ma anche dalla filosofia dell’essere romanista.

Se poi dopo due anni di partite sofferte, poco gioco e risultati straordinari, Mourinho ha perso anche la funzione di “parafulmine”, divenendo anche piuttosto critico nei confronti della squadra, allora forse era arrivato il momento di cambiare.

Quel cambiamento ha avuto il nome di Daniele De Rossi. Chi più di lui sarebbe stato in grado di trasmettere quell’attaccamento alla maglia che, probabilmente, escluse piccole eccezioni, è proprio dal suo addio che non vediamo più? L’idea più giusta da parte della proprietà per evitare il caos all’interno di un ambiente complesso. Pensare però che potesse portare una rivoluzione di gioco così visibile credo che sia stato molto di più di quanto auspicato dai Friedkin.

Siamo arrivati sesti nell’anno in cui, grazie ai nostri risultati in Europa, anche il quinto posto avrebbe significato Champions. Ma non è andata così purtroppo. Per fortuna, però, dopo aver visto come è andata, non dobbiamo dire grazie a squadre che sono da sempre state avverse alla Roma e anche quest’anno non hanno perso occasione per dimostrarlo.

Ora è bene dimenticare. Ma non tutto e non tutti. Perché è solo capendo i propri errori che si evita di farli ancora in futuro.

E per fare ciò e ricostruire una Roma all’altezza del nome che porta e dei tifosi che la supportano è d’obbligo non innamorarsi dei nomi che sono arrivati e che arriveranno ma del gioco che il gruppo che verrà potrà offrire. Perché non è un postulato che chi gioca bene vince sempre; ma chi gioca bene ha sicuramente maggiori possibilità. E per come ci troviamo in questo momento questo basta e avanza.

Perché alla guida abbiamo un uomo che è romanista come noi se non di più. Ditemi voi se questa non è una garanzia per il nostro futuro.

DI ANTONIO PASTORE

What do you think?

Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Segredifesa: il Generale Portolano in audizione alla IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati sul tema della cybersecurity

Ricchi a tutti i costi: dal 4 giugno su Netflix il sequel di Natale a tutti i costi che dice “no” al politicamente corretto