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Quando con le parole sono bravi tutti…

Maria Carla, sorella di Piermario Morosini, scomparso il 14 aprile 2012 durante la partita Pescara – Livorno, è una ragazza che a causa di una grave disabilità psichica si trova ricoverata all’Istituto Palazzolo di Grumello del Monte e necessita di grande aiuto. Aiuto che poteva darle il calciatore, in quanto purtroppo anche i genitori ed un terzo fratello erano deceduti negli ultimi anni. Una famiglia molto sfortunata. Sono rimasti solo pochi parenti che fanno il massimo possibile, ma un sostegno farebbe loro molto comodo.

Udinese e Livorno subito si misero in moto per assicurare il proprio contributo, ma l’intervento successivo del presidente atalantino Percassi in cui dichiarava di voler prendere personalmente in carico la vicenda, sollevò le altre società da ogni ruolo: “Ritengo sia mio dovere personale e quello dell’Atalanta prenderci cura per sempre di Maria Carla Morosini – spiegò Percassi attraverso una nota pubblicata sul sito del club nerazzurro – così come avrebbe fatto Piermario se la sua esistenza non fosse stata tragicamente stroncata. Maria Carla Morosini sarà per sempre parte della famiglia atalantina e non dovrà mai preoccuparsi di nulla”.

Quindici mesi dopo possiamo dire che sono rimaste solo belle parole, dato che non è arrivato nessun aiuto pratico, né economico. Per ora però di questo “vitalizio” nemmeno l’ombra. Da sottolineare e lodare, invece il comportamento dei pochi parenti rimasti in vita, che hanno sempre continuato a prendersi cura della donna senza mai chiedere un euro a nessuno.

L’ennesima brutta figura del pallone italiano….

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Written by Marco De Rinaldis

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