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Privalia mette alla porta 52 lavoratori

“Privalia, n. 1 in Italia”, recita lo slogan che troneggia nella home del sito dell’omonima azienda di e-commerce, outlet online di moda e lifestyle.
Da circa 7 anni, Privalia, nel mercato italiano ha conseguito una crescita di fatturato importante. La piacevole sinfonia aziendale oggi tuttavia ha suonato la nota stonata, una nota che questa volta non crea affatto armonia, ben 52 lavoratrici e lavoratori sono stati messi alla porta. Licenziati.
Il casus belli è da ricondurre ad un’operazione di riorganizzazione aziendale. Vale a dire che i licenziamenti non sono frutto di un fallimento, come si legge nella fanpage facebook Privaliapeoplema della volontà dell’azienda di aumentare ulteriormente i propri profitti spostando la produzione all’estero.
“L’azienda ha proposto, a fronte di un’operazione di mero profitto, di dare circa 6000 euro lordi ai lavoratori, a titolo di buonuscita, in caso di accordo. Ma i lavoratori, vista la chiusura da parte aziendale di aprire un confronto serio e il contesto di crisi che non offre molte prospettive, hanno dichiarato lo stato di agitazione. Stanno attuando un presidio permanente fino a giovedì 20 febbraio, data in cui ci sarà un ulteriore incontro con la società”.
Sul portale Privalia tuttora, nonostante i licenziamenti in atto, è attiva l’area “lavora con noi“, all’interno della quale si legge: “Il segreto del nostro successo è un team di professionisti che lavora con energia ed entusiasmo, grazie al quale riusciamo a migliorare quotidianamente, avanzando sempre di più. Per questo, cerchiamo persone che abbiano talento…”.
Un talento, quello dei 52 collaboratori, voluto, cercato, utilizzato e tradito. Nel nome del “dio denaro” e di una “economia dell’esclusione e della inequità” viene infranto il sogno di quanti, giovani professionisti, hanno creduto in un piano di crescita personale ed aziendale, senza lesinare energie e risorse. In un giorno, apparentemente come tanti altri, le prospettive ed i progetti futuri di 52 giovanissimi ragazzi e ragazze hanno dovuto abbandonare quel percorso di una vita serena, oggi non hanno più un lavoro su cui contare.
Intanto in rete e sui social si susseguono messaggi di solidarietà nei confronti di chi è stato licenziato. “Ecco l’immagine della mia cancellazione dal sito Privalia…vi sono vicina”, scrive Elisabeth sulla fanpage Privaliapeople. Forse sarebbe il caso di riadattare una massima: l’azienda che semina vento, non raccoglie profitti!

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