AOL, Twitter, Yahoo, Microsoft, Facebook, Google, Apple e LinkedIn. Sono le otto sigle più importanti del web.
Hanno indirizzato una lettera aperta a Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America, chiedendo di rivedere il controllo della rete. Dopo lo scandalo del “Datagate” e le rivelazioni di Edward Snowden, la talpa della National Security Agency, le otto maggiori aziende operanti in internet suggeriscono una riforma della sorveglianza del web e delle comunicazioni.
“Le rivelazioni hanno messo in evidenza il bisogno urgente di riformare le pratiche di sorveglianza dei governi su scala mondiale. L’equilibrio in molti Paesi si è sbilanciato in modo eccessivo in favore dello Stato a discapito dei diritti degli individui, diritti che sono sanciti dalla nostra Costituzione. Questo mina le libertà che tutti noi abbiamo a cuore. È tempo di cambiare”, si legge nella lettera riportata dal sito britannico Guardian.
L’amministratore delegato di Yahoo, Marissa Mayer, commenta: “le ultime rivelazioni sulle attività di sorveglianza hanno scosso la fiducia dei nostri utenti, ed è ora che il governo Usa agisca per restaurare la fiducia dei cittadini in tutto il mondo”.
La lettera fa parte di una campagna realizzata e diffusa su un apposito sito, Global Government Surveillance Reform.
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