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Tre di Troppo: dal 1° gennaio al cinema la divertente commedia di Fabio De Luigi, protagonista insieme a Virginia Raffaele

Un film che bilancia perfettamente ilarità e sentimenti senza criticare né la fazione dei genitori né quella dei non-genitori, riuscendo così ad essere frizzante, leggera ed emozionante per tutti, dagli adulti ai bambini

Tre di Troppo è un film di Fabio De Luigi che lo vede regista, autore e protagonista al fianco, per la prima volta sul grande schermo, di Virginia Raffaele. Completano l’esilarante e ben amalgamato cast Barbara Chichiarelli, Renato Marchetti, Fabio Balsamo, Martina Cavazzana, e Marina Rocco. La sceneggiatura è di Michele Abatantuono, Lara Prando e appunto Fabio De Luigi. Prodotto da Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film e da Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred Film; una produzione Warner Bros. Pictures, Colorado Film Production, Alfred Film. Distribuzione Warner Bros. Entertainment.

La brillante, spassosa e anche emozionante pellicola arriverà al cinema il 1° gennaio 2023, aprendo il nuovo anno regalando spensieratezza e spunti di riflessione che non vogliono però condizionare né spingere gli spettatori verso una fazione o l’altra, ovvero quella formata dai “voi che non avete figli non potete capire” vs i “non li abbiamo voluti e non vogliamo essere come voi”, alle prese con buffe faide e incredibili inconvenienti.

Naturalmente sia da un lato che dall’altro i componenti delle rispettive “frange” o dei “team”, che dir si voglia, sono volutamente caricaturali ed estremizzati (in maniera comica) per rendere ancora più marcati i confronti, i contrasti e soprattutto i conseguenti siparietti scatenati dall’incontro/scontro di questi due mondi apparentemente distanti e inconciliabili.

Tre di Troppo (come asserito da De Luigi stesso in occasione della presentazione capitolina del film del 15 dicembre 2022) vuole e riesce ad essere un film capace di rivolgersi a tutti: dagli adulti -genitori e non- ai bambini. In fin dei conti, riportando sempre le parole dei due protagonisti nel corso della conferenza stampa odierna: “Una cosa è sicura ovvero che letteralmente non si nasce genitori” e nel caso di chi lo è diventato, come De Luigi, il “pre” è ovviamente una fase che si ricorda e che aiuta ad esprime determinate sensazioni nonché descrivere precise situazioni.

D’altro canto chi non è invece genitore (senza entrare nel merito dei motivi ovviamente, non essendoci ragioni per giudicare le scelte altrui) non ha difficoltà, grazie alla visione di Tre di Troppo ad immedesimarsi e addentrarsi nell’universo genitoriale (a volte perfino “Multiverso”), essendo una pellicola che tutto vuole dire tranne: “Se non hai figli non puoi capire”. Si tratta infatti di 107 minuti spensierati nei quali c’è spazio per le emozioni ma non per le critiche, né velate né esplicite, rivolte a chi ha figli o a chi non ne ha e dunque agli eventuali e rispettivi/correlati stili di vita e gestioni delle esistenze, proprie e di terzi.

Si vuole raccontare una storia dal classico “E se”: avviene qualcosa di surreale e un inquietante quanto paradossalmente buffo personaggio annuncia il drastico cambiamento narrativo. Si parla della misteriosa cicogna, una specie di mascotte pelosa che non parla ma è senza dubbio dal primo istante presagio e avvertimento di pazzeschi cambiamenti in vista. Ed è proprio così che la vita di una coppia amante del proprio lavoro e della propria routine priva di bambini, si trova ad averne tre e a dover fare i conti con questa arcana, inaspettata, sconvolgente e soprattutto sconosciuta dinamica fatta di scuola, impegni sportivi, chat di classe e di mamme, recite, abbracci, giochi sparsi ovunque e naturalmente contrasti con i figli.

Sempre De Luigi e Raffaele hanno parlato di Tre di Troppo come una pellicola a metà strada tra “Sliding Doors” e “The Family Man”, sebbene ci sia molta meno amarezza e anche retorica rispetto ai due film citati e ci sia, invece, molta, molta più ironia e leggerezza. Tutto ciò non vuol dire però che non ci sia spazio per riflessioni o emozioni, al contrario vengono trattate con cura, delicatezza e attenzione ma anche naturalezza, riuscendo a far sentire a qualsiasi spettatore la sensazione di calore che si prova quando, grazie al dialogo e alla condivisione, anche i genitori possono permettersi di mostrare le proprie fragilità riuscendo a farsi aiutare dai figli nel superare ostacoli e ricordi spiacevoli del passato, trovando/provando a loro volta conforto, supporto e perfino protezione.

Da convinti assertori della nostra indipendenza dai canoni della famiglia tradizionale ci
ritroviamo davanti, all’improvviso, tre bambini in carne e ossa che sanno esattamente chi
siamo, scopriamo di avere un passato che non ricordiamo e ci ritroviamo in un’età matura
a verificare come saremmo stati stessi se avessimo deciso di avere dei figli. Entriamo in
una sorta di realtà parallela da cui cerchiamo di uscire e il come, il sé e il perché sarà
parte integrante del finale del film che è sorprendente e non va rivelato…

Fabio De Luigi

Trama e trailer Tre di Troppo

Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) vivono la propria vita di coppia in modo armonioso e passionale. Entrambi sfoggiano una forma invidiabile e una mise sempre alla moda. Per loro il mondo si divide in due: l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine. Loro sanno bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure, il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice vita “precedente” diventerà il loro unico obiettivo. Una commedia sulle gioie e le difficoltà di essere o diventare genitore.

Per quanto riguarda la scelta di Virginia Raffaele come co-protagonista De Luigi si è così espresso: “Desideravo avere vicino a me un’attrice che conoscesse bene i tempi della commedia e mi è venuta subito in mente Virginia, mi sembrava la storia giusta per valorizzarla al meglio come coprotagonista. Lei è una mia conoscenza di vecchia data, avevamo già lavorato insieme in passato, eravamo stati entrambi nel cast di “Mai dire gol” con la Gialappa’s Band e in varie altre occasioni fino a quando più recentemente mi ha voluto nel suo programma tv “Facciamo che io ero”. Recitare insieme in un film sarebbe stata un’occasione d’oro, grazie al suo talento infinito avrebbe potuto rappresentare certamente una novità. Come prevedevo, è stata perfetta, non solo nelle parti di commedia pura ma anche nei momenti in cui il racconto si sviluppa su registri più emotivi. Risulta subito evidente la sua attenzione ai dettagli, un’attenzione che ci accomuna: lei coglie al volo l’aspetto comico di qualsiasi cosa come accade spesso anche a me, abbiamo uno sguardo molto simile sulle cose, c’è una bella affinità”.

L’intesa tra i due è infatti immediatamente percepibile: sembra di ammirare sul grande schermo una coppia rodata e una vera e propria famiglia. Del resto gli stessi De Luigi e Raffaele hanno confermato di aver consolidato una forte affinità tra loro ma anche con i bravissimi e giovanissimi protagonisti, tanto da sentirsi appunto testualmente: “Una vera e propria famiglia” che si scambia piccole attenzioni, conosce le abitudini di ognuno e sa da quale verso prendere l’uno o l’altro componente della “famiglia acquisita”.

Il risultato è un prodotto davvero riuscito e i legami vengono percepiti come autentici, genuini e corali, conferendo a Tre di Troppo un tocco speciale in grado di destreggiarsi ed essere dosato perfettamente tra ilarità e sentimenti. Menzione speciale e doverosa anche agli membri del cast “adulto”, completato da Barbara Chichiarelli, Renato Marchetti, Fabio Balsamo, Martina Cavazzana, Marina Rocco e Beatrice Arnera. Più che delle “spalle”: dei veri e propri co-protagonisti ideali.

Colorado Film Production e Alfred Film mi hanno sottoposto un copione in larga parte già
esistente che ho letto e apprezzato e poi quando mi è stato proposto, non solo di interpretare il film per Warner Bros. Entertainment Italia, ma anche di dirigerlo ho pensato che potesse trattarsi dell’occasione giusta. Ho lavorato sul copione con gli sceneggiatori Michele Abatantuono e Lara Prando e me lo sono un po’ “cucito” addosso pensando al mio gusto personale e cercando di evitare quello che trovavo forzato o che non mi piaceva. Mi sono così concentrato sulla storia per cercare di metterla in scena al meglio senza nutrire particolari ambizioni d’autore né di voler somigliare a qualche regista di riferimento.

Fabio De Luigi in merito alla nascita di questo nuovo progetto e degli argomenti che aveva a cuore di raccontare

CAST ARTISTICO COMPLETO

Fabio De Luigi Marco
Virginia Raffaele Giulia
Barbara Chichiarelli Anna
Renato Marchetti Carlo
Fabio Balsamo Giovanni
Marina Rocco Biancaneve
Beatrice Arnera Caterina
Valerio Marzi Simeone
Greta Santi Sofia
Francesco Quezada Max

CAST TECNICO COMPLETO

Regia Fabio De Luigi
Soggetto Michele Abatantuono
Sceneggiatura Michele Abatantuono, Lara Prando, Fabio De Luigi
Costumi Isabella Rizza
Scenografia Valeria Zamagni
Musiche Stefano Della Casa
Montaggio Consuelo Catucci
Fotografia Timoty Aliprandi

TRE DI TROPPO- Photo Credit -Loris-Zambelli-per-Photomovie

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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